132242 - Monumento ai 17 partigiani fucilati il 17/4/’44 al cimitero vecchio di Stia

Il monumento è dedicato a 17 partigiani fucilati al cimitero vecchio di Stia dai tedeschi il 17 aprile 1944. Appartenevano alla I Brigata romagnola (Gruppo Brigate Romagna) ed erano stati catturati il giorno precedente nella Valle dell’Oia, durante le operazioni di rastrellamento operate dai nazifascisti sull’Appennino tosco-romagnolo. Collocato dinanzi al vecchio Cimitero di Stia, si presenta come una struttura in cemento formata da una serie di “braccia” arcuate protese verso l’alto, in una spinta ideale. Fanno parte del complesso monumentale anche due lapidi poste sulla parete esterna del Cimitero e 17 piccoli cippi di pietra disposti alla sinistra del vialetto d’accesso, ognuno riportante il nome di un Caduto (di cui uno rimasto senza nome). Le lapidi sono due lastre rettangolari di pietra con le epigrafi costituite da caratteri di bronzo in rilievo: una, incastellata in una struttura di metallo, è dedicata ai 17 partigiani fucilati, l’altra, invece, è l’omaggio della comunità di Stia ai suoi Martiri ed ai Caduti per la libertà ed è affissa mediante quattro ganci di metallo. I cippi sono delle semplici pietre dalla forma approssimativamente rettangolare su cui è stata applicata una targhetta metallica in cui è inciso il nome del Caduto e la data di morte. I caratteri sono stati riempiti con vernice di color nero. I cippi sono stati collocati in tempi recenti in sostituzione di altrettante lastre di pietra irregolari disposte orizzontalmente e su cui erano composti i nomi dei partigiani con caratteri di bronzo in rilievo: il tempo ne aveva causato l’usura e da qui la loro sostituzione. Molti dei nomi non sono corretti. All’ingresso del vialetto, sulla destra, si trova un pannello facente parte dei “Sentieri della Libertà”, una serie di itinerari posti all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (Monte Falterona e Campigna) a ricordo e memoria di ogni episodio; in questo caso vengono descritti gli avvenimenti che portarono all’eccidio dei 17 giovanissimi partigiani romagnoli.
Lungo il vialetto che conduce al Cimitero vecchio, oltre al monumento ai 17 partigiani fucilati, sono presenti altri monumenti, lapidi e cippi dedicati ai Caduti in guerra, creando così una sorta di piccolo Giardino della Rimembranza.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Frazione Stia
Indirizzo:
Via Roma (altezza civico 40)
CAP:
52015
Latitudine:
43.797972
Longitudine:
11.70985189999999

Informazioni

Luogo di collocazione:
Dinanzi al muro di sinistra del Cimitero vecchio (monumento) e lungo il lato sinistro del vialetto d'accesso (cippi)
Data di collocazione:
Aprile 1970
Materiali (Generico):
Bronzo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Cemento per il monumento. Pietra per le due lapidi e per i 17 cippi. Metallo per l'incastellatura di una delle lapidi, per i ganci che sostengono l'altra e per le placche con i nomi dei partigiani poste sui cippi. Bronzo per i caratteri in rilievo delle epigrafi sulle due lapidi.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Informazione non reperita

Contenuti

Iscrizioni:
Prima lapide:

QUI
17 GIOVANI PARTIGIANI
CADEVANO SOTTO IL PIOMBO TEDESCO
17 – 4 – 1944
IMMOLARONO LA LORO GIOVANE VITA
PER L'AMORE DELLA PATRIA
CHE VOLLERO LIBERATA
DALL'OPPRESSIONE NAZI-FASCISTA.
SIA IL LORO MARTIRIO
MEMORIA E MONITO
PER LE GENERAZIONI FUTURE.

