274286 - Cippi a 4 Caduti partigiani – Caretta di Santo Stefano Roero (CN)

Lungo il margine della Strada Provinciale 110, in località Caretta, nel territorio comunale di Santo Stefano Roero, si trovano affiancati due cippi dedicati a 4 partigiani caduti durante la Guerra di Liberazione: Serafino Chiesa e Giacomo Curletto, uccisi dai tedeschi il 30 Luglio 1944 nella vicina località di Madonna delle Grazie e Domenico Bergamasco e Bartolomeo Sola, caduti in questo luogo l’8 Marzo 1945 durante un attacco ad una colonna fascista. Si trovano collocati di fronte ad una soglia rettangolare di cemento che si diparte dalla strada, a loro volta inseriti in una piccola superficie rettangolare, delimitata per tre lati da un cordolo di pietra e riempito al suo interno con della ghiaia bianca. L’area monumentale è protetta per tre lati da una recinzione sostenuta da sette pali di cemento. Il cippo di sinistra (rispetto a chi guarda), interamente in marmo, è dedicato al solo Domenico Bergamasco. Si presenta come un cartiglio posto sul profilo di una colonna tronca, con un basamento a pianta rettangolare a più livelli decrescenti (dal basso verso l’alto). Sul cartiglio è incisa l’essenziale epigrafe, con nome e cognome del Caduto e data della morte.
Il cippo a destra (rispetto a ci guarda), invece, ricorda non solo lo scontro dell’8 Marzo 1945 sostenuto dai partigiani della 23a Brigata autonoma “Canale” e l’altro Caduto di quel giorno, Bartolomeo Sola, ma anche due partigiani assassinati il 30 Luglio 1944 in località Madonna delle Grazie, ovvero Chiesa e Curletto. Il manufatto è costituito da una lunga lastra pentagonale di marmo, con i fianchi che si restringono leggermente verso l’alto e gli altri due lati superiori che si congiungono al vertice. L’epigrafe reca incisi i nomi dei 3 Caduti, prima quello del Sola e poi quelli del Curletto e del Chiesa, la formazione partigiana che sostenne il maggior peso nello scontro di Caretta e la data di posa del cippo, ad un anno esatto dai fatti. La lastra si trova infissa in un basamento di ruvida pietra a pianta rettangolare.
Tutti i caratteri dei due cippi sono stati rivestiti con vernice di colore nero.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Località Caretta
Indirizzo:
Strada Provinciale 110
CAP:
12040
Latitudine:
44.792499509997
Longitudine:
7.9324285153229

