93286 - Lapide bollettino della Vittoria – Torino

Lapide riportante il Bollettino della Vittoria del generale Armando Diaz, emesso il 4 novembre 1918. E’ collocata all’interno della Villa della Regina, a Torino, che fu anche sede dell’Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari Italiani. La lapide, in bronzo, si trova nell’ambiente che fu appartamento del Re, anticamera verso levante, come riportato nella catalogazione ufficiale della dimora regale.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Strada Santa Margherita, 79
CAP:
10131
Latitudine:
45.05806206535797
Longitudine:
7.707982063293457

Informazioni

Luogo di collocazione:
Interno Villa della Regina (appartamento del Re, anticamera verso levante)
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lapide interamente in marmo, appesa a parete.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Notizie e contestualizzazione storica:
FONTE: WEB (http://www.villadellaregina.org/ e http://www.museotorino.it/view/s/69f012bb2bf541d985eb3fd461923696)

La lapide, come si apprende anche consultando il sito internet ufficiale dedicato alla Villa, è collocata nell'ambiente che fu l'appartamento del Re, anticamera verso levante (7 è il numero di schedatura ufficiale). La sala, dedicata allo svago, nel Settecento ospitava tavoli da gioco e accessori per giochi di società; sulle pareti erano esposti dipinti di vari formati e soggetti. La sala si presenta come il risultato di successivi interventi commissionati da Anna Maria d’Orleans e da Carlo Emanuele III. Alla prima fase risale la volta in stucco, alla seconda le boiserie e le tele raffiguranti Giochi di putti di Giovanni Battista Crosato; sono invece perdute le sei tele con episodi mitologici. Risalgono al periodo dell’Istituto per le Figlie dei Militari il Ritratto di Umberto I e la lapide in bronzo che riporta il bollettino con cui il generale Armando Diaz comunicò la fine della prima guerra mondiale nel 1918.
La Villa fu sede, dal 4 luglio 1869, dell'Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari Italiani, ente dedicato alla cura, all'educazione e all'istruzione professionale delle figlie dei militari in condizioni di bisogno. E’ stato soppresso il 5 luglio 1982.

Contenuti

Iscrizioni:
REGIO ESERCITO ITALIANO
BOLLETTINO DI GUERRA N. 1268

COMANDO SUPREMO
4 NOVEMBRE 1918, ORE 12

La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita. La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute. L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.

ARMANDO DIAZ
Simboli:
Filare in foglie di quercia e alloro, nella parte superiore della lapide

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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