4229 - Monumento ai Caduti di Calci nella Grande Guerra

Il monumento ricorda i Caduti di Calci nella prima guerra mondiale. E’ formato da due parti: la scultura e il basamento su cui poggia. Sulla base, sia sulla parte anteriore che su quella posteriore, troviamo una lastra commemorativa in pietra (davanti) e una lapide in bronzo (dietro). Nella lapide bronzea è riportato il Bollettino della Vittoria con il discorso del Generale Armando Diaz sulla Vittoria del 4 novembre del 1918 e la fine delle ostilità. Il monumento è situato in una piazza antistante il palazzo comunale, ed è stato oggetto di un restauro conservativo nel corso del 2021.

NOTA STAFF PIETRE: scheda aggiornata da Riccardo Gasperini in data 8 marzo 2022 grazie al materiale, testuale e fotografico, messo a disposizione dal Comune di Calci, nella persona dell’ingegner Claudia Marchetti (responsabile del Settore 5 – Opere pubbliche, Protezione civile e Ambiente).

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Calci
Indirizzo:
Piazza Garibaldi
CAP:
56011
Latitudine:
43.725589379977
Longitudine:
10.515446319962

Informazioni

Luogo di collocazione:
Piazza con spazi verdi, antistante la sede del Comune
Data di collocazione:
1923
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Statua in marmo, base in pietra, lapide in bronzo e una lastra in marmo.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Calci
Notizie e contestualizzazione storica:
Il monumento ai Caduti di Calci, fu realizzato nel 1923 dallo scultore Bruno Galeotti, cui venne commissionata l'opera dopo che, a partire dal 1920, il Comitato pro monumento espresse la volontà di ricordare i 122 caduti di Calci nella prima guerra mondiale.
Il monumento nel 2021 è stato oggetto di un profondo restauro conservativo voluto dal Comune e finanziato anche grazie ad un importante contributo della Fondazione Pisa, a seguito della partecipazione ad un bando per l’assegnazione di contributi su progetti nel settore dei beni culturali. L'intervento è stato affidato alla Società Arterestauro, che ha la propria sede nella zona periferica di Cascina, in provincia di Pisa, ed effettuato sotto la supervisione e la direzione della Soprintendenza di Pisa. L'inaugurazione post restauro si è tenuta il 21 dicembre 2021.

NOTA STAMPA IN OCASIONE DELLA GIORNATA DI INAUGURAZIONE (FONTE: Comune di Calci, pagina Facebook)
Taglio del nastro oggi pomeriggio alla presenza del sindaco Massimiliano Ghimenti e della giunta municipale, dell’ingegner Stefano Carani, membro del Cda di Fondazione Pisa e dei restauratori che hanno curato i lavori di restauro.
Al momento pubblico hanno partecipato anche gli uffici comunali che hanno seguito il progetto, la Polizia Municipale, il Maresciallo della stazione locale dei Carabinieri, Evio Bertolini, presidente Anpi Calci e Don Antonio Cecconi.
Poco prima dell'inaugurazione si è invece svolta una presentazione alla presenza dei consiglieri comunali.
L’ente della Valgraziosa, andando nello specifico, lo scorso marzo ha partecipato ad un bando emanato da Fondazione Pisa per l’assegnazione di contributi su progetti nel settore dei beni culturali. Il Comune di Calci si è messo subito a lavoro per avanzare la sua candidatura nei tempi richiesti e presentando il progetto di restauro del monumento che aveva bisogno di un intervento di restauro e valorizzazione per tornare al proprio splendore.
Ed ecco che, nel solco dei vari progetti e bandi ai quali ha partecipato, si sono inseriti anche questi lavori, che come annunciato, sono stati ultimati entro le festività natalizie.
Nello specifico, così come spiegato dai restauratori al momento pubblico organizzato in Piazza del Municipio, “oltre alla rimozione di muschi e licheni e dei danni provocati dall'usura del tempo e delle condizioni atmosferiche, è stata ripulita la superficie lapidea al fine di rimuovere depositi superficiali e parti di cemento incongrue. Dopo di che i restauratori hanno stuccato lacune, fessure e commentature, azioni propedeutiche al protettivo finale idrorepellente che ha completato definitivamente il restauro della statua. Il tutto sotto la supervisione e la direzione della Soprintendenza di Pisa”. Importante sottolineare – ha precisto la restauratrice Silvia Bartalucci della Arterestauro di Federico Gelli e Silvia Bartalucci – “la ricostruzione sulla pietra dei caratteri mancanti facendo notare la diversità dall’ originale rispetto all’intervento realizzato. Per rendere questo effetto abbiamo utilizzato calchi con delle gomme siliconiche e resina liquida insieme a terre colorate: in questo caso nero e blu per ottenere un colore, leggermente sotto tono rispetto all’ originale, simile al piombo”.

