5014 - Monumento ai Caduti di Chigiano – San Severino Marche (MC)

Monumento a perenne ricordo delle persone uccise per rappresaglia dai tedeschi a Chigiano di San Severino Marche nel corso della seconda guerra mondiale. Presenta un basamento delimitato da un muretto di cinta e da un piccolo altare. La struttura centrale nella parte superiore è chiusa a forma di arco  con una croce in mezzo.

NOTA STAFF PIETRE: Monumento censito anche da IPSIA “Corridoni” di Macerata

NOTA STAFF PIETRE/2: Scheda aggiornata in dara 18/05/2019

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Chigiano
Indirizzo:
Strada provinciale, 2
CAP:
62027
Latitudine:
43.301213289179
Longitudine:
13.144820384681

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato strada
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Laterizio, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Basamento e muretto di cinta in marmo e laterizio
Stele in marmo
Ornamento in marmo
Croce metallica
Stato di conservazione:
Insufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di S. Severino Marche
Notizie e contestualizzazione storica:
Nel timore che, sulla spinta dell’avanzamento degli Alleati, la ritirata tedesca fosse ostacolata con agguati e sabotaggi da parte delle numerose bande partigiane presenti nel territorio abruzzese e marchigiano, parallelamente al fronte tirrenico, una divisione delle Alpenkrieg della II divisione tedesca “Hermann Goering”, gli alpini tedeschi famigerati per le loro stragi, risaliva la penisola rastrellando le zone di concentrazione di bande partigiane.
Risalendo le Marche, dopo le stragi di Force e Umito, del Colle San Marco, il rastrellamento toccò alla zona del Monte S. Vicino tenuta dai gruppi della Garibaldi “Ancona” quali il “Mario”, il “Porcarella” e il “Cingoli” in prevalenza composta di anconetani, osimani e dintorni.
Proprio nella zona di Roti, Braccano, Valdiola, Chigiano, Ugliano, Stigliano e Corsciano si sviluppa l’aggancio delle forze partigiane con le truppe nazifasciste superiori per uomini e mezzi.
I battaglioni citati sono ragguardevolmente composti di antifascisti della prim’ora, di uomini fuggiti e sfuggiti al bando di leva repubblichino e da militari stranieri, specie russi e slavi, riusciti a sfuggire dai campi di prigionia che nelle Marche erano diversi tra cui quelli vicini di Abbazia di Fiastra e Servigliano.
Nella notte tra il 23 e il 24 marzo un lancio di rifornimento degli inglesi deve essere immediatamente nascosto e viene così portato a Chigiano.
Segnalata la presenza, alle 3 di notte i tedeschi accompagnati dai fascisti maceratesi, circa 2000 unità in tutto, attaccano le postazioni partigiane e le comunicazioni arrivano a questi in modo confuso. A Braccano è ucciso il parroco Pocognoni reo di aver suonato le campane per avvisare i resistenti. A Roti una pattuglia di garibaldini è sterminata. Lo stesso comandante del gruppo partigiano Valerio cade nella difesa del sito.
A questo punto i partigiani si ritirano su Valdiola che si presta a una difesa migliore.
Dalle 8 del mattino alle 19 la battaglia prosegue senza interruzioni.
Alla fine della battaglia i nazifascisti lasceranno sul campo 32 morti e oltre 100 feriti.
Sul campo, a difesa di Chigiano cadranno gli osimani Lelio Castellani, Franco Stacchiotti, Alessio Lavagnoli e Piero Graciotti. Rintracciati in fondo al ponte di Chigiano massacrati nelle carni, furono ricomposti dai loro compagni e sepolti nel cimitero di Frontale.
Quei giovani osimani avevano scelto quella montagna, avevano deciso di chiudere con il fascismo.
Avevano deciso di difendere le proprie case preferendo una parte piuttosto che l’altra, quella più scomoda, consapevoli che ciò avrebbe rappresentato un sacrificio più grande, una forte possibilità di lasciare la vita su quegli scogli, tra quelle povere case di contadini.
Per questo non vanno dimenticati e vanno quindi guardati con grande rispetto e riconoscenza, come esempio di altruismo. Padri

Contenuti

Iscrizioni:
BOLDRINI EMILIO CHIARAVALLE/ CASTELLANI LELIO OSIMO/ FILIPPI AUGUSTO S.S QUIRICO/ GIULIETTI AMEDEO SIROLO/ GRAGIOTTI PIERO OSIMO/ YOSSIN DIMITROF URSS/ LAVAGNOLI UMBERTO OSIMO/ PACI GIUSEPPE SICILIA/ PESARESI ROLANDO ANCONA/ CAP. SALVATORE VALERIO NAPOLI/ STACCHIOTTI FRANCO OSIMO
MORTI 24/3/1944
BONDI LUBIANO CAMERANO
MORTO 20/4/1944
COSTANTINI MARINO SAN SEVERINO/ FALISTOCCO ARMANDO/ FALISTOCCO VENTURINO/ MARCHETTI ATTILIO/ PANICHELLI TITO
MORTI 26/4/1944
CAP. KLUCEVSCEK ALFRED SLAVO
MORTO 15/6/1944
BALDUINI EMILIO CHIARAVALLE
Simboli:
Una croce in ferro sopra la lapide, alla base una specie di braciere sempre in metallo

Altro

Osservazioni personali:
Nota Ic Paladini Treia: Pietra poco curata e luogo quasi abbandonato
Nota Ipsia Corridoni: Questo piccolo monumento in mezzo alla natura sembra una piccola cosa ma se lo osservi da vicino capisci quale immensa tragedia ha colpito questa piccola comunità

NOTA STAFF PIETRE: Monumento censito anche da IPSIA "Corridoni" di Macerata
NOTA STAFF PIETRE/2: Scheda aggiornata in dara 18/05/2019

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