106242 - Lapide ai partigiani Luciano Bertè e Pietro Cornelli – Piacenza

La lapide si trova nell’atrio del palazzo delle Poste centrali di Piacenza. E’ in marmo bianco, di forma rettangolare e ricorda i due impiegati portalettere che, dopo l’8 settembre 1943, aderirono alla lotta di liberazione.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via S. Antonino 33
CAP:
29121
Latitudine:
45.05008170392017
Longitudine:
9.69450691765212

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete a sinistra dopo il corridoio di ingresso.
Data di collocazione:
10/03/1946
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
La lapide di marmo è fissata al muro con quattro borchie di bronzo. Nella parte superiore è scolpita ad altorilievo una corona di alloro, con due nastri alla base, che circonda una stella a cinque punte da cui partono cinque raggi luminosi; le lettere sono incise e riempite di colore nero.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Poste italiane SpA
Notizie e contestualizzazione storica:
Luciano Bertè è fra i protagonisti della lotta per la liberazione, come comandante provinciale della 38esima Brigata SAP, ossia le squadre di azione patriottica, composte da una decina di persone, con il compito di mantenere stretti contatti sia con il CLN sia con le squadre partigiane in montagna, per i rifornimenti di viveri e armi. Talvolta svolgevano anche azioni di sabotaggio.
Nato a Pavia nel 1898, ma ormai piacentino di adozione, Bertè viene arrestato in seguito a una delazione e imprigionato nelle carceri di Piacenza, dove è a lungo interrogato e torturato. La sera del 9 marzo 1945 viene prelevato insieme con altri 14 partigiani e condotto in località Parola di Coduro, presso Fidenza, dove viene fucilato. Sul posto un cippo ricorda l'avvenimento con i nomi di tutti i partigiani morti.
Il comune di Piacenza gli ha intitolato una via e il suo nome compare nella lastra commemorativa del Sacrario dei Caduti in piazzetta Mercanti.
Pietro Cornelli nasce a Piacenza il 17 febbraio 1924 da Angelo e Paolina Baraldi; abita in via Palmerio 27 a Piacenza.
Studia fino alla 5° elementare e poi diventa portalettere impiegato presso le Poste centrali di Piacenza. Nel giugno del 1944 entra a far parte della III Brigata “Paolo”. Viene ucciso vicino ad Ancarano Basso da un colpo di mortaio della Divisione alpina Monterosa il 19 agosto 1944; sul luogo gli è stato dedicato un cippo.
Il suo nome compare anche nella lastra commemorativa intitolata alla Guerra di liberazione 1943-1945, murata nel sacrario Caduti in piazzetta Mercanti a Piacenza.

Contenuti

Iscrizioni:
Alla memoria di
Luciano Bertè
comunista - umanista
9-6-1898 10-3-1945
e di
Cornelli Pietro
lavoratore - patriota
16-1-1923 19-8-1944
entrambi soldati militanti
d'una idea
cui diedero sangue generoso
e lo splendore di un inobliabile
martirio
i compagni di lavoro postelegrafonici
dedicano
per i secoli
10 marzo 1946
Simboli:
La corona d'alloro con al centro una stella a cinque punte con raggi luminosi sembra anticipare in modo curioso l'emblema della Repubblica Italiana, che venne in realtà adottato ufficialmente il 5 maggio 1948, nella versione elaborata dal concorso ministeriale.
In effetti la stella a cinque punte rappresenta fin dall'antichità la terra italiana ed è diventata dal Risorgimento in poi uno dei simboli patri.

Altro

Osservazioni personali:
La lapide, collocata accanto ad altre due, non è immediatamente visibile.

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