168926 - Cippo ai Caduti dell’eccidio del 17/10/1944 – Villa Coviolo di Reggio Emilia

Il 17 Ottobre 1944 a Villa Coviolo, frazione posta a sud ovest di Reggio Emilia, i fascisti fucilarono tre uomini, dei quali soltanto uno era legato al movimento partigiano. Il cippo a loro dedicato, inaugurato il 14 Ottobre 1945, si trova lungo il margine della strada nel luogo dell’eccidio e vi si accede attraverso una piccola passerella in cemento posta sopra un canale di scolo.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Villa Coviolo
Indirizzo:
Via Oliviero Ruozzi-Via Darwin
CAP:
42123
Latitudine:
44.6809498
Longitudine:
10.5842902

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato strada, poco oltre un canale di scolo
Data di collocazione:
14 Ottobre 1945
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Marmo per l'intero cippo e per il vaso portafiori. Bronzo per i caratteri in rilievo dell'epigrafe. Cemento per il pilastrino frontale e per la passerella. Il manufatto è un lungo parallelepipedo, a pianta rettangolare, interamente di marmo. Il capitello è formato da tre lastre decrescenti. L'epigrafe è composta sulla faccia anteriore del cippo mediante caratteri di bronzo in rilievo e riporta la data dell'eccidio, i nomi dei 3 Caduti e la relativa età. Dinanzi al cippo, sulla sinistra, è posto un pilastrino in cemento che ha accanto un vaso portafiori di marmo. Si accede attraverso una piccola passerella in cemento posta sopra un canale di scolo.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Reggio Emilia
Notizie e contestualizzazione storica:
Il 17 Ottobre 1944 squadristi della XXX Brigata Nera “Amos Maramotti”, appoggiati da militi della 79a Legione della Guardia Nazionale Repubblicana, irrompono nella frazione di Villa Coviolo. Li guida Guglielmo Ferri, fiorentino, segretario federale del Partito fascista repubblicano per Reggio Emilia, uomo politicamente intransigente e violento. Le sue intenzioni sono quelle di fucilare almeno venti persone ma, dietro indicazioni dell'ex segretario del Fascio locale, Angiolino Caselli, i brigatisti si “accontentano” di passare per le armi i civili Domenico e Rubens Soliani (rispettivamente padre e figlio) ed il partigiano Agide Davoli. Secondo il Servizio informazioni del Comitato di Liberazione Nazionale, l'eccidio era dovuto a rancori personali che nulla avevano a che fare con la lotta contro il movimento resistenziale.
I Caduti:

Agide Davoli (“Antonio”), nato nel 1906, residente a Villa Coviolo, partigiano appartenente alla 76a Brigata Garibaldi “Angelo Zanti” (1)
Domenico Soliani, nato a Boretto (Re) nel 1890, residente a Reggio Emilia;
Rubens Soliani, nato a Boretto nel 1916, già tenente del Regio esercito, residente a Reggio Emilia.

NOTE:
(1) Dall'archivio del partigianato reggiano consultabile sul sito dell'Istoreco (Ist. Storico della Resistenza di Reggio Emilia) risulterebbe appartenente alla 77a Brigata Garibaldi S.A.P. “Fratelli Manfredi”.

Contenuti

Iscrizioni:
QUI VITTIME DELLE
BARBARIE FASCISTE
IL 17 10 1944
CADDERO

AGIDE DAVOLI
DI ANNI 39

TEN. RUBENS SOLIANI
DI ANNI 29

DOMENICO SOLIANI
DI ANNI 54
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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