2976 - Lastra al S.Ten. Focaccetti – San Ginesio

Lastra commemorativa in marmo al S. Ten. Concetto Focaccetti, reggimento Alpini brigata Ivrea divisione Taurinense, Medaglia d’argento al valore militare. A lui l’Amministrazione Comunale di San Ginesio ha inaugurato una piazza.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Focaccetti
CAP:
62026
Latitudine:
43.107741057922
Longitudine:
13.316531315973

Informazioni

Luogo di collocazione:
Facciata struttura su piazza pubblica
Data di collocazione:
2007
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di San Ginesio
Notizie e contestualizzazione storica:
Il Gruppo Alpini di San Ginesio ha ricevuto in dono il documento originale della motivazione e la medaglia d’argento conferite alla memoria al valor militare al sottotenente alpino Concetto Focaccetti. Il nobile gesto di cui gli alpini ginesini sono orgogliosi e onorati è stato compiuto dalla nipote unica erede Marta Salvucci. La famiglia Focaccetti ha dato figli illustri a San Ginesio come mons.Concetto Focaccetti che fu vescovo di Acquapendente (VT) e l’ing.Carlo Focaccetti sindaco di San Ginesio ed un eroe il dr. Concetto Focaccetti. Concetto, nato a San Ginesio nel 1917, carattere vivace ed estroverso, eccellente sportivo, di grande generosità, dopo gli studi liceali, conseguì nel 1940 la laurea in medicina veterinaria presso la r. università di Bologna. Il 17 marzo 1941 è ammesso al corso a.u.c. corpo veterinario scuola di applicazione cavalleria di Pinerolo. Nominato sottotenente e trasferito alla quarta infermeria quadrupedi armata mobilitata il 6 gennaio 1942 giunge a Bari territorio dichiarato in stato di guerra. Trasferito al quarto reggimento alpini battaglione Ivrea della divisione taurinense il 26 marzo 1943 raggiunge il reparto operante nei Balcani. In una lettera alla mamma Maria dal fronte scriveva:”Sono proprio contento di stare con gli alpini perché sono forti, calmi, sereni e non si lasciano facilmente influenzare. In certi momenti si ha proprio bisogno di sentirsi “tuc un” tutti uno come è scritto sulla bandiera del nostro battaglione”. La disciplina del dovere Concetto l’aveva appresa in famiglia, a scuola, al reggimento. Dopo l’8 settembre e l’armistizio che abbandonò nei Balcani oltre 600.000 soldati, soli, senza guida e senza difesa, sulle truppe caddero lo sbandamento materiale e lo smarrimento morale. Concetto, giovane sottotenente, fu tra coloro che seppero reagire. Nella zona ai confini del Montenegro con l’Erzegovina, fra Trumbjela e Nitzic, gli alpini del quarto battaglione Ivrea tentarono una estrema resistenza contro le truppe tedesche che scendevano per disarmarli. Gli animosi giovani sottotenenti, compreso Concetto, furono i soli a sopportare l’urto. Accerchiati, resistettero fino all’ultima cartuccia per sottrarre gli alpini ad una carneficina ben sapendo quale era il loro destino se fossero sopravvissuti allo scontro. Catturati in cinque, ad uno ad uno furono fucilati dai tedeschi nella speranza di carpire loro informazioni importanti. Per il sacrificio dei loro ufficiali molti alpini si salvarono. La “storia” militare di Concetto Focaccetti è quella di un silenzioso eroismo ed il sublime comportamento da “eroe” è sintetizzato nella motivazione della medaglia d’argento conferita alla memoria:”ufficiale veterinario di un battaglione alpino, all’onta della resa preferiva la lotta a fianco dei partigiani jugoslavi. Dopo un mese di duri combattimenti, veniva catturato dal nemico che voleva carpirgli importanti notizie: opponeva reciso rifiuto ed affrontava serenamente la fucilazione”. I resti mortali di Concetto, dopo lunghe e difficili ricerche, furono accolti a San Ginesio con grandi e commoventi onoranze nel 1955 ed ora riposano nella tomba di famiglia del cimitero centrale di Fiolce. La medaglia d’argento ed il documento originale come pure la pipa e una mostrina della divisa sono in mostra nelle sede degli alpini sita a sinistra dell’entrata del palazzo municipale di San Ginesio. La sede degli alpini visitabile è anche un piccolo museo di oggetti e cimeli alpini. A Concetto Focaccetti gli alpini e l’amministrazione comunale di San Ginesio hanno intitolato una piazza a ricordo perenne della persona e del suo eroismo, un grande esempio per tutti.

