5263 - Lastra al XXI Reggimento Fanteria – La Spezia

La Caserma del XXI Reggimento Fanteria durante la Prima Guerra Mondiale fu sinonimo di eroismo fino all’8 settembre del 1943, quando fu abbandonata, riutilizzata dalle Bande Nere e poi distrutta dai bombardamenti aerei degli alleati. Oggi della Caserma resta un solo brandello di muro, sul quale nel 1976, trentesimo anniversario della Repubblica, il Comune ha collocato una lastra commemorativa rettangolare, in cemento, con iscrizioni di colore rosso. Al centro del parco si trova un cartello che riporta  il testo completo della lapide.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Viale Aldo Ferrari
CAP:
19122
Latitudine:
44.10955924689317
Longitudine:
9.80802297592163

Informazioni

Luogo di collocazione:
Muro originale della Caserma, lato strada (viale A. Ferrari), parte interna che da sul parco.
Data di collocazione:
14 marzo 1976
Materiali (Generico):
Altro
Materiali (Dettaglio):
Lastra in cemento con iscrizioni di colore rosso.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune della Spezia
Notizie e contestualizzazione storica:
Verso la metà del XIX secolo fu costruita, nella zona nord occidentale della città, una caserma intitolata al Re Vittorio Emanuele II, ma conosciuta dagli spezzini semplicemente come il “il Ventunesimo”, in quanto sede del XXI Reggimento di Fanteria del Regio Esercito. All’inizio della Seconda Guerra Mondiale il reggimento fu trasferito ad Asti e l’edificio rimase in gran parte inutilizzato. Dopo l’8 SETTEMBRE 1943 - data dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati Anglo-americani - divenne la sede delle cosiddette Brigate Nere, sorta di polizia fascista che, in collaborazione con i militari tedeschi, aveva il compito di effettuare rastrellamenti per arrestare antifascisti e sostenitori della Resistenza partigiana nella nostra zona. La caserma divenne il luogo più triste della città. Verso la fine della guerra la Caserma fu bombardata e semidistrutta; successivamente fu rasa al suolo dagli artificieri e restò a lungo uno spazio incolto, dove i ragazzi giocavano tra macerie e pozzanghere e dove talvolta sostavano i Circhi e i Luna Park. Alla fine degli anni ’50 l’area fu acquistata dal Comune e destinata alla costruzione di un complesso scolastico corredato da impianti sportivi. Il progetto fu affidato ad un famoso pedagogista, Andrea Visalberghi, e ad un noto architetto, Giovanni Romano.

Contenuti

Iscrizioni:
DENTRO QUESTE MURA
FINO ALL’ANNO QUARANTATRE
COLTIVARONO ONORE E DOVERE
I FANTI DEL VENTUNESIMO


DOPO IL TRAGICO OTTO SETTEMBRE
I BRIGATISTI DELLA VIOLENZA
FECERO DI CASERMA CARCERE
E FU IL DOLORE DI TANTA GENTE
LA TRAGEDIA DELL’INFERNO NAZISTA
LA TORTURA E LA MORTE
DI PATRIOTI ANTIFASCISTI

DENTRO QUESTE MURA RINATE A SCUOLA PER VOLONTÀ DEMOCRATICA
NEL NOME DELLA REPUBBLICA
VOTATA IL DUE GIUGNO DEL ‘46
DIVERRANNO CITTADINI
TANTI GIOVANI DELLA NUOVA ITALIA
CONSAPEVOLI CHE GRANDI LOTTE
SANGUE E PIANTO
INDICARONO LIBERTÀ E GIUSTIZIA

14 MARZO 1976
Simboli:
Non sono presenti simboli.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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