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area dedicata lungo il margine della strada.
Data di collocazione:
Uno dei due cippi è stato inaugurato l'8 Marzo 1946
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Marmo per entrambi i cippi. Vernice di colore nero a riempimento dei caratteri delle epigrafi. Pietra per il cordolo che delimita la piccola area su cui sorgono i due cippi e per il basamento del cippo di dedicato a Sola, Chiesa e Curletto. Ghiaia a riempimento della superficie dove sono posti i due cippi.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Santo Stefano Roero
Notizie e contestualizzazione storica:
Lo scontro armato avvenuto l’8 Marzo 1945 in località Caretta, nel territorio di Santo Stefano Roero, si svolse al termine di quella che è passata alla storia come la battaglia di Cisterna d’Asti (At), iniziata il 6 Marzo 1945 e che coinvolse principalmente i partigiani della 6a Divisione autonoma “Asti”, comandata dal tenente colonnello Giovanni Battista Toselli (“Otello”) e quelli della Divisione Matteotti “Renzo Cattaneo”, agli ordini di Gino Cattaneo (“Gino”). Tuttavia vi parteciparono anche uomini della 103a Brigata Garibaldi “Nannetti” di Natale Rolando (“Rolandino”) e quelli della 1a Brigata Giustizia e Libertà “Domenico Tamietti” di Giovanni Scagliola (“Piero”).
Il Comando del Raggruppamento Anti Partigiani (R.A.P.), che aveva organizzato l’azione di rastrellamento, aveva messo in campo diversi reparti: la Compagnia Ordine Pubblico (O.P.) del 601° Comando Provinciale della Guardia Nazionale Repubblicana (G.N.R.) di Torino, la Compagnia O.P. del 606° Comando Provinciale della G.N.R. di Asti, squadristi della 4a Brigata Nera “Luigi Viale” di Asti e quelli della 1a Brigata Nera “Ather Capelli” di Torino, il Gruppo corazzato “Leonessa” della G.N.R., marò della X Mas, R.A.P. e paracadutisti del Reggimento “Folgore”.
I fascisti attaccarono lungo tre direttrici: da Canale (Cn), da San Damiano d’Asti (At) e da Ferrere (At). Dopo una giornata di battaglia, che si concluse con con la tenuta delle forze partigiane e con notevoli perdite da parte del nemico, costoro, ricevuti rinforzi, tornarono all’attacco anche con alcuni mezzi blindati. Due partigiani erano stati catturati: Giacomo Rossino (“Rino”) e Domenico Bergamasco (“Mecu”); il primo era poi stato fucilato il 6 Marzo 1945 a Cisterna d’Asti (vedi scheda 270208 di questo sito), l’altro si trovava sempre a Cisterna d’Asti in convalescenza per una ferita ad un braccio.
Gli scontri erano durati due giorni, dopo i quali i fascisti si ritrovarono a Cisterna d’Asti per fare a ritorno a Torino, portandosi dietro morti e feriti. Senonché, nel pomeriggio dell’8 Marzo 1945, i partigiani erano venuti a conoscenza dell’itinerario seguito dal nemico e in breve organizzarono un agguato lungo la strada per Santo Stefano Roero, in località Caretta. Si trattava degli uomini della 23a Brigata autonoma “Canale”, comandata da Francesco Cordero (“Ceka”), con l’ausilio di un gruppo di partigiani della Div. “Matteotti”.
I fascisti furono colti di sorpresa e, in un primo momento, rimasero disorientati dalla pioggia di proiettili che si riversava su di loro ma, avendo a disposizione anche armi pesanti, in breve si ripresero dallo smarrimento, passando al contrattacco, al punto tale che la situazione incominciò a volgere a loro favore.
Cinque partigiani della Brig. “Canale”, allora, si portarono sulla collina opposta al luogo dello scontro, alle spalle dei fascisti, capovolgendo in questo modo l’esito dello scontro. Il maggiore Gino Cera, comandante della Compagnia O.P. di Torino che guidava la colonna, accompagnato dal parroco di Santo Stefano Roero, chiese ai partigiani di portare in salvo i propri uomini ed una tregua di 48 ore, lasciando sul terreno diversi caduti e diversi automezzi distrutti.
I partigiani avevano perduto solo 2 uomini: Bartolomeo Sola (“Bertu”) e Domenico Bergamasco (“Mecu”), quest’ultimo catturato a Cisterna d’Asti due giorni prima e trovato morto su uno dei mezzi della colonna fascista, probabilmente ucciso dai militi all’inizio dello scontro.
In tutta l’operazione, come riportato in un articolo pubblicato sul giornale torinese “La Stampa” del 12 Marzo 1945, i soldati della Repubblica Sociale Italiana avevano ricevuto le seguenti perdite: 18 morti e e 11 feriti i brigatisti della “Ather Capelli”; 7 morti e 28 feriti la G.N.R.; il R.A.P. 1 morto e 3 feriti; la X Mas un solo ferito. Decisamente esagerato e menzognero il bilancio dell’operazione con 129 partigiani accertati uccisi, un centinaio probabili, tre catturati e moltissimi feriti.

L’altro episodio ricordato da uno dei due cippi è quello avvenuto il 30 Luglio 1944 nella vicina località di Madonna delle Grazie, sempre nel territorio comunale di Santo Stefano Roero. In questo giorno una pattuglia tedesca, durante un’azione di rastrellamento nella zona, catturò il partigiano Giacomo Curletto ed il contadino Serafino Chiesa che l’ospitava nella propria abitazione. I due erano stati condotti in località Madonna delle Grazie ed uccisi con un colpo di pistola alla testa. I loro corpi erano poi stati gettati in una scarpata.

