154564 - Monumento ai Caduti di Bordonaro

Il monumento ricorda i Caduti di Bordonaro (ME) nelle guerre mondiali. E’ costituito da una statua raffigurante una donna ritta in piedi, con una veste drappeggiata e molto aderente che lascia scoperto un seno. La scultura marmorea, in stile Liberty del primo Novecento, appare protesa in avanti con il corpo. Il suo volto, purtroppo danneggiato nel naso, mostra la bocca spalancata nell’atto di gridare e i pugni chiusi, con nei polsi le catene spezzate, e il piede, che preme su due aquile, esprimono rabbia. Il monumento è posto su un basamento e sui prospetti del medesimo sono collocate delle lapidi in marmo, sia sul fianco destro che al di sotto della statua stessa, con l’iscrizione dedicatoria e i nomi dei caduti delle guerre del 15-18, del 36 e del 40-45. Lateralmente alla base della statua vi è la firma dello scultore Giuseppe Sutera. Al di sotto del basamento vi sono 3 gradoni di pietra. Il monumento è al centro di un’aiuola, il tutto è recintato da una ringhiera in ferro battuto con un cancelletto, che permette l’ingresso al monumento. Al di fuori della recinzione in ferro sono poste innanzi e sul lato destro delle panchine.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Bordonaro
Indirizzo:
Piazza Semiramide
CAP:
98145
Latitudine:
38.17484
Longitudine:
15.514812

Informazioni

Luogo di collocazione:
Piazza Semiramide, antistante la Via Ernesto Ganciolo e Via Comunale Bordonaro, ed alle spalle il Viale Antonino Bertuccio
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Statua in marmo bianco raffigurante una figura femminile
Lapidi e fregi in marmo bianco
Scaloni in pietra
Ringhiera di recinzione in ferro.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Messina
Notizie e contestualizzazione storica:
Bordonaro (Buddunaru in dialetto messinese) è un quartiere di Messina facente parte della Circoscrizione III, situato 4 km a sud-ovest del centro città.
Situato nella vallata del torrente Bordonaro, oggi parzialmente coperto, negli ultimi anni ha conosciuto un notevole incremento demografico passando dai 3.000 abitanti del 1995 ai quasi 9.000 di oggi.
Il nome Bordonaro deriva da burdone (o bardone), cioè della sella che bardava gli animali che portavano il grano a macinare presso i mulini che a Bordonaro erano fiorenti a quel tempo, come testimoniato dalle macine di pietra ancora visibili in tanti luoghi, e da una via chiamata appunto “Via Primo Mulino”. Il termine siciliano “burdunaru” o vardunaru, può essere usato come sinonimo di “mulattiere” e “conduttore di animali da soma”, ma nello specifico indica “colui che dietro compenso conduce, mantiene e custodisce i bardotti”, cioè gli ibridi concepiti dall’unione di un’asina con un cavallo. Il nome deriverebbe appunto da questa particolare categoria di allevatori. Il vocabolo ricalca perfettamente il termine latino “burdonarius”, ovvero colui che conduce le bestie da soma”. (p.10, “Alle mie radici. Storia di Bordonaro tra arte, fede, tradizione e memorie del passato” di Santino Villari).

TESTIMONIANZA SUL MONUMENTO tratta da“Alle mie radici. Storia di Bordonaro tra arte, fede, tradizione e memorie del passato” di Santino Villari: “Il 4 Novembre, giorno dell’anniversario della Vittoria era dedicato all’Omaggio ai caduti. Dopo la messa vespertina ci si recava accompagnati dalla banda musicale al monumento dei Caduti. Veniva portata la corona di alloro in omaggio ai figli di Bordonaro che hanno dato la loro vita per la patria durante le due grandi guerre. I caduti iscritti al momento sono 96, tra loro molti dispersi in guerra, di danti le ossa riposano al sacrario di Cristo Re. Dopo la benedizione del parroco e la preghiera per i caduti veniva suonato il silenzio fuori ordinanza e la canzone del Piave. Era un momento di commozione da parte di tutti, specialmente dei parenti che avevano perduto i propri cari per guerra”

