104105 - Sacrario dei Caduti senza Croce – Monte Zurrone – Roccaraso (AQ)

Il sacrario si trova sul Monte Zurrone e si presenta maestoso e suggestivo. All’inizio della scala di accesso al piazzale del Sacrario in un masso di roccia del Gottardo parole ammoniscono: Se curiosità o fede – quassù t’abbiano spinto – rispetto e silenzio dona – a questo luogo di Sacre Memorie. – Qui – Le mortali disperse spoglie – di 145.000 soldati d’Italia – ovunque caduti per la Patria – riposano nei loro nomi immortali. – Africa-Balcania-Francia-Germania-Grecia-Italia-Russia-cieli d’Europa-Mediterraneo-Atlantico-Mar Rosso- 1940-1945.

Poi sulla destra è la stele offerta dagli esuli zaratini a ricordo della martire città adriatica; pregevole opera in marmo e pietra dura dello scultore patavino Lodovico Vuccinillo, presenta nel bronzo la pianta dell’antica Zara con la leggenda <>. – Poco discosta, è la stele donata dall’Associazione nazionale vittime civili di guerra a ricordo dei Civili caduti senza Croce; costituita da un blocco di pregiato marmo di Carrara sbozzato dal lavoro degli artigiani marmisti di quella città, volontariamente offertisi; reca la leggenda: << In memoria dei Caduti civili di guerra rimasti insepolti, perchè riposino sotto il segno della Croce, e sul mondo si levi l’ala della pace ad affratellare i popoli >>. Sulla sinistra è l’Ara in memoria delle truppe indigene italiane d’Eritrea, Somalia, Libia immolatesi per l’Italia in terra d’Africa. Medaglia d’oro al valor militare al gagliardetto del IV battaglione eritreo Toselli. – E’ raffigurata l’Ara da un blocco di pietra dura del Gottardo da cui balzano, artisticamente stilizzati, i volti di tre Ascari: l’eritreo, il somalo, il libico; leggenda << Eritrea, Somalia, Tripolitania, Cirenaica, Etiopia 1889-1941 – Ovunque rifulsero fedeltà, valore, sacrificio >>. – Realizzata in collaborazione con l’Istituto nazionale del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al valor militare e con l’Associazione nazionale reduci d’Africa, l’Ara è espressione viva dell’estro artistico dello scultore vicentino Bruno Crosara. Nel piazzale del Sacrario, a destra, un frammento di roccia del Carso è dono fraterno dei combattenti triestini; a sinistra un blocco cilindrico di pietra dura, la stessa usata dal Vanvitelli per la Reggia di Caserta, sormontata dagli stemmi in bronzo di Fiume, della Dalmazia, dell’Istria – ricorda: << dal martirio delle genti d’Istria Fiume Dalmazia erompe il grido eterno della fede e della passione: ITALIA! >>.

Il Sacrario, dovuto all’ardita concezione artistica dell’insigne architetto fiorentino prof. Enrico Miniati, è costruzione conica in pietra, su cui si levano alti e maestosi, i 14 metri della Croce luminosa, dono della Gente di Toscana; sotto, in apposita celletta è la Campana del Caduto senza Croce, dono del Parroco e della Gente di Roccaraso. – Il modesto spazio sepolcrale del Sacrario è protetto da artistico cancello in ferro battuto che, in armoniosa sintesi di reticolato da trincea, rinserra gli elmetti di guerra della 1915-1918 e della 1940-43. – All’esterno, laterlamente, due lastroni in marmo, dono della città di Carrara, recano le scritte: una, è quella dianzi citata: << Fratelli che in lontane terre cadeste…>> e l’altra: << O dolce campana di serenità fasciata, e quassù voluta del riconoscente affetto degli italiani, la tua squilla si diparta da questo monte d’Abruzzo, e porti ai Soldati d’Italia ovunque sepolti senza Croce, il materno saluto della Patria che in eterno ne custodisce la sacra memoria. >>

Ai lati del cancello due obici da montagna ed ai fianchi del Sacrario due mitragliatrici: armi che appartennero a reparti combattenti e cedute dal Ministero della Difesa. Sul retro del Sacrario in un masso di pietra dura del Gottardo, dono della città di Vicenza, la leggenda:

“Vento, che in lontananze di monti, di piane e di mari lambisti ignote sepolture di tanti Soldati d’Italia e quassù giungi con il tuo possente ansito, lascia su queste pietre il tuo messaggio d’amore ed oltre vai”.