LA RELAZIONE FINALE DELL'INTERVENTO DI RESTAURO (Fonte: Comune di Calci)
Asportazione di depositi superficiali con ausilio di pennelli a setola morbida. Applicazione di prodotto biocida (5%) su tutta la superficie lapidea lasciato in posa per 48 ore e successivamente rimosso con ausilio di spazzoline a setola morbida al fine di asportare l’attacco biologico; tale operazione è stata ripetuta per ben quattro cicli di applicazione con intervalli di tre
giorni. Asportazione di depositi carboniosi effettuati con applicazioni di impacco di ammonio carbonato, arbocell, sepiolite mirati solo nelle porzioni della statua (sottosquadra abito, elmetto); successivamente rimossi con ausilio di pennelli, spazzoline a setola morbida e risciacquo con spugne naturali imbibite di acqua demineralizzata.
Sono state consolidate le piccole porzioni di sfarinamenti localizzate nella porzione della faccia in particolar modo labbra e naso con applicazione di silicato di etile nella diluizione del 10% in white spirit. Rimozione parti cementizie dalle connettiture del basamento; asportazione vecchia stuccatura non più consistente dell’estremità del naso. Stuccature realizzate con malta a base di calce LaFarge e inerti come polvere di marmo, carbonato di calcio, sabbia di fiume. A protezione del Monumento è stato applicato a pennello un idrorepellente (Hidro Phase superfici). La targa commemorativa bronzea è stata pulita con impacchi di Sali di Rochelle in soluzione satura lasciati in posa per un periodo temporale di un ora e successivamente asportato lo sporco superficiale facendo attenzione a non intaccare la patina originaria con tamponature di spugna naturale e acqua demineralizzata. Le porzioni che evidenziavano i dilavamenti e percolazioni sono state abbassate di tono con protettivo (Incrall) pigmentato con terre naturali terra d'ombra, al fine di ottenere un armonia cromatica. Successivamente sono state applicate due mani di protettivo su tutta la superficie bronzea.
I caratteri mancanti della scritta commemorativa posta sul basamento sono stati realizzati con resina poliestere liquida bicomponente (Ara metal) previo calco eseguito con gommine siliconiche e negativo in gesso, dove e stato possibile colare la resina pigmentata per ottenere i caratteri da posizionare nell'alloggio originario. La cromia dei caratteri ricostruiti 6 stata eseguita con protettivo pigmentato (Incrall) lasciandoli sotto tono dai caratteri originali.

Contenuti

Iscrizioni:
(fronte)
MORENDO VISSERO
NELLA RICONOSCENZA ETERNA
DELLA PATRIA
1915-1918

(retro)
COMUNICATO DEL 4 NOVEMBRE 1918
LA GUERRA CONTRO L’AUSTRIA-UNGHERIA CHE, SOTTO L’ALTA GUIDA DI S.M. IL RE, DUCE SUPREMO, L'ESERCITO ITALIANO, INFERIORE PER NUMERO E PER MEZZI, INIZIÒ IL 24 MAGGIO
1915 E CON FEDE INCROLLABILE E TENACE VALORE CONDUSSE ININTERROTTA ED ASPRISSIMA PER 41 MESI È VINTA. LA GIGANTESCA BATTAGLIA INGAGGIATA IL 24 DELLO SCORSO OTTOBRE ED ALLA QUALE PRENDEVANO PARTE CINQUANTUNA DIVISIONI ITALIANE, TRE BRITANNICHE, DUE FRANCESI, UNA
CECOSLOVACCA ED UN REGGIMENTO AMERICANO, CONTRO SETTANTATRE DIVISIONI AUSTROUNGARICHE, È FINITA.
LA FULMINEA E ARDITISSIMA AVANZATA DEL XXIX CORPO D'ARMATA SU TRENTO, SBARRANDO LE VIE DELLA RITIRATA ALLE ARMATE NEMICHE DEL TRENTINO, TRAVOLTE AD OCCIDENTE DALLE
TRUPPE DELLA VII ARMATA E AD ORIENTE DA QUELLE DELLA I, VI E IV, HA DETERMINATO IERI LO SFACELO TOTALE DELLA FRONTE AVVERSARIA. DAL BRENTA AL TORRE L'IRRESISTIBILE SLANCIO DELLA XII, DELL'VIII, DELLA X ARMATA E DELLE DIVISIONI DI CAVALLERIA, RICACCIA SEMPRE PIÙ INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE. NELLA PIANURA, S.A.R. IL DUCA D'AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DELLA SUA INVITTA III ARMATA, ANELANTE DI RITORNARE SULLE POSIZIONI DA ESSA GIÀ VITTORIOSAMENTE CONQUISTATE, CHE MAI AVEVA PERDUTE.
L'ESERCITO AUSTRO-UNGARICO È ANNIENTATO: ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME NELL'ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI E NELL'INSEGUIMENTO HA PERDUTE QUANTITÀ
INGENTISSIME DI MATERIALE DI OGNI SORTA E PRESSOCHÉ PER INTERO I SUOI MAGAZZINI E I DEPOSITI. HA LASCIATO FINORA NELLE NOSTRE MANI CIRCA TRECENTO MILA PRIGIONIERI CON
INTERI STATI MAGGIORI E NON MENO DI CINQUE MILA CANNONI.
I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIÙ POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E SENZA SPERANZA LE VALLI, CHE AVEVANO DISCESO CON ORGOGLIOSA SICUREZZA.
DIAZ

(retro, in basso a destra)
GALEOTTI BRUNO 1923
Simboli:
Vi è una statua in marmo raffigurante un fante dei reparti di assalto, che tiene con la mano destra una bomba e con la mano sinistra, una bisaccia, probabilmente contente altre bombe a mano.

Altro

Osservazioni personali:
NOTA STAFF PIETRE: scheda aggiornata da Riccardo Gasperini in data 8 marzo 2022 grazie al materiale, testuale e fotografico, messo a disposizione dal Comune di Calci, nella persona dell'ingegner Claudia Marchetti (responsabile del Settore 5 - Opere pubbliche, Protezione civile e Ambiente).

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