RIQUALIFICAZIONE DELL'AREA -La centrale piazza Semiramide, dove oggi figura il monumento in marmo bianco ai caduti, era un tempo occupata da una fontana di fattura tardo ottocentesca in muratura, sormontata da una piccola statua bronzea di Afrodite ai bagni, ora collocata in uno slargo assai vicino alla sede originaria. Oggi il monumento è al centro di un’aiuola che evidenzia uno stato di abbandono e incuria, dovuta alla presenza di rifiuti nonché alla mancanza di manutenzione degli arbusti presenti. Già nel 5 dicembre 2017 alla presenza dell’allora sindaco di Messina, dei rappresentanti della circoscrizione e dei responsabili dei lavori, vi fu l’inaugurazione della piazza a seguito di un’opera di riqualificazione per ridarle dignità e decoro con una serie di interventi che hanno riguardato l’accessibilità, la pavimentazione, l’arredo urbano e il verde.
Nella piazzetta venne, pertanto, sostituita la pavimentazione esistente con delle piastrelle di monostrato vulcanico colore nero-Etna con basole martellate; la fascia di contorno perimetrale del Monumento ai Caduti pavimentata con lastre rettangolari di pietra bianca calcarea dura di Modica, opportunamente bocciardate in funzione antiscivolo ed estetica; un disegno geometrico con lastre di pietra lavica ha opportunamente esaltato visivamente e fisicamente il pregevole monumento marmoreo ai caduti; il perimetro è stato completato con selciato di ciottoli di fiume ad evocare il fascino degli antichi percorsi del Casale medievale e far emergere, ancora di più, l’intero monumento. La scala di accesso lato monte alla piazza, mai completata dalla sua realizzazione, fu rifinita con blocchi parallelepipedi di pietra lavica bocciardata, mentre il muretto sovrastante rivestito con pietrame calcareo ad “opus incertum”. Venne, inoltre, realizzato un adeguato scivolo a norma, per consentire la fruizione dell’intera piazza ai diversamente abili. Dei paletti dissuasori in ghisa vennero disposti lungo il ciglione in adiacenza alla strada per impedire il parcheggio di autoveicoli nella piazza. La piantumazione a verde di “ligustrum japonicum” nel perimetro interno al monumento ed elementi di arredo urbano, quali panchine e cestoni portarifiuti, hanno completato l’assetto dell’intervento di riqualificazione.
Il progetto definitivo, redatto dagli architetti Antonino Principato e Salvatore Corace e vistato dal dirigente Ing. Antonio Amato, aveva come obiettivo principale il recupero delle più significative connotazioni storico-culturali della Piazza, per un importo di spesa complessivo previsto pari a 112mila euro.
Non si trattava di un semplice rifacimento del piano di calpestio, ma di una riqualificazione urbana basata sull’evidenziazione e la valorizzazione dei segni del passato.

Contenuti

Iscrizioni:
Prospetto principale lato destro in alto
TEN. GIACOBBE LUIGI
ST. LA ROCCA LETTERIO
C. - CAFEO GIOVANNI
“ CARDILE ANTONINO
“ FELICITA VINCENZO
“ GEMELLI PAOLO
“ GUGLIANDOLO FRANC.
“ MORABITO ANTONINO
S. - CAFEO GIUSEPPE
“ CALARCO GIOVANNI
“ CARUSO GIUSEPPE
“ CELESTI SALVATORE
“ COSTANTINO PLACIDO
“ CRUPI GOVANNI
“ CUCINOTTA GIOV. di ANG.
“ CUCINOTTA GIOV. di FRANC.
“ CUCINOTTA GIOV. di GIUS.
“ CUCINOTTA SALVATORE
“ CURRO’ FELICE
“ DE SALVO DOMENICO
“ DE SALVO PLACIDO
“ FERRARA SEBASTIANO
“ GALLETTA ANTONINO
“ GALLETTA GIOVANNI
“ GUERRERA GIOVANNI
“ GUGLIANDOLO GIOVANNI
“ LA ROCCA GIUSEPPE
“ MESSINEO ANTONINO
“ MINUTOLI GIOVANNI
“ MORABITO GIUSEPPE
“ PETITTO NICOLA
“ RAFFA FELICE
“ RIGGIO GIUSEPPE
“ STURNIOLO FRANCESCO
“ TAVILLA PAOLO
“ DIDAMO ANTONINO

