139509 - Lastra in memoria dei tre giovani della Banda Turani

La lastra in marmo bianco ricorda le tre vittime della Banda Turani, i primi partigiani bergamaschi.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazzale Goisis n. 6
CAP:
24124
Latitudine:
45.70906000000001
Longitudine:
9.679550000000063

Informazioni

Luogo di collocazione:
Chiostro del Lazzaretto
Data di collocazione:
24/4/1998
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo bianco.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Bergamo
Notizie e contestualizzazione storica:
La "Banda Turani" era costituita da un gruppo di giovani che dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 decisero di passare all'azione contro i nazifascisti. La banda prende il nome dal suo ideatore, Arturo Turani che venne fucilato con i due compagni, Cesare Consonni e Giuseppe Sporchia, dopo alcuni mesi di prigionia a seguito dell'arresto da parte dei tedeschi che sorpresero i giovani riuniti nell'abitazione di Turani, in via Pignolo, su delazione di due traditori.
I patrioti della Banda Turani furono il "luminoso inizio della Resistenza bergamasca".

Fonti:
http://www.anpi.it/donne-e-uomini/301/arturo-turani
http://www.anpi.it/donne-e-uomini/2883/cesare-consonni
http://www.anpi.it/donne-e-uomini/1681/giuseppe-sporchia

Contenuti

Iscrizioni:
NELLA LOTTA CONTRO LA TIRANNIDE NAZIFASCISTA
IN QUESTO LUOGO
CHE TENNE UOMINI LIBERI IN CATENE
IL 16 GENNAIO E IL 23 MARZO 1944

CESARE CONSONNI
GIUSEPPE SPORCHIA
ARTURO TURANI

CADDERO SOTTO IL PIOMBO DELLA FEROCIA NAZISTA
PER AVERE AMATO LA LIBERTA' E LA GIUSTIZIA

IL COMUNE DI BERGAMO POSE IL 24 APRILE 1998
PERCHE' I GIOVANI SIANO FEDELI AL RICORDO
DI CHI HA OFFERTO LA VITA
PER RESTITUIRE LA LIBERTA' AGLI ITALIANI
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Fonti:
http://www.anpi.it/donne-e-uomini/301/arturo-turani
http://www.anpi.it/donne-e-uomini/2883/cesare-consonni
http://www.anpi.it/donne-e-uomini/1681/giuseppe-sporchia

Censimento a cura di Nicolò Salvi allievo della classe 4GLSA.

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