2544 - Lastra del Bollettino della Vittoria

Lastra con il Bollettino della Vittoria del 4 novembre 1918 firmato dal Generale Diaz.
NOTA STAFF PIETRE: scheda aggiornata in data 14/01/2020

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Foligno
Indirizzo:
Via della Scuola di Arti e Mestieri
CAP:
06034
Latitudine:
42.9556491
Longitudine:
12.6990739

Informazioni

Luogo di collocazione:
Mura estrene I.C. Piermarini
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Lastra in bronzo, cornice e capitello in travertino
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Foligno
Notizie e contestualizzazione storica:
Muro perimestrale esterno dell'ex convento agostiniano di San Nicolò, attuale sede centrale dell'Istituto Comprensivo Statale "Giuseppe Piermarini"; al momento della collocazione della lastra, l'edificio era sede della Regia Scuola di Arti e Mestieri.

Contenuti

Iscrizioni:
Bollettino di guerra n. 1268 Comando Supremo, 4 nov. 1918
La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita.
La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.
L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza
Generale Diaz
Simboli:
Sui due lati della cornice sono presenti due fasci littori, due elmetti da soldato, due baionette, gli stemmi delle città redente di Trento, Trieste, Fiume, Gorizia, Pola.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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