I Caduti del 30 Luglio 1944 e 8 Marzo 1945:

• Domenico Bergamasco (“Mecu”), nato il 13 Novembre 1925 a Torino, ivi residente. Partigiano della 1a Brigata Matteotti “Bergognone” (Div. Matteotti “R. Cattaneo”). Trucidato dai fascisti l’8 Marzo 1945 in località Caretta di Santo Stefano Roero. Nella banca dati del partigianato piemontese presente nel sito dell’Istoreto, la data di morte è fatta risalire al 9 Marzo 1945.

• Serafino Chiesa, nato il 21 Febbraio 1912 a Santo Stefano Roero, ivi residente; contadino. Riconosciuto partigiano nella 23a Brig. autonoma “Canale”, 6a Div. autonoma “Asti”. Trucidato il 30 Luglio 1944 in località Madonna delle Grazie, a Santo Stefano Roero. Nella banca dati del partigianato piemontese presente nel sito dell’Istoreto è indicato quale appartenente al Comando della 1a Divisione autonoma “Langhe”.

• Giacomo Curletto, nato l’8 Marzo 1925 a Carignano (To), ivi residente. Partigiano appartenente al Comando del 1° Gruppo Divisioni Alpine (secondo quanto riportato su “Vite spezzate”, banca dati dei Caduti della e nella provincia di Cuneo durante la II Guerra Mondiale). Trucidato il 30 Luglio 1944 in località Madonna delle Grazie, a Santo Stefano Roero.

• Bartolomeo Sola (“Bertu”), nato a Vezzo d’Alba (Cn) il 16 Marzo 1910, ivi residente; operaio. Partigiano appartenente alla 23a Brig. autonoma “Canale”, 6a Div. autonoma “Asti”. Caduto in combattimento contro i fascisti l’8 Marzo 1945 in località Caretta di Santo Stefano Roero. Nella banca dati del partigianato piemontese presente nel sito dell’Istoreto, l’anno di nascita riportato è quello del 1920, mentre il Comune di residenza sarebbe quello di Torino.

FONTI:

• Banca dati del partigianato piemontese consultabile sul sito dell’Istituto piemontese per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea “Giorgio Agosti” di Torino (Istoreto).

• Primo Maioglio e Aldo Gamba “Il movimento partigiano nella provincia di Asti”, Amministrazione Provinciale di Asti, T.S.G. Arti Grafiche, Asti, s.d.

• “Strade delle memorie partigiane. Itinerario Giacomo Rino Rossino”, Quaderno n. 5, Città di Alba, Anpi sezione di Alba, Ass. Colle della Resistenza, Ass. culturale per la memoria della Resistenza “Franco Casetta”, L’Artigiana, Alba 2015.

• Vite spezzate”, database dei Caduti della e nella provincia di Cuneo durante la II Guerra Mondiale consultabile nel sito dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Cuneo.

Contenuti

Iscrizioni:
Cippo di sx:

EROICAMENTE CADDE
PER UN IDEALE
DI PATRIA
PREFERENDO LA MORTE
AL TRADIMENTO
BERGAMASCO
DOMENICO
8 – 3 – 1945

Cippo di dx:

IN QVESTO LVOGO IN CVI
LA 23a BRIGATA PARTIGIANI
DELLA VIa DIVISIONE ALPINA
FORMAZIONE AVTONOMA
INFERIORE PER NVMERO
MA SVPERIORE PER VALORE
E CORAGGIO
DIEDE BATTAGLIA
E FVLGIDAMENTE VINSE
FORZE REPVBBLICANE FASCISTE
QVESTO CIPPO
IL MVNICIPIO DI S. STEFANO ROERO
POSE L’8 MARZO 1946
ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA
PER TRAMANDARE AI POSTERI
IL SACRIFICIO DI

SOLA BARTOLOMEO
CVRLETTO GIACOMO
CHIESA SERAFINO

CADVTI PER LA CAVSA
DELLA LIBERAZIONE
Simboli:
La colonna tronca del cippo dedicato a Domenico Bergamasco rappresenta una giovane vita precocemente interrotta.

Altro

Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps: 44.7924545, 7.9323567

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