58335 - Monumento ad Antonio Mendolicchio – Foggia

Monumento ad Antonio Mendolicchio, Sergente Maggiore del 47° Reggimento Fanteria. Collocato nel parco “Karol Wojtyla” di Foggia, presenta un basamento di marmo che sorregge un busto in bronzo. Fu fatto erigere dalla Civica Amministrazione e fu realizzato dallo scultore sanseverese Salvatore Postiglione nel 1970.

 

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Camillo Benso Cavour
CAP:
71122
Latitudine:
41.46176077908202
Longitudine:
15.552949905395508

Informazioni

Luogo di collocazione:
Villa Comunale - Parco “Karol Wojtyla”
Data di collocazione:
1970
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Busto in bronzo, basamento in marmo.
Stato di conservazione:
Insufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Foggia. Il Parco è protetto da vincolo archeologico che riguarda il confinante villaggio neolitico dell’area dell’ex ippodromo.
Notizie e contestualizzazione storica:
Antonio Mendolicchio nacque a Foggia da Francesco Paolo e Maria Taddei. Iscritto all’Istituto Industriale della nostra città, si ritirò dopo aver conseguito la promozione alla seconda classe ed il 14 marzo 1933 partì volontario come allievo sottufficiale di Fanteria. Mobilitato, partì per la Libia e, promosso Sergente Maggiore nel maggio del 1935, raggiunse l’Eritrea; fece parte di quel Corpo di spedizione Italiano che, superata la frontiera eritreo-etiopica, conquistò nel 1936 l’intera Etiopia che, divenuta colonia italiana, consentì al re Vittorio Emanuele III di assumere il titolo di imperatore. Scoppiata la Seconda Guerra Mondiale raggiunse il fronte greco in forza al quarantasettesimo Reggimento Fanteria, dove mostrò particolare coraggio in tutte le operazioni belliche, ma fu colpito mortalmente ad Argirocastro, nel 1941. In un documento ufficiale conservato in Quirinale, si ritrova la medesima iscrizione che troviamo incisa sulla stele. Per tutto ciò che egli fece, ad Antonio Mendolicchio sono stati assegnati vari riconoscimenti: la “Medaglia d’oro al valor militare” concessa dal Ministero della Guerra nel 1942 e un altro riconoscimento importante, di cui però conosciamo poche fonti attendibili, l’attestato del Ministero dell’Aeronautica che conferisce ad Antonio Mendolicchio la “Medaglia di bronzo al valor militare” in qualità di “Aviere Scelto Motorista”.
Al Parco urbano si accede attraverso un porticato di 28 colonne di stile dorico, interamente distrutto dai bombardamenti del 1943 e ricostruito nel 1950, sotto forma di doppio colonnato composto da 14 colonne doriche, sovrastate da una trabeazione e da un attico. Il colonnato è chiuso lateralmente da due padiglioni simmetrici che attualmente ospitano due palazzetti adibiti, rispettivamente, a esposizioni artistiche e a Uffici comunali. Sulla facciata centrale si aprono quattro nicchie vuote che in origine ospitavano le statue dei sovrani borbonici Francesco I, Elisabetta, Ferdinando II e Maria Teresa, opere degli artisti Tacca e Angelini, allievi del famoso scultore Antonio Canova. Anche la recinzione attualmente presente è risalente al periodo post-bellico in quanto negli anni ’30 la cancellata originale fu rimossa in seguito all’operazione “ferro alla Patria” promossa dal Regime Fascista per sostenere l’industria bellica. La Villa comunale ha una forma rettangolare, si estende in lunghezza per circa 1000 metri e in larghezza per oltre 50 metri. Fu realizzato su progetto degli Ingegneri Luigi Oberty e Camillo De Tommaso nel 1820 con l’intento di offrire ai cittadini un ampio giardino pubblico. I lavori si conclusero in pochi mesi grazie alla collaborazione di uomini e mezzi messi a disposizione anche dai proprietari terrieri della città. Qualche anno dopo l’Amministrazione comunale affida a noto giardiniere napoletano Felice Giordano l’incarico di ampliarlo e così nella zona sopraelevata al termine della passeggiata fu aggiunto un Boschetto, ricco di alberi, essenze di flora locale, viottoli, fontane e statue. Successivamente l’intera area fu recintata; all’interno del Boschetto viene costruito un tempietto circolare in stile Ionico ispirato a quello presente nella Reale Villa di Napoli e dedicato allo scienziato foggiano Giuseppe Rosati, di cui è presente il Busto; si innalza un’orchestra, ovvero un palco stabile per esibizioni orchestrali; ai piedi del Boschetto si sistema un laghetto artificiale con una piccola cascata; si sistemano panchine, Statue e busti dedicati a personalità locali.

Contenuti

Iscrizioni:
Sergente Maggiore del ’70 Reggimento Fanteria “Caduto”. Mendolicchio Antonio di F.sco Paolo e di Maria Taddei, nato a Foggia il 22 maggio 1915, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare. ”Alla Memoria”.
“Volontario in ardita missione di Guerra, assolveva il compito con impareggiabile slancio, fede e valore. Al comando della propria squadra, penetrato fra le linee avversarie, occupava saldamente un’importante posizione e vi resisteva per due giorni. Ferito gravemente al braccio sinistro fin dall’inizio della lotta, si fasciava da solo, rifiutando ogni soccorso. Caduto, il proprio ufficiale, lo sostituiva nel comando e, quantunque circondato e ferito nuovamente in varie parti del corpo, rimaneva al suo posto di combattimento. All’alba, mentre i rinforzi sopraggiunti stavano per liberarlo dalla stretta nemica, una bomba gli recideva una gamba. Per nulla scosso nella sua fede di soldato, incitava i dipendenti alla difesa ed erettosi sull’unica gamba, impartiva ordini come prima, con impareggiabile energia e sprezzo della morte ormai sicura. Avuto il petto squarciato da una raffica di mitragliatrice, si abbatteva al suolo, inviando alla Patria lontana il suo estremo saluto, pago di donarle la vita.”
Quota 350 di Km.21 rotabile di Argirocastro (Fronte greco), 13-14 aprile 1941.
Simboli:
Sulla parte marmorea sono scolpiti rami di alloro.

Altro

Osservazioni personali:
Il monumento, non conosciuto da tutti e dalla maggioranza di noi studenti, al momento del censimento presentava notevoli segni di vandalismo. Si erge in uno spazio che originariamente doveva essere ricoperto da erba. La sua posizione, addentrata rispetto al viale centrale, lo rende poco visibile agli occhi di un visitatore distratto o poco informato. Oltre ad una sua urgente ripulitura, l’intera area dedicata al monumento andrebbe abbellita e corredata di brevi notizie artistiche e storiche, dal momento che il Monumento è inserito accanto ad altri dedicati a personaggi dello stesso periodo, come se ne costituisse un unico blocco.

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