L’interno del Sacrario è di una commovente, francescana semplicità: sulla parete centrale un grande mosaico dovuto all’arte pittorica di Padre Spinillo, religioso nell’Ordine Domenicano e valente artista, realizzato dall’Accademia ravennate del mosaico e dono della città di Ravenna, raffigura la Madonna del Soldato e veglia sulla pietra sepolcrale entro cui sono custoditi i “Ruolini dei Caduti senza Croce”

– I fregi in bronzo delle varie Armi e Corpi, fissati alla pietra, fanno corona alla scritta

DISPERSE LE OSSA – QUI SONO SOLTANTO I LORO NOMI. I fregi sono stati donati dalle varie Associazioni d’Arma.

Fanno corona piccole urne in bronzo nelle quali sono terra, sabbia, pietra, acqua dei vari settori di guerra e dei mari, muti testimoni del sacrificio dei soldati e dei marinai d’Italia. Dinanzi al Sacrario un altare da campo e scolpite in un piccolo masso di pietra le parole:

“Innanzi a quest’Ara

da cui ombre roride di giovinezza

si elevano

ad eternità di leggenda

se sei credente sosta e prega

se non lo sei medita e taci”

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Monte Zurrone
Indirizzo:
Monte Zurrone
CAP:
67037
Latitudine:
41.8481452
Longitudine:
14.06678260000001