Prospetto principale lapide laterale destra in basso
“ VINCI GIUSEPPE

MORTI IN SERVIZIO PER MALATTIA

Cᴸᴱ VINCI GIOVANNI
Sᵀᴼ COSTANTINO DOMENICO
“ CAFEO LETTERIO
“ D'ANDREA PANTALEO
“ GIORDANO DOMENICO
“ GUGLIANDOLO CARMELO
“ GUGLIANDOLO SEBASTIANO
“ INTERDONATO ANTONIO
“ LA ROCCA SALVATORE
“ LO GIUDICE CARMELO
“ PIZZUTO ANTONIO
“ VILLARI FRANCESCO
“ VOLTA FRANCESCO
“ GUGLIANDOLO GIUSEPPE
“ RAFFA ANTONINO

Prospetto principale lapide laterale sinistra sotto la statua
SOLD. CUCINOTTA
PANTALEONE
SOLD. RIGGIO
FRANCESCO
SOLD. GALLETTA
GIACOMO
CARAB. GALLETTA
GIUSEPPE

Prospetto principale lapide centrale sotto la statua
BORDONARO
AI SUOI GLORIOSI CADUTI
1915-18

Prospetto principale lapide centrale interna destra sotto la statua
CUCINOTTA PANTALEONE
RIGGIO FRANCESCO

Prospetto principale centrale in basso
Parte destra
SOLD. CHILLÉ GIOVANNI
CUCÉ GIOVANNI
GALLETTA NATALE
GUGLIANDOLO GIUSEPPE
IANNELLO ANTONINO
INTERDONATO ANTONINO
MANGANO GIUSEPPE
RAFFA LETTERIO
RIGGIO FRANCESCO
SCIUTTERI DOMENICO

Parte centrale
AI GLORIOSI CADUTI
DELLE GUERRE 1936 - 1940-45
TEN. LICANDRO G NATALE
SERG. CRESCENTI EMANUELE
SERG. P.ᵀᴬ LICANDRO LETTERIO
CAP. M. TRAZZI MICHELE
CARAB. PEDITTO ANTONINO

Parte sinistra
MAR. CARDILE GIUSEPPE
GALLETTA DOMENICO
GUGLIANDOLO GIOVANNI
CAM. N. CALABRÓ LETTERIO
CARDILE RAIMONDO
CUCINOTTA FRANCESCO
GRASSO MARIANO
GUGLIANDOLO NATALE
OP. MIL. DE SALVO DOMENICO
SOTTILE SALVATORE
Simboli:
Catene spezzate: conquista della libertà
La donna schiaccia un'aquila bifronte simbolo dell'impero austro-ungarico

Altro

Osservazioni personali:
La piazzetta è un luogo simbolo per il villaggio di Bordonaro, per l’importanza dovuta proprio alla presenza del monumento ai caduti delle guerre, ma anche perché lì annualmente, ogni 6 gennaio, viene realizzata la manifestazione secolare di “U Pagghiaru”. (È una delle tradizioni folcloristiche più importanti del villaggio e più antiche della città. La sua origine risale addirittura all’XI secolo ed è stata introdotta dai Padri Basiliani che portarono dalla lontana Armenia l’uso di festeggiare il Battesimo del Signore con riti solenni celebrati sotto un grande albero a forma di capanna. L’evento simboleggia l’addormentarsi ed il successivo risveglio della natura. Su una sorta di albero della cuccagna, ‘U Pagghiaru, vi è appeso ogni ben di Dio. L’albero viene rivestito di rami di corbezzoli che vengono messi attorno al tronco, con arance, limoni, mandarini e ciambelle di pane azzimo. I partecipanti devono scalarlo ed il primo che arriva in cima si aggiudica i premi. La festa del Pagghiaru è unica in Sicilia ed anche a livello nazionale, non si celebra festa simile in nessun altro posto. Per la sua singolare caratteristica ogni anno richiama migliaia di persone che assistono a tale rito, anche perché si conserva la tradizione dello sparo della pantomina de 'u cavadduzzu e l'omu sabbaggiu).
Bibliografia delle notizie sul monumento:
Santino Villari, Alle mie radici -Storia di Bordonaro tra arte, fede, tradizione e memorie del passato.
Articoli:
www.gazzettadelsud.it/piazza-semiramidesi-rifa-il-look (04.02.2015)
www.tempostretto.it/news/via-lavori-ristrutturazione -piazza-semiramide-bordonaro-forse-volta-buona (25.07.2017)
www.normanno.com/piazza-semiramide-bordonaro-inaugurazione ( 04.12.2017)

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