Seconda lapide:

STIA AI SUOI MARTIRI
E A QUANTI SONO MORTI E MUOIONO
PER LA LIBERTA' E LA DIGNITA'

NEL XXVI ANNIVERSARIO
DEL MASSACRO DI VALLUCCIOLE
E DELL'ECCIDIO DEI 17 PARTIGIANI
APRILE 1970

Cippi ai 17 partigiani:

Casadei Ezio
17 aprile 1944

Berlini Mario
17 aprile 1944

Fabbri Enrico
17 aprile 1944

Ignoto
17 aprile 1944

Lama Lelio
17 aprile 1944

Bratti Giorgio
17 aprile 1944

Cremonini Giorgio
17 aprile 1944

Bertoni Ives
17 aprile 1944

Zaccaroni Remolo (recte Zaccheroni Romolo)
17 aprile 1944

Bonaldo Domenico (recte Domenico Tommaso)
17 aprile 1944

Salmi Dante
17 aprile 1944

Bagnioli Rino (recte Bagnoli)
17 aprile 1944

Romagnoli Oberdan
17 aprile 1944

Righini Gualtiero
17 aprile 1944

Marzolini Marcello (recte Mazzolini)
17 aprile 1944

Zabianchi Fidelmo (recte Zambianchi)
17 aprile 1944

Manaresi Michele
17 aprile 1944

Pannello all'ingresso del vialetto del Cimitero:

Parco Nazionale Foreste Casentinesi
Monte Falterona – Campigna
Sentiero della Libertà
Stia
Contro il muro di questo cimitero furono fucilati, il 17 aprile 1944, 17 giovani partigiani. Essi appartenevano alla 1a delle tre brigate che inquadravano i circa mille partigiani romagnoli e provenivano dalla zona delle Balze, in cui avevano effettuato importanti azioni volte al recupero d'armi destinate a cinquecento partigiani ancora disarmati.
Il 6 aprile 1944 l'inizio del rastrellamento tedesco e fascista impedì loro di raggiungere le Marche e uscire dall'accerchiamento. La mattina del 7 aprile a Calanco furono costretti, assieme ai loro compagni della 1a brigata, a sostenere un lungo combattimento nel corso del quale caddero cinque partigiani e decine di soldati tedeschi. Le truppe germaniche incendiarono per rappresaglia il vicino paese di Fragheto, uccidendo 30 civili, in gran parte donne e bambini.
Dopo il combattimento, i partigiani si ritirarono verso il Lago di Quarto ed in seguito a Spinello dove celebrarono la Pasqua. La sera dell'11 aprile si ricongiunsero alle altre brigate attestate a Ridracoli, Poggio la Lastra, Strabatenza e Biserno.
Il 12 aprile ebbe inizio il rastrellamento della zona compresa tra le statali Bibbiena – Cesena e Firenze – Faenza. Si ebbe un combattimento a Biserno dove nonostante il sacrificio di un'intera squadra di 12 uomini, i soldati tedeschi ruppero le difese partigiane e dilagarono verso San Paolo in Alpe. La sera del 12 aprile la 1a brigata si ritirò nella foresta della Lama e poi in seguito all'Eremo di Camaldoli. La mattina del 13 aprile la brigata raggiunse Campo Romagnolo, dove si divise in piccoli gruppi nel tentativo di uscire dall'accerchiamento.
Sette partigiani in marcia verso San Godenzo furono catturati e fucilati in localtà Fontanelle. Uno di loro si salvò fingendosi morto sotto i corpi dei compagni. Altri diciotto combattenti si rifugiarono presso la cascina dell'Oia. Traditi da una guardia forestale fascista, la mattina del 16 aprile furono circondati dai tedeschi e catturati. Uno di loro, la cui identità è rimasta ignota, fu fucilato a Terre Rosse, poiché essendo ferito non riusciva a tenere il passo. Gli altri furono portati ai comandi tedeschi della zona e condotti a Stia durante la notte. Nelle prime ore del giorno 17 essi furono schierati contro il muro del cimitero e fucilati. I loro corpi vennero sepolti in una fossa comune.
Pietro (Piero, NdS) Calamandrei, uno dei fondatori della Repubblica italiana, scrisse: “Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità lì è nata la democrazia, lì è nata la Costituzione italiana”.
Simboli:
Non sono presenti simboli

Altro

Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps: 43.797938 11.709977

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