Informazioni

Luogo di collocazione:
Sulla vetta della montagna
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo, Laterizio, Marmo, Ottone, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Cannone in ferro, Lastre in marmo, Mitragliatrici in Ferro, Basamenti in Pietra, Colonna in Pietra, Fregi in Bronzo, Teca in Vetro
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Roccaraso
Notizie e contestualizzazione storica:
Un gruppo di Ufficiali e Sottufficiali italiani reduci dal fronte russo dove avevano operato per 25 mesi – dal maggio 1941 al luglio 1943 – con l’Ufficio Trasporti Italiano Collegaòento per assicurare la regolarità del servizio ferroviario militare con propri distaccamenti, Comandi militari di stazione, Commissariati di scarico, ubicati questi uktimi ad immediato ridosso delle prime linee di combattimento, dette vita nel settembre 1952 alla più minuscola delle associazioni combattentistiche: la Unione Nazionale Reduci dell’U.T.I.C.
Per iniziativa del suo Presidente capitano di fanteria Vincenzo Palmieri si costituì nel suo seno un Comitato Onoranze ai Caduti italiani su tutti i fronti di combattimento le cui Spoglie mortali non era stato possibile recuperare sui campi di battaglia e dati per "dispersi" al fine di dar loro – tributo di riconoscente affetto – una sia pur simbolica sepoltura e trarli fuori, in tal degno modo, dall’oblìio in cui la cecità dei politici, sia pure involontariamente, li aveva tenuti.
Ed essendo, nel frattempo, entrati a far parte della minuscola Unione Ufficiali, Sottufficiali, Soldati reduci dai fronti di guerra d’Africa, dalla Balcania, di Sicilia e congiunti di Caduti, l’Unione Nazionale Reduci dell’U.T.I.C. si sciolse nel giugno del 1955 per rifondersi in un Comitato Nazionale per il Tempio votivo ai Caduti senza Croce; questo si costituì in Associazione Nazionale per i Caduti senza Croce il 17. dicembre 1961 con atto n.12741 notaro avv. V. CVhiurazzi, successivamente aggiornando il proprio Statuto a Opera Nazionale per i Caduti senza Croce nei Congressi Nazionali del 2.12.1967 e del 14.3.1981 mantenendo inalterata la propria caratteristica di Ente strettamente apolitico e apartitico, difensore delle tradizioni civiche, militari, folcloristiche, religiose, in quanto geloso Patrimonio del Popolo italiano ed avverso a quanto sa di prepotenza, violenza, compromesso sottobanco, ipocrisìa.
Fra le principali finalità sancite dallo Statuto sociali emergono le seguenti:
a) dare una simbolica ma reale sepoltura senza ceneri ma solo nei nomi ai 145.000 Soldati, Marinai, Aviatori d’Italia ovunque caduti per la Patria, e che per non essersi potute recuperare le loro Spoglie mortali, non sono ricordati ed onorati nei vari Sacrari, Ossari, Mausolei, riquadri cimiteriali;
b) dare vita ad "un Centro di sintesi e documentazione storica" che curi, in seno all’Opera la scelta, la pubblicazione, la divulgazione di opere letterarie, lavori teatrali, films, pitture, sculture di serena ed obiettiva propaganda patriottica ed incentivare l’attività ginnico-sportiva dei giovani.
Il fine di cui al comma a) è stato raggiunto con il varo della Legge n.31 del 20.02.1981 (G.U. dell R.I. n.55 del 22.02.1981) approvata all’unanimità da tutti i gruppi politici parlamentari al Senato e alla Camera per cui il Sacrario di Monte Zurrone in Roccaraso è equiparato a tutti gli effetti ai cimiteri di guerra.
Il fine di cui ala comma b), invece è raggiungibile – anno su anno – con l’attività dei Gruppi giovanili e dei nuclei delle Dame rosso azzurre del Ricordo.
Con cristallina chiarezza il nostro Statuto dice che quello che noi intendiamo donare ai giovani, e se pur vero è che per raggiungere quegli obbiettivi – ambiziosi ma non impossibili – occorre far leva su possibilità finanziarie di un certo livello che l’Opera non ha, è altrettanto vero che la provvidenza, sempre venuta a darci una mano, non mancherà di porgercela in avvenire.
Per noi l’insegnamento che promana dalle folte schiere di Caduti per la Patria è fatto di vita e d’amore che va oltre il Dolore, e nel ricordo non giubilato dal pianto, ma sorretto dalla lagrima della speranza, incunea nei cuori la eternità di vita dei Morti. – Anche questo vuole l’Opera nazionale per i Caduti senza Croce, e lo vuole soprattutto per le giovani generazioni, per quelle che non conobbero il battere delle oreal tragico quadrante della guerra (e Iddio preservi da così tremenda jattura!); per i giovani ai quali va pur detto che audacia, eroismo, coraggio, altruismo sorsero – risvolti di purezza spirituale – a ribadire nella buona e nell’avversa sorte, la volontà di forza e grandezza morale del nostro Popolo.
Sei mai stato sui millesettecento metri dell’abruzzese Monte Zurrone, in Roccaraso, a porgere un fiore, a dire una preghiera per i Caduti senza Croce? No? Vacci! – Sarà l’aria purissima della montagna, sarà l’effluvio di aromatiche erbe od il profumo docemente selvaggio del bosco; sarà forse quel ritrovarsi, inerme con Te stesso, fra la travolgente possanza delle montagne, ai piedi della grande Croce del Sacrario, ma quel che certo è, che a Monte Zurrone si sprigiona quel fluido misterioso ed intenso che avvicina nel colloquio eterno due vite: la tua, materializzata nella presenza dell’IO e quella incorporea del congiunto o dell’amico o del commilitone scomparsi.
- Retorica, sogno, illusione? Pensala come vuoi, ma è sensibilizzazione spiritualistica che solo il credente può avvertire entro se stesso. – Ed è per questo che a Roccaraso, al Sacrario dei Caduti senza Croce, si viene ogni anno a porgere un fiore, a sussurrare una preghiera.
- E gli anziani vanno cedendo il passo ai giovani, e sempre più nel tempo il ricambio si accentua, mentre i messaggi incisi nella pietra del monte parlano al tuo cuore, e la Croce agli Scomparsi dice:
"fratelli che in lontane terre cadeste
o nell’azzurrità marina vi inabbissaste
per tener fede alle ferree leggi dell’onore militare
e negletta sepoltura senza il segno del martirio del Cristo aveste
i vostri Volti qui tornano
nel divino abbraccio del Redentore
all’ombra della Croce nel cui segno, da bimbi, vi svegliaste alla Vita".
Oltre al Sacrario di Monte Zurrone, unico ed ufficialmente riconosciuto Cimitero di guerra che ricorda ed onora i Caduti in terra, sul mare, nel cielo, i cui resti mortali sono andati per sempre perduti (quelli che una volta erano chiamati "i dispersi"), l’Opera nazionale per i Caduti senza Croce, attraverso le proprie Delegazioni, ha realizzato in memoria dei Caduti senza Croce, molte altre opere.