Con una solenne cerimonia, nel raduno regionale del 1988 fu intitolato,anche per volere dell’Amministrazione Comunale di San Ginesio, il piazzale antistante il palazzo municipale alla presenza della sorella Noemi, del cugino Franco Salvucci, della nipote Marta Salvucci, di tantissime autorità civili, militari e religiose, di un plotone di alpini del Battaglione “L’Aquila” e di un reparto in armi del 92° Battaglione di Fanteria di Foligno. Il Dottor Concetto Focaccetti, di Luigi e di Lorenzani Maria, nacque a San Ginesio il 25 marzo 1917. Educato alla scuola salesiana, carattere vivace ed estroverso, eccellente sportivo, di grande generosità, conseguì il diploma di licenza liceale classica presso il R. Liceo Ginnasio “Tasso” di Roma nell’anno 1936. Scelse di iscriversi alla Facoltà di Veterinaria presso la R. Università di Bologna essendo portato ad una professione attiva non priva di sacrifici e di rinunce prendendo in considerazione il Veterinario Condotto degli anni ’30, in un centro di montagna, con le stalle piene di bovini marchigiani. Conseguì la laurea in medicina veterinaria il 12 giugno 1940 (XVIII). Il 17 marzo 1941 è ammesso quale allievo ufficiale al corso a.u.c. Corpo Veterinario presso la Scuola di Applicazioni di Cavalleria di Pinerolo e il 15 maggio 1941 è nominato allievo ufficiale di complemento. Il 15 luglio 1941 è nominato sottotenente di Complemento ed assegnato al Deposito del 32° Reggimento Artiglieria Divisione Fanteria “Marche” Il 4 gennaio 1942 viene trasferito alla 4^ Infermeria Quadrupedi armata mobilitata ed il 6 gennaio giunge a Bari in territorio dichiarato in stato di guerra. Trasferito al 4° Reggimento Alpini Battaglione Ivrea della Divisione Taurinense il 26 marzo 1943 raggiunse il reparto operante nei Balcani. La disciplina del dovere Concetto l’aveva appresa in famiglia, a scuola, al reggimento. Dopo l’8 settembre e l’armistizio che abbandonò nei Balcani oltre 600.000 soldati, soli, senza guida e senza difesa, sulle truppe caddero lo sbandamento materiale e lo smarrimento morale. Il giovane sottotenente Concetto fu tra coloro che seppero reagire. Nella zona, quasi carsica, ai confini del Montenegro con l’Erzegovina, fra Trumbjela e Nitzic, gli Alpini del 4° Battaglione Ivrea tentarono una estrema resistenza contro le truppe tedesche che scendevano per disarmarli. Gli animosi giovani sottotenenti, compreso Concetto, furono i soli a sopportare l’urto. Accerchiati, resistettero fino all’ultima cartuccia per sottrarre gli alpini ad una carneficina ben sapendo quale era il loro destino se fossero sopravvissuti allo scontro. Catturati in cinque, ad uno ad uno, furono fucilati dai tedeschi nella speranza di carpire loro informazioni importanti. Molti alpini per il sacrificio dei loro Ufficiali si salvarono raggiungendo la costa e di qui la Puglia, altri si unirono ai partigiani jugoslavi ed altri ancora, catturati, furono inviati nei campi di concentramento germanici. La “storia” militare di Concetto Focaccetti è quella di un silenzioso eroismo ed il sublime comportamento da “eroe” è sintetizzato nella motivazione della medaglia d’argento al valor militare conferita alla sua memoria: “Ufficiale Veterinario di un Battaglione Alpino, all’onta della resa preferiva la lotta a fianco dei partigiani jugoslavi. Dopo un mese di duri combattimenti, veniva catturato dal nemico che voleva carpirgli importanti notizie: opponeva reciso rifiuto ed affrontava serenamente la fucilazione”. I resti mortali di Concetto, dopo lunghe e difficili ricerche, furono accolti a San Ginesio con grandi e commoventi onoranze il 7 e l’8 aprile 1955 ed ora riposano nella cappellina di famiglia del cimitero di Fiolce. A Concetto Focaccetti gli Alpini di San Ginesio hanno intitolato una piazza a ricordo perenne della persona e del suo eroismo, un grande esempio per tutti. (Le notizie su Concetto Focaccetti sono state tratte dal testo dell’agosto 1988 del Generale Adriano Angerilli di San Ginesio).

