103597 - Monumento ai Caduti nelle Guerra Mondiali di Triora

Il monumento ai caduti di Triora (IM) è collocato in un giardino pubblico all’ingresso del paese. E’ una struttura piramidale in blocchi di pietra che poggia su un alto basamento squadrato con quattro scalini sul fronte. Sulla sommità una grossa aquila di bronzo con le ali spiegate in procinto di volare e, tutt’intorno, inseriti fra le pietre, reperti bellici in ferro. Sul fronte, all’interno di una cornice, è affissa una lapide di marmo coronata dallo stemma del comune, un cerbero scolpito nel marmo. Inciso l’elenco dei Caduti diviso per reparti e unità militari: 1° reggimento degli Alpini (17 nomi con il grado), 41°reggimento della Fanteria, fanteria (9 nomi con il grado), Fanteria (28 nomi con il numero di battaglione). Alla base è stata aggiunta una seconda lapide in memoria dei Caduti nella seconda guerra mondiale.

STAFF PIETRE: Monumento censito anche da Scuola Media Dante Alighieri Sanremo

 

 

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Elena
CAP:
18010
Latitudine:
43.993385675132714
Longitudine:
7.760660648345947

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area Verde
Data di collocazione:
1919
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Il monumento è composto di blocchi di pietra nera recanti, oltre alle date di entrata in guerra (24 maggio 1915), dell’armistizio (4 novembre 1918) e del trattato di pace di Saint-Germain (10 settembre 1919), i nomi delle più importanti battaglie combattute nel corso della grande guerra, ovvero: Ortigara, Rombon, Piave, Gorizia, Montenero, Grappa, Vittorio Veneto, Doberdò, Podgora, Val Sugana, Mrzli, Tofane, Col di Lana, Altopiano di Asiago, Sabotino, Solarolo, Chemin des Dames, San Michele, Montello, Hermada, Adamello, Plava, Bainsizza, Col Berretta, Monte Santo, Monte Asolone, Val Brenta, Oslavia, Tolmino, Cauriol. Tra le pietre furono posti numerosi bossoli di shrapnels e granate austriache. Sulle sporgenze laterali si depositarono due grossi proiettili austriaci da 305 e sul davanti una mitragliatrice austriaca. ,Addossata alla piramide venne collocata la targa in marmo nero recante i nomi dei caduti, e sopra di essa l’artistico stemma del Comune. ,Attorno al monumento venne apposta una grossa catena in ferro battuto, già appartenente ad una torpediniera della marina austriaca, sorretta da otto pilastrini, lavorati dai soldati alpini allora di stanza a Triora.attorno al monumento, un selciato di ciottoli di fiume, di vari colori, riproducente la stella d’Italia e lo stemma sabau
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Triora
Notizie e contestualizzazione storica:
Per il trasporto dei pesanti blocchi di pietra nera dal Foresto si pensò di utilizzare alcuni prigionieri austriaci, circa una trentina, alloggiati nella caserma, ex convento dei Francescani, generalmente adibiti a lavori agricoli. Per non penalizzare tuttavia coloro che ne richiedevano le prestazioni nelle campagne, il generale Tamagni stesso dispose che dal gruppo di prigionieri austriaci accasermati nella vicina Taggia fossero distaccati ben ottanta uomini. Costoro, comandati da un ufficiale dell’esercito italiano, provvidero egregiamente e le pietre di marmo nero, o “lumachella”, caricate su di un carro, ben presto furono depositate nella piazza Elena. Il monumento è sovrastato da un’aquila di bronzo dalle ali spiegate, fusa nell’arsenale di Torino su ordine del maresciallo d’Italia, generale Caviglia, allora Ministro della guerra, che ne fece dono al suo amico triorese generale Francesco Tamagni. Attorno al monumento venne apposta una grossa catena in ferro battuto, già appartenente ad una torpediniera della marina austriaca, sorretta da otto pilastrini, lavorati dai soldati alpini allora di stanza a Triora.
CENNI STORICI