Contenuti

Iscrizioni:
Pietra davanti al Sacrario
INNANZI A QUEST’ARA
DA CUI OMBRE RORIDE DI GIOVINEZZA
SI ELEVANO
AD ETERNITÀ DI LEGGENDA
SE SEI CREDENTE SOSTA E PREGA
SE NON LO SEI MEDITA E TACI

AI MARINAI D'ITALIA
AI SOLDATI CADUTI PER LA PATRIA
CHE NON EBBERO CONFORTO
DI RELIGIOSA SEPOLTURA
RESTANDO PER SEMPRE
LE LORO SPOGLIE MORTALI IN FOSSE
SCONOSCIUTE FRA I MONTI, I GHIACCI
LE SABBIE DEI DESERTI
NELLE PROFONDITÀ DEI MARI;
AGLI AVIATORI CHE COME VIVIDE COMETE
SCOMPARVERO NELLA PUREZZA DEI CIELI
L'OPERA NAZIONALE PER I CADUTI
SENZA CROCE, QUESTA LAPIDE DEDICA
A PERENNE RICORDO.
ROCCARASO 26 GIUGNO 2011


Pietra all’interno del sacrario
DISPERSE LE OSSA
QUI
SOLTANTO I LORO NOMI

Lastra commemorativa
INNANZI A QUEST’ARA
DA CUI OMBRE RORIDE DI GIOVINEZZA
SI ELEVANO
AD ETERNITÀ DI LEGGENDA
SE SEI CREDENTE SOSTA E PREGA
SE NON LO SEI MEDITA E TACI

Lapide
ZARA
CHE L’ITALICA FEDE
VOTÒ AL MARTIRIO
CON I SUOI MORTI
RICORDA I CADUTI
SENZA CROCE
-
GLI ESULI ZARANTINI
IN SEGNO D’AMORE
E DI SPERANZA

Lapide
PERCHÉ VIVA IL RICORDO
DEGLI ASCARI D’ERITREA
SOMALIA LIBIA CADUTI PER L’ITALIA
IN TERRA D’AFRICA
DUE MEDAGLIE D’ORO AL VALOR MILITARE
ALLA BANDIERA DEL CORPO TRUPPE INDIGENE
DI ERITREA
DUE MEDAGLIE D’ORO AL VALOR MILITARE AL
GAGLIARDETTO DEL IV BATTAGLIONE ERITREO ROSELLI

