55893 - Lapide del Bollettino della Vittoria – Comando Brigata Alpina “Taurinense” – Torino

Lapide in metallo bronzeo recante iscrizione in rilievo del Bollettino ufficiale con cui il Generale DIAZ, Comandante Supremo dell’ Esercito Italiano, annunciò la vittoria della prima guerra mondiale il 4 novembre 1918. La lastra è di forma rettangolare, decorata da fastigio con corona regia tra un ramo di quercia ed uno di alloro.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Corso IV Novembre, 3
CAP:
10136
Latitudine:
45.049884
Longitudine:
7.654295

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete esterna Palazzina Bagnolini lato cortile d'onore.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo
Materiali (Dettaglio):
Bronzo
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Ministero della Difesa, Comando Brigata Alpina "Taurinense"
Notizie e contestualizzazione storica:
Il Bollettino della Vittoria è il documento ufficiale con cui il generale Diaz, comandante supremo dell'Esercito Italiano, annunciò la vittoria dell'Italia e la disfatta nemica nella prima guerra mondiale. Il suo autore materiale sarebbe stato, in realtà, il generale Domenico Siciliani, capo dell'Ufficio stampa del comando supremo.

Contenuti

Iscrizioni:
Comando Supremo, 4 novembre 1918, ore 12.
La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una czeco slovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita.
La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.
L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.
Il capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Diaz »
Simboli:
Quercia; alloro; corona regia.

Altro

Osservazioni personali:
La lastra è stata censita dal 1° Mar. Alessandro SANTAGATA e dal Cap.Magg.Ca.Sc. Luca SPEDICATI.

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