176481 - Cippo ai nove partigiani caduti a Colle Pineta – Pescara

Monumento, fatto erigere dai familiari dei partigiani, per commemorare le nove vittime dell’eccidio nazifascista avvenuto in strada Colle Pineta l’11 febbraio 1944.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Strada Colle Pineta, 18
CAP:
65129
Latitudine:
42.449628394689
Longitudine:
14.228100699475

Informazioni

Luogo di collocazione:
Nel cortile della Scuola Primaria “11 febbraio 1944”
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Il cippo è a forma di cappellina con basamento, pilastrini e nicchia fatti di marmo e di pietra. L'iscrizione è incisa e verniciata. Nella parte anteriore è stata recentemente posta una lastra di plexiglass con serigrafati i nomi dei caduti.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
I nove giovani partigiani trucidati nella cava di argilla di Colle Pineta di Pescara facevano parte della formazione partigiana "Banda Palombaro" costituitasi a Chieti il 9 settembre 1943. Essi furono catturati, grazie alla delazione di alcuni fascisti, tra il 13 gennaio e il 3 febbraio 1944. Furono rinchiusi nelle carceri di San Francesco, a Chieti, dove furono torturati. Il 9 e 10 febbraio furono processati e condannati a morte. Furono fucilati l’11 febbraio 1944 e i loro corpi furono seppelliti senza cassa in una fossa. Solo sei mesi dopo, i corpi martoriati dei nove giovani furono riesumati dai parenti grazie alla testimonianza di chi assistette di nascosto al martirio.
I giovani partigiani erano:
1.Cappelletti Pietro, di Severino e di Donatelli Berenice, nato a San Giovanni Teatino l’11/11/1915, operaio meccanico, coniugato, padre di due bambine
2.Cavorso Nicola, fu Nicola e di D’Aloisio Amalia, nato a Chieti il 19/04/1920, laureando in Fisica e Matematica, allievo ufficiale della Regia Aeronautica
3.Di Matteo Beniamino, detto Massimo, di Nicola e di Romano Domenica, nato a Chieti il 16/01/1926, studente, vigile del fuoco
4.Di Natale Raffaele, fu Raffaele e di Raiteri Maria, nato a Palombaro il 12/11/1913, venditore ambulante, soldato di fanteria, coniugato, padre di due bambine
5.Falasca Stelio, di Nicola e di Pellegrini Pellegrina, nato a Chieti il 14/01/1926, studente
6.Grifone Aldo, di Giustino e di Roccioletti Giulia, nato a Chieti il 06/03/1925, operaio
7.Grifone Alfredo, detto Mario, di Giustino e di Roccioletti Giulia, nato a Chieti il 20/04/1920, operaio meccanico
8.Mannelli Vittorio, fu Tito e di Sciocchetti Giovina, nato a Chieti il 02/02/1920, ex pugile, soldato di fanteria
9.Sebastiani Aldo, di Attilio e di Miscia Iolanda, nato a Chieti il 20/12/1926, apprendista meccanico, vigile del fuoco.
Tre di loro ricevettero le seguenti onorificenze:
- Grifone Alfredo, Medaglia d’Oro al Valor Militare, con la motivazione:
“Anelante di veder la Patria libera e risorta a vita democratica, aderiva subito al movimento partigiano adoperandosi attivamente per procurare, alla formazione a cui apparteneva, nuove armi, munizioni e mezzi di trasporto. In ogni circostanza, sfidando pericoli di ogni genere nell’impari lotta, era di esempio ai suoi compagni per ardimento, senso del dovere e dedizione alla causa della libertà. Attivamente ricercato per le gesta compiute e braccato da vicino, riusciva sempre a sfuggire alla cattura; avendo, però, saputo che i tedeschi avevano arrestato numerosi giovani del luogo, fra cui i suoi due fratelli, ritenuti direttamente responsabili delle azioni di guerra da lui compiute, non esitava a presentarsi spontaneamente al comando germanico chiedendo la liberazione dei prigionieri ed assumendosi la piena responsabilità delle azioni compiute. Processato e condannato a morte con altri otto compagni, veniva obbligato ad assistere alla fucilazione di questi ed a trasportarne i cadaveri nelle rispettive fosse. Giunto il suo turno, rifiutava di essere legato e bendato, affrontando stoicamente il plotone di esecuzione al grido di: « Viva l’Italia»”. Zona di Chieti, 9 settembre 1943-11 febbraio 1944.D.P.R. 2 settembre 1959
- Cappelletti Pietro, Medaglia di Bronzo al Valor Militare, con la motivazione:
“Entrato nella Resistenza, partecipava a numerose azioni partigiane dando prova di valoroso combattente. Catturato su delazione e sottoposto a snervanti interrogatori e ad atroci torture, non cedeva né a lusinghe, né a minacce, preferendo al tradimento la morte per fucilazione.” Zona di guerra (Abruzzo), 9 settembre 1943 Pineta di Pescara, 11 febbraio 1944.D.P.R. 11 luglio 1972
- Falasca Stelio, Medaglia di Bronzo al Valor Militare, con la motivazione:
“Entrava tra i primi nella Resistenza, svolgendo abilmente il rischioso incarico di portaordini in zona strettamente vigilata dal nemico. Catturato su delazione, piuttosto che cedere ad atroci torture ed a minacce di rappresaglia sulla sua famiglia, affrontava fieramente il plotone di esecuzione e cadeva sotto il piombo nemico per la libertà della Patria.” Zona di guerra (Pineta di Pescara), 9 settembre 1943 – 11 febbraio 1944.D.P.R. 23 ottobre 1972

Fonte : http://www.straginazifasciste.it/

Contenuti

Iscrizioni:
Sul pilastrino di sinistra:

CAPPELLETTI PIETRO
CAVORSO DOTT. NICOLA
DI MATTEO MASSIMO
DI NATALE RAFFAELE
FALASCA STELIO
GRIFONE ALDO
GRIFONE MARIO
MANNELLA VITTORIO
SEBASTIANI ALDO


Sul pilastrino di destra:

TRUCIDATI DAI
TEDESCHI S’IMMOLARONO
PER LA LIBERTA’ D’ITALIA
L’11 FEBBRAIO 1944
____________________

I FAMIGLIARI
A RICORDO POSERO
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
I nomi dei partigiani sono anche ricordati nelle Pietre N^ :
- 164538 - Lastra ai partigiani teatini caduti nel 1943/44 – Chieti
- 164551 - Lastra ai partigiani teatini fucilati a Colle Pineta – Chieti

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