Lastra oblunga
SE CURIOSITÀ O FEDE
QUASSÙ T’ABBIANO SPINTO
RISPETTO E SILENZIO DONA
A QUESTO LUOGO DI SACRE MEMORIE
QUI
LE MORTALI DISPERSE SPOGLIE
DI 145000 SOLDATI D’ITALIA
OVUNQUE CADUTI PER LA PATRIA
RIPOSANO NEI LORO NOMI IMMORTALI
AFRICA – BALCANIA – FRANCIA
GERMANIA – GRECIA – ITALIA – RUSSIA
CIELI D’EUROPA
MEDITERRANEO - ATLANTICO – MAR ROSSO
1940 – 1945


Lastra commemorativa
VENTO
CHE IN LONTANANZA
DI MONTI DI PIANE DI MARI
LAMBISTI IGNOTE SEPOLTURE
DI TANTI SOLDATI D’ITALIA
E QUASSÙ GIUNGI
CON IL TUO POSSENTE ANSITO
LASCIA SU QUESTE PIETRE
IL TUO MESSAGGIO D’AMORE
ED OLTRE VAI

Lastra oblunga
IN MEMORIA
DEI CADUTI
CIVILI DI GUERRA
RIMASTI INSEPOLTI
PERCHÉ RIPOSINO
SOTTO IL SEGNO DELLA CROCE
E SUL MONDO
SI LEVI L’ALA
DELLA PACE
AD AFFRATELLARE
I POPOLI

AD INIZIATIVA DELLA
ASSOCIAZIONE
NAZIONALE VITTIME
CIVILI DI GUERRA

Colonna con basamento
DAL MARTIRIO
DELLE GENTI
D’ISTRIA
DI FIUME
DI DALMAZIA
EROMPE
IL GRIDO ETERNO
DELLA FEDE
E
DELLA PASSIONE
ITALIA

GLI ESULI ISTRIANI
FIUMANI DALMATI
L’ITALIA TUTTA
2 – 7 – 1972


Lastra in marmo nero
Ai marinai d’italia
Ai soldati caduti
per la patria
che non ebbero conforto
di religiosa sepoltura
restando per sempre
re loro spoglie mortali in fosse
sconosciute fra i monti, i ghiacci
le sabbi dei deserti
Nelle profondità dei mari;
agli aviatori che come vivide comete
scomparvero nella purezza dei cieli
l’Opera nazionale per i caduti
senza croce, questa lapide dedica
a perenne ricordo
Roccaraso 26 giugno 2011

Simboli:
Croce, Soldato, Ramoscello d'ulivo, Ramoscello d'alloro

Altro

Osservazioni personali:
ll Monumento ai caduti della Seconda Guerra Mondiale si trova sulla sommità del monte Zurrone a Roccaraso ed è dedicato ai 145 mila caduti per la Patria ai quali non fu possibile dare degna sepoltura, una lapide, una Croce.
La costruzione venne iniziata nel 1956 con il contributo di Enti, Forze Armate, Associazioni combattentistiche di ogni parte d’Italia, personalità e artigiani. Monte Zurrone nel corso del secondo conflitto mondiale fu posto d’osservazione per i tiri di artiglieria. Roccaraso, infatti, posto lungo la Linea Gustav divenne caposaldo delle truppe tedesche in ritirata che di fatto rasero al suolo l’intero territorio comunale.
In ricordo di quei tragici eventi su di esso venne eretto il “Monumento ai Caduti senza Croce”, un sepolcreto di nomi in luogo delle ossa per sempre disperse, voluto dal Colonnello Vincenzo Palmieri.
All’interno del Sacrario si conservano i Ruolini di 12.500 ufficiali, sottufficiali e soldati caduti senza croce è custoditi fino all’1 settembre del 1961 nella Basilica di Santa Croce di Firenze, oltre a manciate di terra, di sabbia e acqua di mare delle località in cui i soldati italiani hanno combattuto.
Ogni anno, l’ultima domenica di giugno, il Sacrario diventa la location della “Giornata del Ricordo”, affinché il ricordo dei caduti per la Patria, il loro sacrificio sia la speranza di un futuro di pace.

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