Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Ravegnana km 205 (Strada Statale 67 Tosco - Romagnola)
- CAP:
- 48121
- Latitudine:
- 44.3292344
- Longitudine:
- 12.122481900000025
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Lato strada, nei pressi dell'argine del fiume Montone
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Laterizio, Marmo, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Pilastro e base in cemento. Scultura e lastra in bronzo. Vaso portafiori in marmo. Muretto in mattoni.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Ravenna
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Antonio Spazzoli, meglio conosciuto come Tonino, nasce a Ravenna, in frazione Coccolia, il 2 Giugno 1899. Volontario, prende parte alla prima guerra mondiale nella quale si distingue per il suo valore ottenendo diverse decorazioni ma riportandone anche una mutilazione. Partecipa anche all'impresa su Fiume di Gabriele D’Annunzio (1919) e rimase affascinato dal primo fascismo, allora ritenuto un movimento rivoluzionario. Nel 1925, tuttavia, ritorna nelle sue iniziali posizioni di fervente repubblicano. Fonda il gruppo locale di “Italia Libera”. E’ arrestato e condannato ad 1 anno di reclusione (o di confino). Il regime continua a perseguitarlo e lo scheda nel Casellario Politico Centrale come antifascista. Cessa, quindi, la sua attività di attiva militanza “sovversiva” e si dedica a quella professionale di industriale.
Dopo la caduta di Mussolini, in unione ad elementi di tendenze socialiste-repubblicane guidati dall’ avvocato santasofiese Torquato Nanni, fonda l’ULI (Unione dei Lavoratori Italiani). Nei giorni seguenti all’armistizio, Spazzoli è tra i membri fondatori del Fronte Nazionale, un organismo politico formato dagli aderenti dell’ULI e del PCI sorto con lo scopo di costituire ed organizzare formazioni partigiane.
Collabora a titolo personale con il CLN provinciale forlivese e si prodiga per la diffusione della stampa clandestina del suo Partito, oltre alla raccolta di armi. Riesce abilmente a far porre in salvo alcuni alti ufficiali inglesi fuggiti dai Campi di concentramento italiani all’indomani dell’8 Settembre 1943 e rifugiatisi alla Seghettina (Bagno di Romagna), facendogli attraversare le linee del fronte verso l’Italia liberata.
Diviene membro dell’ORI (Organizzazione della Resistenza Italiana) dove inizia la sua attività di maggior successo, coordinando un servizio d’informazioni via radio tra la missione alleata “Zella” e l’OSS (Office of Strategic Services, antesignana della CIA) della 5a Armata americana, scopo della quale è mantenere il contatto con le formazioni partigiane romagnole.
Viene arrestato una prima volta nel Maggio 1944 ma riesce a scappare ed a raggiungere i partigiani sul Passo del Carnaio (Bagno di Romagna).
Il 6 (o il 7) Agosto , dopo una breve sosta nella propria abitazione, viene nuovamente arrestato dai tedeschi (o da elementi della Polizia repubblicana) e rinchiuso nel carcere di Forlì. Pare che ciò sia stato causato dalla delazione del marconista della missione “Zella”, che, a sua volta catturato, non ha resistito alle sevizie che gli sono state inferte. Tuttavia ciò non servirà a salvarlo poiché finirà fucilato.
Spazzoli subisce pesanti torture, ma non parla. La sua detenzione è durissima, come testimonieranno poi le suore della Sezione femminile del carcere. Intanto suo fratello minore Arturo, anch’egli partigiano nel Battaglione “Corbari” è stato ucciso dai fascisti del Battaglione “IX Settembre” il 18 Agosto 1944 sul Monte Trebbio (Modigliana) ed il cadavere impiccato in Piazza A. Saffi, a Forlì, insieme a quelli di Silvio Corbari, Adriano Casadei ed Iris Versari. Pare che questi partigiani stessero progettando un piano proprio per liberarlo dalla prigionia.
Per cercare di fiaccare il morale di Tonino, la sera del 19 Agosto 1944 i fascisti lo portano dinanzi al corpo del fratello, pendente da un lampione della piazza. Visto inutile anche questo tentativo, gli aguzzini capiscono che da lui non otterranno niente e decidono di sopprimerlo. Subito dopo è condotto in auto nei pressi di Coccolia e qui ucciso a raffiche di mitra lungo la strada. Il cadavere viene fatto scivolare lungo il sottostante fiume Ronco.
Riconosciuto come partigiano nel Battaglione “Corbari”, alla sua Memoria sarà conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Sepolto nel Sacrario dei Caduti partigiani del Cimitero monumentale di Forlì.
FONTE: integrazione ricevuta da Gabriele Zelli
La scultura in bronzo raffigurante il volto sofferente di Tonino Spazzoli fu realizzata dallo scultore Giuseppe Casalini (Faenza 1886 - Forlì 1957).
Contenuti
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PIOMBO TEDESCO
FERMO’ IL CUORE
MA NON PIEGO’ L’ANIMA
DI TONINO SPAZZOLI
IMPETUOSO D’AZIONE
PUR DAVANTI
ALLA FORCA DEL FRATELLO
E ALL’AGONIA DEL PAESE
E
NEL TORMENTO DEI CEPPI
REPUBBLICANAMENTE
IMMUTATO
19 AGOSTO 1944
- Simboli:
- Non vi sono simboli ma è presente il bassorilievo del volto del martire
Altro
- Osservazioni personali:
- NOTA STAFF PIETRE: questa pietra è stata censita da Alessandro Bargellini e dagli studenti dell'ITI Nullo Baldini e dell’I.C. San Biagio di Ravenna nell’ambito della 3^ed. 2015-16 per l’Emilia Romagna del Concorso “Esploratori della Memoria”
NOTA STAFF PIETRE/2: scheda aggiornata in data 10/05/2020