33182 - Targa all’imbarcazione partigiana sull’Isola degli Spinaroni – Porto Corsini

Targa che ricorda l’importanza delle “battane”, le piccole barche a quattro remi che la Resistenza partigiana utilizzò per la liberazione di Ravenna

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Porto Corsini
Indirizzo:
Via Baiona, 79 - Porto Corsini
CAP:
48122
Latitudine:
44.507498376450435
Longitudine:
12.25570436872556

Informazioni

Luogo di collocazione:
Di fronte al capanno di legno presente sull’isola degli Spinaroni nella Piallassa della Baiona a nord est di Ravenna.
Data di collocazione:
2015
Materiali (Generico):
Altro
Materiali (Dettaglio):
Di fronte all’imbarcazione su di un supporto di legno è fissata la targa di metallo con l’iscrizione stampata e con i loghi a colori.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
ANPI di Ravenna
Notizie e contestualizzazione storica:
L’ISOLA DEGLI SPINARONI: “Quartier Generale del Piano Teodora per la liberazione di Ravenna”
Tra la città di Ravenna e il mare, ci sono due grandi bacini che assecondando le maree regolano il livello delle acque come due vitali polmoni: sono le Piallasse della Baiona e dei Piomboni. Nella maggiore, la Piallassa della Baiona, di quasi 1300 ettari, trovò rifugio Giuseppe Garibaldi, di cui è ancora oggi visitabile il capanno, e nel 1944 le formazioni partigiane costruirono il loro quartier generale. Sono zone umide di grande pregio naturalistico, che all’epoca avevano un aspetto selvaggio.

L’apporto di acqua dolce che fino agli anni ’60 garantiva il fiume Lamone, in seguito costretto da un argine artificiale a sfociare direttamente nel mare, favoriva la crescita di un arbusto alto anche diversi metri: l’Olivello spinoso, tradizionalmente chiamato spinarone. Sui suoi rami crescevano infatti dei lunghi e robusti spini, che rendevano la macchia impenetrabile, un ambiente ideale per chi doveva nascondersi.
I partigiani avevano costituito proprio nel ravennate le loro prime unità di pianura, dopo aver combattuto solo nei territori di montagna. Nell’estate del ’44 decisero di costituire proprio nel cuore della Piallassa il sesto distaccamento della 28a Brigata Garibaldi, intitolato al partigiano caduto Terzo Lori.
Per raggiungere l’Isola degli Spinaroni occorreva procedere lentamente con dei battelli sospinti con delle pertiche, tra fitti canneti nei canali poco profondi e ricchi di insidie.
Dal settembre del 1944 fino alla notte del 4 dicembre quando si mobilitarono per l’Operazione Teodora per la liberazione di Ravenna, da questo isolotto partirono azioni di sabotaggio, attacchi alle colonne tedesche in transito sulla strada verso il nord.
La popolazione fu determinante nel sostenere i partigiani sia dal punto di vista degli approvvigionamenti sia per quanto riguarda la loro sicurezza: le donne segnalavano con delle lenzuola stese la presenza di pericolo, e di pantaloni per il via libera. Un sistema d’allarme ingegnoso che i partigiani osservavano con un cannocchiale.
Vennero scavate trincee e nascondigli per gli uomini che raggiunsero un numero massimo di quasi duecento effettivi. Sull’isola era presenta anche una preziosa stazione radio, Radio Bionda, che fu determinante per coordinare le operazioni con gli alleati a sud di Ravenna.

A partire dal 2004 grazie alla collaborazione tra l’ANPI e gli Enti Locali e con il contributo finanziario dell’Unione Europea, è stato possibile recuperare questo luogo come memoria della nostra storia. La subsidenza aveva ridotto l’isola in un acquitrino, ed è stato necessario procedere alla palificazione degli argini e riportare un metro di terreno per potervi edificare un capanno e realizzarvi un accogliente centro didattico.
All'alba del 4 dicembre scatta l'ora zero, con la mobilitazione della Colonna Wladimiro a bloccare i tedeschi lungo la Reale fra Mezzano ed Alfonsine. Gli uomini del Terzo Lori entrano in azione il 3 dicembre: è la "Battaglia delle Valli". In tre giorni si consumano i combattimenti partigiani che favoriscono l'avanzata dei soldati Alleati da Sud. Le truppe inglesi entrano in Ravenna il 4 dicembre 1944.
L’offensiva partigiana descritta nel Piano Teodora portò alla liberazione e al salvataggio della città di Ravenna, in cui ben otto siti sono considerati Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO.

Contenuti

Iscrizioni:
BATTANA ROMAGNOLA CON VELA AL TERZO

Barca utilizzata negli anni ’40 per la pesca costiera
Ed il piccolo cabotaggio. Con una barca di dimensioni
Simili priva di ponte, la notte tra il 18 e il 19 novembre
1944, Arrigo Boldrini “Bulow”, con un gruppo di marinai
Di Porto Corsini, raggiunse, via mare, Milano Marittima
Per incontrare gli Alleati e metter a punto il piano
Teodora per la liberazione di Ravenna.

BARCA RESTAURATA E DONATA
DA DANIELE ZITIGNANI
Simboli:
Logo dell’ANPI e dell’Associazione Spinaroni

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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