Nel giugno 1919 furono gettate le fondamenta del monumento e, dopo aver costruito cinque scalini di accesso, fu posata la prima pietra. Per celebrare questo particolare momento si svolse domenica 31 agosto una solenne cerimonia, alla quale presero parte molte autorità civili e militari. Ad impartire la benedizione fu il parroco di Triora don Sebastiano Lombardi, assistito dal canonico Carlo Mandracci, che diresse un coro di bambini, che cantarono inni patriottici. A celebrare la messa fu il cav.uff. Felice Voglino, canonico della cattedrale di Ventimiglia, che pronunciò un vibrante discorso, mentre un drappello di soldati alpini e di bersaglieri (provenienti da Taggia) rendeva gli onori militari. Una pergamena, chiusa in una bottiglia, fu posta accanto alla prima pietra; su di essa stava scritto: “Dopo il fulgore della Vittoria, ad eternare nei secoli la solenne benedizione della prima pietra pel monumento che Triora volle innalzato ai suoi cinquantaquattro figli gloriosamente caduti per la grandezza d’Italia, negli anni 1915-1918”.
I lavori ripresero già il giorno seguente e, dopo circa un mese, l’opera di muratura era completata austriaca. Addossata alla piramide venne collocata una targa in marmo nero, recante i nomi dei caduti e sopra di essa l’artistico stemma del Comune.
Terminato il monumento, venne ufficialmente inaugurato, come previsto, il 22 agosto 1920. Nutrito fu il programma, a sottolineare l’importanza e l’eccezionalità della manifestazione.
Alle 11 nel piazzale della caserma Umberto I ebbe luogo il ricevimento ufficiale, alla presenza del Prefetto Angelo Cotta, del Sottoprefetto Canuto Rizzatti, del colonnello De Renzi, del presidio di Sanremo, quale rappresentante del generale di divisione di Genova e dell’ammiraglio comm. Marcello Amero d’Aste Stella. Seguì alle 12 in una sala della caserma, addobbata di verde e tricolori, un pranzo d’onore con trenta coperti, nel corso del quale presero la parola il colonnello Bronda, il tenente Lanteri Giovanni Battista, rappresentante dei combattenti, il prefetto e l’ammiraglio d’Aste Stella. Alle 15 nella piazza Umberto I si formò un grande corteo, preceduto da alcuni Reali Carabinieri in alta uniforme e da un plotone di bersaglieri. Al suono di marce eseguite dalla banda di Castellaro, si raggiunse piazza Elena. Dopo che il presidente del comitato cav. Bronda ebbe spiegato agli intervenuti le motivazioni e le vicende del monumento, prese la parola l’oratore ufficiale, onorevole Domenico Nuvoloni, mettendo in risalto le gesta del caduti ed il loro sacrificio. Il sindaco Bonfanti, dopo i ringraziamenti di rito, prese possesso, in nome del Comune, del simulacro. Mentre la tromba militare suonava l’attenti, scese il velario che ricopriva la mole di pietra. “I battimani e gli evviva di tutti i presenti si confusero con gli spari dei mortaretti e col suono della banda. Il momento era solenne. Attaccò subito un numeroso coro di bambini e bambine, diretto dal rev. Can. Carlo Mandracci, il quale aveva pure composto e musicato l’inno che venne cantato.
Dopo un breve discorso del colonnello De Renzi, si procedette con la distribuzione delle croci di guerra. A compiere tale gesto furono l’ammiraglio Amero d’Aste Stella e la signora Adele Bronda moglie del presidente del comitato e madrina del monumento. L’ammiraglio consegnò personalmente le decorazioni a coloro che ebbero la fortuna di far ritorno alle proprie abitazioni. Le note dell’inno di Mameli conclusero degnamente la manifestazione. Sul far della sera palloncini illuminati tra le fronde degli ippocastani diedero un estremo saluto ai militi che non esitarono a sacrificarsi per l’avvenire della loro terra.



COMMITTENTE
L’iniziativa fu del Comune di Triora. Venne istituito un apposito comitato, presieduto dal colonnello Francesco Bronda, dal generale Francesco Tamagni, dal tenente colonnello Giuseppe Tamagni, dall’avvocato Carlo Viale e da Giovanni Battista Asplanato. Segretario fu il cav. Giacomo Gaetano Rossi.

