43619 - Stele a Giannetto Dini e Ferdinando Salvalai – Massa Lombarda

Stele monumentale posta in memoria dei giovani  Giannetto Dini e Ferdinando Salvalai, qui fucilati dai tedeschi l’1 aprile 1944. NOTA STAFF PIETRE:  questa pietra commemorativa è stata censita dagli studenti dell’ ITI Nullo Baldini  e dell’I.C. San Biagio di Ravenna,  nell’ambito della 3^ed. 2015-16 per l’Emilia Romagna del Concorso “Esploratori della  Memoria”

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Francesco D'Este
CAP:
48024
Latitudine:
44.4406978
Longitudine:
11.829544700000042

Informazioni

Luogo di collocazione:
Sul lato di una piccola piazza, all'ombra di due grandi cipressi
Data di collocazione:
18/11/1945
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Aste che reggono la lapide in acciaio, lapide in marmo bianco fissata alla aste tramite robusta imbullonatura in bronzo.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Massa Lombarda
Notizie e contestualizzazione storica:
Giannetto Dini nasce a Macerata Feltria (PU) il 1° novembre 1926.
Ottimo scolaro, con una precocissima passione per la storia, in particolare quella risorgimentale, a sedici anni si diploma all’Istituto Magistrale di Fano, sua città di residenza, iscrivendosi poi successivamente alla facoltà di filosofia presso l’Università di Urbino ove matura una coscienza antifascista. Inizia così a frequentare clandestinamente gruppi di dissenso al regime, finché, il 25 luglio 1943, alla notizia della caduta di Mussolini, manifesta pubblicamente le sue idee venendo fatto oggetto di un primo arresto e di una denuncia.
Subito dopo l’annuncio dell’armistizio, Dini, assieme a pochi compagni fanesi, recupera alcune armi abbandonate dai militari di stanza al porto di Fano ed in seguito aderisce ai Gruppi armati della Resistenza spinto dalla convinzione profonda di poter così operare attivamente per il riscatto della Patria. Presto, quindi, lascia la città di Fano per raggiungere i nuclei di Resistenza che si andavano organizzando in montagna nella zona del Monte Catria.
Insieme all’allora ventiduenne Ferdinando Salvalai, Giannetto Dini durante un’azione viene intercettato ed isolato da truppe nazi-fasciste. Dopo un lungo scontro a fuoco, solo dopo aver esaurito le munizioni i due giovani partigiani sono costretti ad arrendersi. Viene condotto prima nelle carceri di Pesaro e poi da qui tradotto a Forlì, dove la madre ha modo di incontrarlo, constatando da un lato le sue pessime condizioni fisiche, dall’altro la fermezza nei suoi ideali e convincimenti.
All’insaputa dei parenti viene poi trasferito a Massa Lombarda. Nonostante la sua giovanissima età, Dini viene ucciso mediante fucilazione dai tedeschi presso il campo sportivo di Massa Lombarda, il 1° aprile 1944 con il compagno Ferdinando Salvalai. Muore così ad appena 17 anni.

Contenuti

Iscrizioni:
QUI NEL GIORNO 1 APRILE 1944 IL TRADIMENTO FASCISTA ED IL PIOMBO TEDESCO DIEDERO LA MORTE COME OSTAGGI INNOCENTI ED INCONSAPEVOLI NELLA PRIMAVERA DELLA LORO VITA A DINI GIANNETTO DI ANNI 17 DA FANO E SALVALAI FERDINANDO DI ANNI 22 DA URBINO.
QUESTO DELITTO DEI NEGATORI DELLA CIVILTÀ SIA DI MONITO AI GIOVANI CHE QUI CONVENGONO AI LORO LIBERI GIOCHI
IL LORO MARTIRIO INDICA QUALE SIA STATO IL PREZZO DELLA LIBERTÀ E QUANTO SIA NECESSARIO PER CONSERVARLA
18 NOVEMBRE 1945
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
I due giovani ragazzi sono celebrati da lapidi -censite tra le "pietre della memoria " marchigiane- anche nella loro terra d'origine, a Fano. L’episodio in cui persero la vita i due giovanissimi Giannetto Dini e Ferdinando Salvalai va inquadrato nella logica delle rappresaglie dai nazifascisti contro la popolazione civile. A poche settimane dalla Liberazione e dal termine delle ostilità, appare ancora più assurda la fucilazione di due ostaggi innocenti.

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