2730 - Monumento ai Caduti e dispersi Csir Armir in Russia

Monumento Nazionale, composto da un cippo con basamento affiancato da un’asta per alzabandiera con supporto per campana Martinella. Il cippo, una colonna di scavo in granito di origine romana (150 cm di altezza) poggia su una base in muratura rivestita di marmo grigio (150×150 cm. e 80 cm. di altezza). Sui lati di quest’ultima sono poste targhe in bronzo con i nomi delle regioni d’Italia e delle divisioni che hanno combattuto sul fronte russo durante la seconda guerra mondiale. Il monumento è situato nel Giardino dei Caduti e Dispersi in Russia, piccolo parco ideato e curato dall’Associazione “Nikolajewka, nel ricordo per non dimenticare”. Si trova accanto allo storico sepolcro di Vibio Mariano, conosciuto volgarmente come Tomba di Nerone.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
via Cassia 737
CAP:
00189
Latitudine:
41.96528350656649
Longitudine:
12.442742139101028

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area verde lato via Cassia, su piazzola mattonata
Data di collocazione:
23/01/2011
Materiali (Generico):
Bronzo, Laterizio, Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Base in marmo bianco che sorregge un tronco di piramide rivestito in marmo grigio, sostenente un parallelepipedo anch'esso rivestito in marmo grigio, sui lati del quale sono cementate n.24 targhe in marmo bianco, con lettere e fregi in bronzo. Il basamento è rifinito da una doppia lastra in marmo grigio, sulla quale un disco marmoreo bianco sostiene un parallelepipedo sempre in marmo bianco dove poggia il tronco di colonna di granito di scavo, donato dalla Soprintendenza di Roma. Asta portabandiera in tubo d'acciaio, supporto per campana in ferro battuto, campana in bronzo detta Martinella.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Roma, Comitato Nikolajewka
Notizie e contestualizzazione storica:
Monumento Nazionale ai Caduti e Dispersi del C.S.I.R. – A.R.M.I.R.
Campagna di Russia, 1941-1943