AUTORE

Proponente ed ideatore fu il generale Francesco Tamagni. A modellare l’aquila fu un soldato alpino, certo Galizia, che si ispirò al disegno che adorna la medaglia commemorativa del primo reggimento Alpini. L’aquila fu fusa nell’arsenale di Torino su ordine del maresciallo d’Italia, generale Caviglia, allora Ministro della Guerra, il quale, grazie all’amicizia con il generale Tamagni, ne fece sono al Comune di Triora. Lo stemma del Comune di Triora, apposto sopra la targa recante i nominativi dei caduti, fu realizzato dallo scultore taggese Corsini


Contenuti

Iscrizioni:
Lapide superiore:
TRIORA
AI SUOI FIGLI
CADUTI
PER LA GRANDEZZA D'ITALIA
1915 - 1918

1° ALPINI: SERGENTE MAGGIORE LANTERI GIUSEPPE, SOLDATI: ARNALDI EDOARDO, ARNALDI GIOVANNI BATTISTA, BORELLI GIOVANNI BATTISTA, LANTERI ANTONIO, LANTERI EUGENIO, LANTERI FRANCESCO FU MATTEO, LANTERI FRANCESCO DI PIETRO, LANTERI FRANCESCO DI FRANCESCO, LANTERI GIOVANNI BATTISTA, LANTERI GIUSEPPE, LANTERI MICHELE, LANZA GIOVANNI, MORALDO AGOSTINO, MORALDO FRANCESCO, ODDO GIUSEPPE, VELLI VITTORIO;

41° FANTERIA: SERGENTE LANTERI ANTONIO, SOLDATI: ASPIANATO GIOVANNI BATTISTA, AUSENDA GIUSEPPE, CAPPONI GIOVANNI BATTISTA, FARALDI PIETRO, LANTERI CELESTE, LITTARDI GIUSEPPE, MAIANO PASQUALE, MARTINI ANTONIO, MORALDO FILIPPO, PASTORE GIUSEPPE;

42° FANTERIA: SOLDATI ALLARIA GIUSEPPE E LANTERI ANTONIO;
20° FANTERIA: SOLDATO ARNALDI ANTONIO;
31° FANTERIA: SOLDATO MORALDO LUIGI;
34° FANTERIA: SOLDATO ODDO GIACOMO;
35° FANTERIA: SOLDATO BORELLI GIACOMO;
48° FANTERIA: SOLDATO CAPPONI ANTONIO;
49° FANTERIA: SOLDATO SALDO FRANCESCO;
50° FANTERIA: SOLDATO MARAIUOLA GIUSEPPE;
53° FANTERIA: SOLDATO BORELLI LUCA;
62° FANTERIA: SOLDATO MORALDO GIOVANNI BATTISTA;
65° FANTERIA: SOLDATO CAPPONI CELESTE;
82° FANTERIA: SOLDATO DONZELLA GIOVANNI BATTISTA;
91° FANTERIA: SOLDATO GAZZANO VINCENZO;
92° FANTERIA: SOLDATO LANTERI LUIGI;
94° FANTERIA: SOLDATO GIAUNI STEFANO;
128° FANTERIA: SOLDATO BRACCO GIUSEPPE;
161° FANTERIA: SOLDATO LANTERI GIACOMO;
201° FANTERIA: SOLDATO ARNALDI GIACOMO;
207° FANTERIA: SOLDATO STELLA ANGELO;
232° FANTERIA: SOLDATI BUTTI FAUSTINO E DONZELLA AGOSTINO;
1° BERSAGLIERI: CAPORALE ARNALDI LUIGI
3° ARTIGLIERI: SOLDATI: MAIANO PAOLO E SALDO AGOSTINO;
2° GENIO: SOLDATO MORALDO GIUSEPPE.

Lapide inferiore:

AI CADUTI DELLA GUERRA
1940-1945
PELLEGRINO O VIANDANTE
FERMATI !
MORMORA UNA PREGHIERA
PER I NOSTRI CADUTI
TRIORA (IMPERIA)
Simboli:
Grande Aquila ad ali spiegate.
Stemma del Comune di Triora.
Stella d'Italia e Stemma Sabaudo.

Altro

Osservazioni personali:
Sul muro lungo corso Italia, sul lato opposto al giardino dove è posto il monumento sono affisse tre targhe: la prima al colonnello brigadiere cav. Francesco Bronda, condottiero valoroso nella guerra libica e nella guerra del 1915-18, la seconda ai caduti militari e civili 1940 – 1945 (elenco di 20 nomi, con causa di morte), e infine la terza in ricordo dei partigiani e civili barbaramente uccisi dai nazifascisti nel 1944 – 1945 (elenco di 6 nomi di partigiani e 6 di civili).

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