3609 - Monumento ai martiri di Ca’ Mazzasette

Il Monumento alla resistenza di Ca’ Mazzasette ricorda le tre vittime dei nazifascisti originarie della frazione. Sono Pierino Bernardi di 19 anni, Assunta Guarandelli di 32 e Adele Cecchini di 60. Il monumento è composto da una lastra di marmo, contenente l’iscrizione, sulla quale poggiano le statue di due colombe e di una bambina, che nella mano destra custodisce tre spighe di grano e un papavero, mentre con la sinistra porge chicchi di grano ad un’altra colomba.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Ca' Mazzasette
Indirizzo:
Strada Provinciale 66
CAP:
61029
Latitudine:
43.7943125
Longitudine:
12.6126875

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area lato di strada
Data di collocazione:
2001
Materiali (Generico):
Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Le statue sono di ferro, la pedana con l'iscrizione è in granito
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Urbino
Notizie e contestualizzazione storica:
Lo scultore dell'opera è Terenzio Pedini, specializzato nella realizzazione di opere in ferro.
La strage avvenne il primo novembre 1943, quando un reparto di soldati fascisti e nazisti si recò a Ca' Mazzasette, una frazione di Urbino, per arrestare Erivo Ferri, calzolaio del paese e noto antifascista. Pierino Bernardi, appena vide il camion carico di uomini armati, si spaventò e fuggì verso il bosco. A quel punto i soldati gli spararono alla schiena e lo uccisero. Adele Cecchini e Assunta Guarandelli, madre di due figli e in attesa del terzo, furono freddate da colpi di mitraglietta soltanto perché si erano affacciate dalle loro abitazioni. I nazifascisti circondarono la casa di Erivo Ferri, che si difese sparando colpi di pistola e lanciando diverse bombe a mano. Il figlio di Adele Cecchini, che assisteva alla scena dalla finestra di casa, prese di mira uno dei soldati che si era fermato davanti al portone dell'abitazione di Ferri e riuscì a ucciderlo. La cattura di Ferri si rivelò un insuccesso e, per una sorta di rivalsa, i nazifascisti catturarono 29 ostaggi che, condotti nelle carceri di Rimini, potettero tornare a casa a seguito di varie vicissitudini.

Contenuti

Iscrizioni:
IL CORAGGIO DELLA NOSTRA GENTE
IL SANGUE DEGLI INNOCENTI
SEME DI LIBERTÀ CONTRO LA VIOLENZA DEI NAZIFASCISTI
PIERINO BERNARDI DI ANNI 19
ASSUNTA GUARANDELLI DI ANNI 32
ADELE CECCHINI DI ANNI 60
CA' MAZZASETTE 1-11-1943
Simboli:
Con la mano sinistra, la bambina porge chicchi di grano, simbolo di pace, ad una colomba, anch'essa simbolo di pace; mentre nella destra custodisce tre spighe di grano e un papavero che vuol ricordare il sangue versato dai tre innocenti.

Altro

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