Roma, Via Cassia 737 – Giardino dei Caduti e Dispersi in Russia

Il cippo realizzato con la colonna di scavo ottenuto dalla Sovraintendenza del Comune di Roma è stato inaugurato dal Sindaco Alemanno con grande solennità il 23 gennaio 2011. L’inaugurazione del Monumento Nazionale è solo uno degli atti di una storia di entusiasmo, di dedizione, di impegno e di passione che ha come protagonista il Comitato “Nikolajewka, per non dimenticare”, ma in assoluto una persona fisica, l’ispiratore e il massimo artefice di questa grande fatica, l’Artigliere Alpino Silvano Leonardi. Questi non si è mai arreso di fronte alle difficoltà poste di fronte alla sua volontà di ricordare in modo indelebile il sacrificio dei suoi due zii scomparsi insieme ad altri novantamila che non sono più tornati da quella terribile e tragica campagna militare, cominciata con il Corpo di Spedizione Italiano in Russia nel 1941 e conclusasi nel 1943 con il ritorno dei resti dell’Armata Italiana in Russia. Il terreno dove erigere il monumento ricordo era trovato: un piccolo appezzamento sulla Cassia, accanto al monumento a Vibio Mariano, la cosiddetta Tomba di Nerone. Undici anni fa, la richiesta di intitolarlo come Parco dei Caduti in Russia veniva però totalmente ignorata sia dal sindaco Rutelli che dal successore Veltroni, mentre l’assessore Borgna proponeva in compenso di dedicare vie romane ad attori americani. L’indignazione per questa proposta veniva portata alla signora Ciampi, in occasione della visita del Presidente della Repubblica in Russia: il suo intervento dette impulso allo sbloccarsi delle difficoltà burocratiche e il Prefetto Del Mese otteneva finalmente l’intitolazione del “Giardino Caduti sul Fronte Russo”, in via Cassia 737, Roma. Da allora, il Comitato Nikolajewka, sorto spontaneamente e autofinanziato, si impegnava per la sistemazione del Parco, per la posa del Monumento, per la collocazione delle Lapidi e della Campana. Il Comitato ha realizzato anche il Labaro “Tomba di Nerone – Novantamila Elmetti di Ghiaccio” per sfilare alla Parata del 2 giugno. I protagonisti delle iniziative del Comitato sono pochi e si assottigliano per via: oltre ai benemeriti Gianluigi Iannicelli (figlio di Giorgio, Medaglia d’Oro), Basilio, Franco Frediani, Antonello Filippone, gli impegni sono a carico dell’Alpino Silvano Leonardi, del C.S.M. Matteo Bajocco, dell’Alpino Antonio Verona, dell’Alfiere Bersagliere Giorgio Loreti, dell’Alpino Renato Del Col. Le difficoltà burocratiche di ogni genere sono state superate con costanza e con testardaggine alpina, con l’appoggio morale dei senatori Cossiga e Ciampi, di S.S. Benedetto XVI, con la disponibilità della Sovraintendenza per il dono del Cippo commemorativo, con la collaborazione per la realizzazione del Monumento del M° Antonio Lupatelli, dell’Arch. Squizzato, del dr. Werther Marini, del M° Alessandro Fragioli per i Bronzi, del M° Maurizio Mangone per l’elaborazione e donazione del manufatto, del Municipio Roma XX (Presidente Giacomini e Consigliere Giuseppe Calendino) per l’intervento dell’Ufficio Tecnico nella bonifica dell’area. Molta parte della popolazione del quartiere si è prodigata ad aiutare anche mediante cartoline, cartelli, medaglie, francobolli, piante, striscioni, ferri battuti; ma encomiabile è sempre stato in questi anni l’intervento del Comitato di Quartiere Cassia Grottarossa, delle associazioni di Protezione Civile, dei Carabinieri, dei Vigili Urbani, della Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa Italiana, dei Finanzieri. E naturalmente di tutte le Associazioni d’Arma che hanno in questi anni nobilitato la manifestazione con le loro presenze, i loro reduci, le loro bandiere, i loro labari, le loro medaglie. Fedele testimone delle manifestazioni di questi anni, Alessandro Andreini da sei anni riprende i fatti con la sua telecamera e fornisce le memorie degli avvenimenti, come l’avv. Marco Fabrizio, sempre presente, che ne scrive i commenti. Altro personaggio encomiabile per la sua dedizione è il Cappellano, Mons. Giacomino Feminò, il quale ha celebrato le Messe al Campo in una atmosfera di severità e di commozione. Si sono perduti, purtroppo, recentemente, due personaggi che caratterizzavano l’evento ogni anno: il grande giornalista del GR2 Augusto Giordano, sempre presente nel commentare gli eventi, e il Reduce Riccardo Riccardi che ogni anno leggeva la Preghiera del Caduto in Russia. Sono “andati avanti”, si dice in gergo alpino. Quest’anno, purtroppo, non hanno potuto assistere alla fase conclusiva della realizzazione durata undici anni: l’apposizione della Martinella, la Campana offerta dalla Pontificia Fonderia di Agnone dai Fratelli Marinelli, che collocata nell’apposito braccio con la sigla SPQR in ferro battuto donato dalla ditta “Ferri Battuti Italiani” ha diffuso nell’aria i suoi primi dieci squillanti rintocchi a ricordo delle 10 Divisioni che hanno combattuto in terra di Russia.
Ora quindi il Giardino dei Caduti e Dispersi sul Fronte Russo è completo: il cippo commemorativo sulla base dove sono inserite le targhe bronzee delle Divisioni combattenti, l’asta per l’Alzabandiera, la Campana… quello che occorre è la sorveglianza e la manutenzione per non far sì che tutte le fatiche di tutti questi anni si perdano col degrado che contraddistingue i nostri terreni verdi per la mancanza dei controlli dovuti.
Negli ultimi anni si è svolta, sempre organizzata da Comitato Nikolajewka, una solenne manifestazione di due giorni per ricordare gli avvenimenti di quel tragico periodo; sempre ogni ultimo fine settimana di gennaio. Il Sabato pomeriggio, conferenza con proiezione di immagini e rievocazione dell'ultima drammatica battaglia di Nikolajewka, spiegata dettagliatamente dal Generale degli Alpini Tullio Vidulich, che ogni anno pazientemente viene da Trieste per svolgere il suo compito di storico militare. Il convegno è condotto dal presentatore e attore Angelo Blasetti con la collaborazione di Sandro Bari, direttore della Rivista culturale Voce Romana che dà sempre spazio alle notizie dell'evento. La Domenica mattina, la via Cassia viene chiusa al traffico per lo svolgimento della Sfilata storica di Forze Armate in servizio attivo e della Riserva, alcune nelle divise storiche: un corteo lunghissimo al quale partecipano rappresentanti di tutte le Armi e Reduci della Campagna di Russia, purtroppo sempre in numero minore. Dopo la sfilata, le parate dei Corpi a cavallo e la corsa del Reparto di Bersaglieri, gli inni delle Bande degli Alpini di Borbona e dei Bersaglieri in s.a., le rappresentanze militari si radunano nel piazzaletto di fronte al Monumento dove si svolge la rievocazione, l'alzabandiera, il Silenzio, la Messa al Campo celebrata dall'infaticabile mons. Feminò, lo scambio dei saluti con l'Ufficiale Superiore dell'Esercito Russo che rappresenta la pacificazione fra i due popoli. Il tutto, finora, è stato dovuto all'abnegazione dell'Alpino Silvano Leonardi (che ha ormai dichiarato la sua stanchezza) con la collaborazione dei Comitati e dei Gruppi di Protezione Civile. La prossima manifestazione dovrebbe essere curata dall'Associazione Nazionale Alpini.

Sandro Bari
Figlio del Reduce Livio Bari, XXXII Btg. Controcarro, Fronte Russo 1942- marzo 1943

Contenuti

Iscrizioni:
CSIR 1941- 1942 ARMIR 1942-1943
NEL RICORDO PER NON DIMENTICARE
S.P.Q.R.

(regioni italiane)
PUGLIA
CALABRIA
SICILIA
BASILICATA
SARDEGNA
VALLE D'AOSTA
EMILIA R.
MOLISE
CAMPANIA
LIGURIA
TOSCANA
UMBRIA
LAZIO
MARCHE
ABRUZZO
PIEMONTE
TRENTINO ALTO ADIGE
VENETO
LOMBARDIA
FRIULI V. GIULIA

(dieci divisioni combattenti sul fronte russo)
JULIA
TRIDENTINA
CUNEESE
VICENZA
CELERE
TORINO
PASUBIO
COSSERIE
RAVENNA
SFORZESCA

Il braccio che sostiene la campana Martinella porta la sigla
S.P.Q.R.
Simboli:
Non sono presenti simboli

Altro

Osservazioni personali:
STAFF-PIETRE: Nella galleria di immagini alcune delle foto del monumento scattate dal compilatore Sandro Bari il giorno della inaugurazione

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