58061 - Lastra della vittoria nella Grande Guerra – Bagnacavallo

Lastra posta nella piazza centrale di Bagnacavallo, nella parete esterna di un edificio comunale che si affaccia su detta piazza. Celebra la vittoria nella prima guerra mondiale riproducendo il celebre testo del bollettino della vittoria firmato dal generale Armando Diaz.

NOTA STAFF PIETRE:  questa pietra è stata censita dagli studenti dell’ ITI Nullo Baldini  e dell’I.C. San Biagio di Ravenna,  nell’ambito della 3^ed. 2015-16 per l’Emilia Romagna del Concorso “Esploratori della  Memoria”

Visualizza la mappa

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Libertà,5
CAP:
48012
Latitudine:
44.4162773
Longitudine:
11.977074000000016

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete esterna di edificio comunale
Data di collocazione:
non nota
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo sagomata, con iscrizione incisa e verniciata in nero.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Bagnacavallo
Notizie e contestualizzazione storica:
Il Bollettino della Vittoria è il documento ufficiale con cui il generale Armando Diaz, comandante supremo del Regio Esercito, annunciò, il 4 novembre 1918, la vittoria dell'Italia e la disfatta nemica nella prima guerra mondiale.Il testo, fuso nel bronzo delle artiglierie catturate al nemico, è esposto in tutte le caserme e i municipi d'Italia. A Bagnacavallo è, appunto, esposto sulla parete esterna di un edificio in cui hanno sede alcuni uffici comunali.
Un Paese con enormi sacche di povertà (lo dimostra il fenomeno dell’emigrazione che dall’inizio del secolo al 1915 aveva già coinvolto quasi 9 milioni di italiani), che sacrificava alle spese militari un’altissima percentuale del proprio bilancio.
Uno studio realizzato dal demografo italiano Giorgio Mortara nel 1925, basato su dati ufficiali del governo, stimò in 651.000 i militari italiani caduti durante il conflitto, così ripartiti: 378.000 uccisi in azione o morti per le ferite riportate, 186.000 morti di malattie e 87.000 invalidi deceduti durante il periodo compreso tra il 12 novembre 1918 e il 30 aprile 1920 a causa delle ferite riportate in guerra. Il demografo sovietico Urlanis riportò 433.000 soldati uccisi in azione, morti per le ferite riportate o dispersi presunti morti; il War Office britannico stimò nel 1922 un totale di 460.000 caduti militari, mentre lo storico britannico Mark Thompson indicò nel 2008 un totale di 689.000 militari caduti per tutte le cause. I morti civili, stimati sulla base delle statistiche demografiche di prima della guerra, furono calcolati in 1.021.000, di cui 589.000 a causa di malnutrizione e carenze alimentari e 432.000 a causa dell'influenza spagnola; altre stime demografiche delle vittime civili in Italia durante la guerra danno un totale di 324.000 vittime, cui sommare ulteriori 300.000 morti dati dalla spagnola, mentre Thompson indicò in 600.000 i morti civili dovuti "a causa delle avversità della guerra". Mortara indicò un totale di 3.400 civili uccisi in azioni militari dirette, di cui 2.293 periti in attacchi contro navi, 958 in bombardamenti aerei e 147 in bombardamenti navali.
In ogni caso si trattò di un conflitto sanguinosissimi e lo dimostra il fatto che in ogni piccola frazione del territorio romagnolo sono presenti lunghi elenchi di caduti, quasi sempre più lunghi di quelli della Seconda Guerra Mondiale.

Contenuti

Iscrizioni:
IV NOVEMBRE MCMXVIII
LA GUERRA CONTRO L'AUSTRIA-UNGHERIA CHE, SOTTO L'ALTA GUIDA DI S.M. IL RE, DUCE SUPREMO, L'ESERCITO ITALIANO, INFERIORE PER NUMERO E PER MEZZI, INIZIÒ IL 24 MAGGIO 1915 E CON FEDE INCROLLABILE E TENACE VALORE CONDUSSE ININTERROTTA ED ASPRISSIMA PER 41 MESI, È VINTA. LA GIGANTESCA BATTAGLIA INGAGGIATA IL 24 DELLO SCORSO OTTOBRE ED ALLA QUALE PRENDEVANO PARTE CINQUANTUNO DIVISIONI ITALIANE, TRE BRITANNICHE, DUE FRANCESI, UNA CIECO SLOVACCA ED UN REGGIMENTO AMERICANO, CONTRO SETTANTATRÉ DIVISIONI AUSTROUNGARICHE, È FINITA. LA FULMINEA E ARDITISSIMA AVANZATA DEL XXIX CORPO D'ARMATA SU TRENTO, SBARRANDO LE VIE DELLA RITIRATA ALLE ARMATE NEMICHE DEL TRENTINO, TRAVOLTE AD OCCIDENTE DALLE TRUPPE DELLA VII ARMATA E AD ORIENTE DA QUELLE DELLA I, VI E IV, HA DETERMINATO IERI LO SFACELO TOTALE DEL FRONTE AVVERSARIO. DAL BRENTA AL TORRE L'IRRESISTIBILE SLANCIO DELLA XII, DELLA VIII, DELLA X ARMATA E DELLE DIVISIONI DI CAVALLERIA, RICACCIA SEMPRE PIÙ INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE. NELLA PIANURA, S.A.R. IL DUCA D'AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DELLA SUA INVITTA III ARMATA, ANELANTE DI RITORNARE SULLE POSIZIONI DA ESSA GIÀ VITTORIOSAMENTE CONQUISTATE, CHE MAI AVEVA PERDUTE. L'ESERCITO AUSTRO-UNGARICO È ANNIENTATO: ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME NELL'ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI E NELL'INSEGUIMENTO HA PERDUTO QUANTITÀ INGENTISSIME DI MATERIALE DI OGNI SORTA E PRESSOCHÉ PER INTERO I SUOI MAGAZZINI E I DEPOSITI. HA LASCIATO FINORA NELLE NOSTRE MANI CIRCA TRECENTOMILA PRIGIONIERI CON INTERI STATI MAGGIORI E NON MENO DI CINQUEMILA CANNONI. I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIÙ POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E SENZA SPERANZA LE VALLI CHE AVEVANO DISCESE CON ORGOGLIOSA SICUREZZA.
DIAZ
Simboli:
non ci sono simboli

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

Gallery