4246 - Lastra a Ines Bedeschi – Conselice

Lastra in memoria della partigiana Ines Bedeschi uccisa dai nazifascisti il 28 marzo 1945. Nota STAFF PIETRE: questa pietra è stata censita dagli studenti della Scuola Media Don Minzoni   e dell’ITIS Nullo Baldini di Ravenna nell’ambito della 2^ edizione per l’Emilia Romagna del Concorso “Esploratori della Memoria” A.S. 2014-15

 

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Garibaldi 31
CAP:
48017
Latitudine:
44.5128457
Longitudine:
11.828740000000039

Informazioni

Luogo di collocazione:
Si trova sulla facciata all’esterno dell’abitazione nella centrale via Garibaldi.
Data di collocazione:
Non conosciuta
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra di marmo con l’iscrizione incisa e verniciata di rosso costituita da una poetica commemorazione scritta da Renata Viganò. La lastra è appesa alla parete esterna di un edificio di civile abitazione nel luogo ove sorgeva un tempo l'abitazione della vittima.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Conselice.
Notizie e contestualizzazione storica:
Ines Bedeschi è una figura molto nota nella Resistenza, premiata con la Medaglia d’Oro alla sua memoria. Nata a Conselice da una famiglia contadina, fu una instancabile staffetta che con il nome di “Bruna” coordinò l’attività dei gruppi partigiani del lughese e il collegamento tra i combattenti sugli Appennini e i clandestini che operavano nelle città di pianura. La sua ultima missione, ad un solo mese dalla Liberazione, la portò a Parma, dove fu scoperta, torturata dai nazifascisti e gettata nel fiume Po. Il suo corpo non fu mai ritrovato.
Gianni Giadresco, nel suo libro “Guerra in Romagna 1943-1945”, espone i dati dell’impegno delle donne nella guerra di liberazione: 75.200 partigiane combattenti e collaboratrici della Resistenza, 623 cadute o fucilate, 2.750 deportate nei lager di sterminio, quasi 5.000 arrestate e torturate.
La vicenda di Ines Bedeschi e delle altre staffette partigiane attive in questa zona ispirarono il regista Giuliano Montaldo nella realizzazione del suo film "L'Agnese va a morire" (1976 sceneggiatura di Renata Viganò tratta dal suo romanzo dal titolo omonimo). La instancabile attività di diffusione degli opuscoli stampati clandestinamente proprio a Conselice dalla stampante a ciclostile nascosta nel paese e oggi celebrata in un monumento, consolidò l'attività di lotta partigiana che qui era basata sulla appartenenza politica comunista.

Contenuti

Iscrizioni:
31 AGOSTO 1914 – 28 MARZO 1945

INES BEDESCHI ERA NEL FIORE DELLA VITA
E TUTTA INTERA VOLEVA VIVERLA
INVECE LA DETTE DA PARTIGIANA
AD OGNI COSA PIU’ CARA RINUNCIO’ CHE NNON FOSSE LA LOTTA
DALLE SUE VALLI E MONTI DI ROMAGNA
ANDO’ DOVE ERA MAGGIORE IL BISOGNO
LA PRESERO I NAZISTI FEROCI E SPAVENTATI
LA TORTURA NON STRAPPO’ DALLA SUA BOCCA ROTTA
NEPPURE UN NOME DI COMPAGNO
INFURIATI I TEDESCHI LA PORTARONO SULLA RIVA DEL PO
MA ANCHE IN UN GIORNO DI PRIMAVERA CHE ERA FATICA MORIRE
INES BEDESCHI NON SENTI’ LA VOGLIA
DI SALVARSI COL TRADIMENTO

RENATA VIGANO’
Simboli:
Informazione non reperita

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Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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