Contenuti

Iscrizioni:
PIAZZALE CONCETTO FOCACCETTI

S. Ten. 4 Rgt. Alpini Btg. Ivrea Div. Taurinense
Medaglia d'argento al V.M.
San Ginesio 1917 Balcani 1943
Simboli:
Stemma di San Ginesio e Associazione Nazionale Alpini.

Altro

Osservazioni personali:
A seguito riportiamo il testo integrale di una lettera scritta da Focaccetti alla madre:

Lettera
“14-8-43
Carissima Mamma,
è un poco di tempo che non ricevo tue notizie dopo la famosa lettera nella quale mi annunciavi i cambiamenti avvenuti in Italia in conseguenza alla caduta del fascismo. Mi piacerebbe sapere più che le notizie ufficiali – anche noi fortunatamente possediamo una radio a pile – le reazioni di questo o di quello e i riflessi sulla vita ginesina. Ce ne debbono essere pur stati, non è vero? Nel nostro ambiente le prime notizie hanno creato un poco di sbandamento – dal lato sentimentale s’intende – ma ora dopo gli ordini precisi e dopo esserci fatta una chiara idea della situazione la vita è ripresa normale e le piccole discussioni sono cessate. L’unica realtà da tenere in conto è la guerra che continua e continuerà chiamandoci a sostenere per la salvezza della nostra Italia sacrifici ben più forti di quelli che fino ad ora abbiamo sopportato. Ci stiamo preparando a sostenere qualsiasi evenienza con animo saldo e forte. Certo che si è accentuata la nostalgia dell’Italia sul cui suolo ci piacerebbe stare per poter difendere direttamente le nostre case ed i nostri cari. Sentiamo anche qui, però, di compiere il nostro dovere e di compiere qualche cosa di utile. Sono proprio contento di stare con gli alpini perché sono forti, calmi, sereni e non si lasciano facilmente influenzare. In certi momenti si ha proprio bisogno di sentirsi “tuc un” tutti uno come è scritto sulla bandiera del nostro battaglione.
Perciò devi essere molto tranquilla per me. In qualunque evenienza saprò fare il mio dovere d’Italiano senza incertezze e senza recriminazioni. Non ci resta che guardare con serenità ai doveri dell’ora. Si tratta di salvare l’Italia, le sue istituzioni, il suo avvenire. Il passato è…passato. Si tratta di affrontare la realtà con fermezza e sono certo che riusciremo a cavarcela con onore e a salvare almeno l’essenziale se non si potrà ottenere una risultato completo.
Spero che a San Ginesio il cambiamento di governo non abbia causato niente di sensazionale e che la vita si svolge calma e tranquilla come sempre.
Qui la nostra vita si svolge abbastanza bene…
Tanti baci. Benedicimi. Concetto “ (fu fucilato il 7 ottobre 1943 nel Montenegro).

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