160857 - Lapide monumentale di ringraziamento dei Veneziani ai Teatini – Chieti

Lapide monumentale, con grosso bassorilievo raffigurante il leone di San Marco, donata all’Abruzzo nel 1918 dalla città di Venezia. Con quest’opera i Veneziani vollero omaggiare la comunità teatina dopo aver ottenuto ospitalità, durante la prima guerra mondiale, sia per il distretto militare che per i profughi veneti.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza San Giustino, 1
CAP:
66100
Latitudine:
42.3512554
Longitudine:
14.1673494

Informazioni

Luogo di collocazione:
Sul lato sinistro dell’ingresso che conduce all’atrio di Palazzo d’Achille (sede storica del Municipio di Chieti)
Data di collocazione:
17/03/1918
Materiali (Generico):
Laterizio, Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Chieti
Notizie e contestualizzazione storica:
Durante la prima guerra mondiale, dopo la disfatta di Caporetto, si temette che Venezia potesse cadere in mano austriaca. Fu quindi deciso di traslocare i documenti in altre città italiane. Chieti e Firenze diedero la loro disponibilità ad aiutare Venezia: infatti i documenti dell’anagrafe comunale veneziana vennero trasferiti a Chieti, mentre il patrimonio della Biblioteca della Marciana andò a Firenze.
Inoltre Chieti accolse anche il distretto militare della città lagunare (che trovò sede nel teatro vecchio, poi ribattezzato Palazzo Veneziani) e diede ospitalità ai veneti sfollati e profughi. In Abruzzo ne furono accolti circa 13.000 di cui circa 5.000 veneziani, in larga parte ospitati nella città di Chieti.
Alla fine della guerra la gratitudine dei veneziani presenti a Chieti portò a donare alla comunità abruzzese un bassorilievo del leone andante di San Marco. L’opera venne realizzata dallo scultore veneto Annibale de Lotto, anch'egli sfollato a Chieti con la famiglia.
Si racconta che i veneziani lasciarono anche una cassa con le divise neroverdi della squadra di calcio di Venezia. Quei colori neroverdi vennero adottati qualche anno più tardi dalla squadra calcistica teatina fondata nel 1922.

Contenuti

Iscrizioni:
Sulla parte alta :
I VENEZIANI
ALL’ABRUZZO FRATERNAMENTE OSPITALE
NEI GIORNI DI LOTTA PER I DESTINI DELLA PATRIA
E DELL’UMANITÀ

Sul libro del Vangelo tenuto aperto dalla zampa del leone alato :
PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEUS (pace a te Marco mio evangelista), che sarebbe l’invocazione di un angelo apparso in sogno a S. Marco, sbarcato in laguna, per dire al santo che avrebbe trovato riposo e venerazione tra la popolazione veneziana.

Tra le zampe posteriori del leone la firma dell'autore del bassorilievo :
A. DE LOTTO

Sulla parte bassa :
ANNO DOMINI
MCMXVIII
Simboli:
Il bassorilievo rappresenta il corpo del leone alato di profilo. Esso ha in testa l'aureola ed è appoggiato su tre zampe mentre l'anteriore destra regge il libro e la spada.
Il bassorilievo è contornato da raffinati decori veneziani rossi e bianchi.

Altro

Osservazioni personali:
Il Palazzo Veneziani, che ospitò durante il primo conflitto mondiale il distretto militare di Venezia, fu anch'esso decorato dai veneziani in ricordo dell'accoglienza. Esso presenta sulla parte alta della facciata un bassorilievo con il leone di S. Marco in moléca (cioè accovacciato e posizionato frontalmente con le ali spiegate a ventaglio) all'interno di pannelli decorati in rosso e bianco.

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