6705 - Monumento alla 63^Brigata Garibaldi – Casteldebole (BO)

Monumento a perenne ricordo dei Caduti per la Libertà e alla 63^ Brigata Partigiana Garibaldi. Si trova a Casteldebole, frazione di Bologna. La 63^ Brigata Partigiana Garibaldi nacque nel gennaio del 1944, operò alle spalle del fronte in un’ampia fascia pedemontana tra Bazzano e Casalecchio di Reno e in pianura tra Anzola e Crevalcore.

NOTA STAFF PIETRE: scheda aggiornata in data 16/11/2025

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Casteldebole
Indirizzo:
Via Caduti di Casteldebole
CAP:
40132
Latitudine:
44.4990218
Longitudine:
11.276021899999932

Informazioni

Luogo di collocazione:
Piccola area verde che si apre lateralmente rispetto alla via
Data di collocazione:
01/11/1947
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Marmo per il basamento, bronzo per la statua il cui piede sinistro è avanti, mentre l’altro è dietro; la statua ha le braccia distese e sorregge una fiaccola ardente contro il vento. La base su cui poggia la statua è un ampio parallelepipedo di marmo bianco dove sono riportate delle scritte sia nel piano che sorregge la statua, sia nelle superfici laterali.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Bologna
Notizie e contestualizzazione storica:
La 63a Brigata Garibaldi fu una brigata partigiana. Essa operò alle spalle del fronte in un'ampia fascia pedemontana tra Bazzano e Casalecchio di Reno e in pianura tra Anzola e Crevalcore. La formazione sorse nel gennaio 1944 attorno a Monaldo Calari, nella zona di Monte San Pietro. La 63a fu guidata da uomini di grandi capacità militari e politiche come Amleto Grazia (Marino), Monaldo Calari (Enrico), Corrado Masetti (Bolero), Renato Cappelli (Leo), Antonio Marzocchi (Toni) e Beltrando Pancaldi (Ran) e poté contare sull'appoggio di un gran numero di basi collocate in case coloniche, dalle quali partirono, incessanti, azioni di sabotaggio e disturbo delle linee tedesche. Un gruppo di partigiani del Comando (tra essi Masetti e Calari), in fase di trasferimento a Bologna, fu sorpreso pochi giorni dopo a Casteldebole, sulla riva del Reno in piena (e quindi impossibile da oltrepassare), da un battaglione tedesco e sterminato dopo un disperato combattimento.
Riorganizzata durante l'inverno, la 63a Brigata Bolero Garibaldi partecipò alla liberazione dei comuni occidentali della provincia di Bologna. La brigata ebbe 1.548 partigiani e 706 patrioti. I caduti furono 242 e i feriti 69.

FONTE: segnalazione di Chiara Luna Marando
Da una ricerca svolta presso l'archivio del Comune di Bologna, è stato possibile attribuire l'opera allo scultore Giuseppe Mazzoli. Dalla consultazione dei documenti del 1947 è emerso che più volte lo scultore richiese il permesso per erigere una scultura a Casteldebole per i Caduti. Sempre nello stesso anno un'associazione partigiana richiese un contributo economico per tale opera, citando lo stesso nome dello scultore. Inoltre, controllando le testate giornalistiche dell'inaugurazione dell'opera, è stata attribuita la sua esecuzione allo stesso scultore. Anche nel sito "storia e memoria di Bologna" sotto la voce riguardante tale scultore è accennato il fatto che "in quegli anni fece anche una statua ai Caduti per la libertà" (link: https://storiaememoriadibologna.it/archivio/persone/mazzoli-giuseppe-0).

Contenuti

Iscrizioni:
(base)
63 BRIGATA GARIBALDI

(superficie frontale del basamento)
AI CADUTI PER LA LIBERTA'

(superficie sinistra del basamento)
VIII SETTEMBRE MCMXLIII

(superficie destra del basamento)
XXI APRILE MCMXLV
Simboli:
Fiaccola ardente

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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