74190 - Lastra a Parenti e Mosti – La Spezia

Lastra in marmo bianco lucido, di forma rettangolare. Riporta iscrizioni a perenne ricordo di Gino Parenti e Domenico Mosti, partigiani di La Spezia. Si trova nel quartiere del vicino all’erigenda nuova sede della Biblioteca Civica Beghi.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Canaletto
Indirizzo:
Via del Canaletto
CAP:
19126
Latitudine:
44.1128129886699
Longitudine:
9.844702255576749

Informazioni

Luogo di collocazione:
Facciata palazzina uffici comunali periferici, vicino all'ex sede dell'ATC (trasporti). Palazzina interna
Data di collocazione:
30/09/2005
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo bianco di Carrara, ferma lastra in bronzo. Iscrizioni in colore rosso.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune della Spezia e Comitato Provinciale della Resistenza
Notizie e contestualizzazione storica:
Gino parenti e Domenico Mosti con un gruppo di giovani spezzini salirono nella zona di Valmozzola nel Febbraio del ’44, unendosi così alla banda di Mario Betti e che diventerà poi una delle figure più prestigiose della Resistenza tra il parmense e lo spezzino.
Era una fredda e limpida domenica mattina di fine inverno, quell’12 marzo del’44, quando uno dei primi eclatanti attacchi militari partigiani venne condotto contro un convoglio ferroviario, proprio in questo paese (Valmozzola - Parma).
Il cruento fatto di guerra suscitò notevole clamore nella Repubblica Sociale per la spietatezza e per gli obiettivi dirompenti raggiunti dai ribelli. In quel treno, l’accelerato n. 2340 proveniente da La Spezia e destinato a Parma, erano presenti varie componenti delle forze armate del Duce: uomini della Flottiglia x Mas, carabinieri, militi della G.N.R..
Un rapporto della Questura di Parma del 25 marzo 1944, indirizzato al Ministero dell’Interno recitava così: verso le ore 9,20 del 12 marzo, alla stazione di Valmozzola, circa una sessantina di ribelli, al passaggio del treno 2340, immobilizzavano con minacce il capo stazione e, saliti sul convoglio, con violenza liberavano tre ribelli arrestati che dai carabinieri venivano tradotti a Parma. L’attacco dei partigiani provocò la morte di due sottotenenti della XMas, di un vice caposquadra della G.N.R. e di un sergente maggiore della contraerea. Nello scontro a fuoco, cadde anche Mario Betti, il comandante del gruppo partigiano.
Proprio in questo paese, cinque giorni dopo, il 17 marzo, ebbe compimento la rappresaglia dei reparti della RSI; la X Flottiglia Mas condusse qui sette giovani partigiani e due soldati sovietici che erano stati arrestati qualche giorno prima in Lunigiana, sul Monte Barca, nei pressi di Bagnone. Solo uno di loro, il più giovane, Mario Galeazzi fu graziato dagli uomini dii Valerio Borghese.
Gli altri, con il loro valoroso comandante Ubaldo Cheirasco, furono fucilati.
Il ricordo di Mario Galeazzi, il giovane patriota risparmiato dall’esecuzione: “ci fecero schierare con la schiena rivolta al picchetto d’esecuzione ed il cappellano mi somministrò l’olio santo. Non volevamo essere considerati traditori e chiedemmo di essere fucilati al petto, e ci venne concesso: Tutto era già pronto e, come convenuto, i miei compagni, ad una voce, dichiararono che io ero stato coercito e che dovevo essere salvato. L’ufficiale del picchetto di esecuzione Ten. Dettori riferì al Col. Cerina, il quale mi diede ordine di uscire dalla fila e mi comunicò che per me la sentenza di morte era sospesa. In quel momento tragico, sereno come sempre, il Cheirasco si tolse la sciarpa di lana a quadro di color rosso e nero che aveva al collo e, rivolto verso il picchetto di esecuzione gridò ”questa al tiratore che mira diritto” e porse il petto ai mitragliatori fratricidi.
Un grido di “Viva l’Italia” e quindi la scarica ordinata dall’ufficiale. Erano le ore sette, ed il sole pallido nascente aveva bruciato per l’ultima volta il volto di questi martiri , che per la libertà della loro patria, avevano saputo affrontare, come i martiri di Belfiore, serenamente la morte.” (rif. Istituto Storico della Resistenza di Parma)

Contenuti

Iscrizioni:
COMUNE DELLA SPEZIA
COMITATO PROVINCIALE DELLA RESISTENZA

A

G I N O P A R E N T I

E

D O M E N I C O M O S T I

VILMENTE TRUCIDATI DAI FASCISTI


VALMOZZOLA 17 - 3 - 1944
LA SPEZIA 30 - 9 - 2005
Simboli:
Non sono presenti simboli.

Altro

Osservazioni personali:
Una piacevole sorpresa in cui ci siamo imbattuti cercando un'altra Pietra. Risulta infatti sconosciuta ai più, anche se ricorda un importante episodio della lotta di Liberazione.

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