2572 - Lastra Spoleto Piazza Libertà

Lastra posta in occasione del 40° anniversario del 2 giugno 1946 dalla città di Spoleto per ricordare quanti sacrificarono la vita per l’avvento della Repubblica. Il nome della città di Spoleto, quale committente è compreso in un modulo di scrittura più grande rispetto al resto della iscrizione, alla riga ottava. La lastra consta di 12 righe scritte in maiuscolo, allineate al centro, ed è posta sulla facciata del Palazzetto Ancaiani che, durante il ventennio, fu sede della Casa del Fascio con apposte, anche allora, due lapidi.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Spoleto
Indirizzo:
Piazza della Libertà
CAP:
06049
Latitudine:
42.7331374
Longitudine:
12.7357606

Informazioni

Luogo di collocazione:
Palazzetto Ancaiani
Data di collocazione:
2/6/1986
Materiali (Generico):
Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Interamente in marmo con fermi in ferro
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune Spoleto
Notizie e contestualizzazione storica:
L'attuale piazza della Libertà era il 'cuore' del potere fascista, infatti la denominazione della piazza era XXVIII ottobre e, come detto, palazzetto Ancaiani era la sede della casa del Fascio, dalla piazza si apriva Corso Vittorio Emanuele II, attuale Corso Mazzini.

Contenuti

Iscrizioni:
2 giugno 1946/con il referendum/il popolo italiano decretò/la fine della monarchia sabauda/complice della dittatura fascista/si realizzarono così gli ideali/di libertà e democrazia/ la città di Spoleto/ per ricordare quanti sacrificarono la vita/ per l’avvento della Repubblica/ il 2 giugno 1986/ Q.M.P.
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Due sono le lapidi sul palazzetto Ancaiani, già sede della Casa del Fasci in piazza XXVIII ottobre, toponomastica fascista. C'è da ricordare che, prima di essere adibito a casa del Fascio, palazzetto Ancaiani ospitava la Posta centrale, inoltre, nel 1928, fu rimossa dalla facciata data la destinazione d'uso del Palazzetto, la lapide dedicata a Giordano Bruno, realizzata da Sirio Storelli, tra il 1913-1914, su committenza dei "Liberi pensatori di Spoleto" per trasformare il palazzo nella Casa del Fascio fu realizzato anche, sulla facciata, un balcone, attualmente rimosso.

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