6353 - Lapide bollettino della Vittoria al palazzo del Comune di Arezzo

Lapide di dimensione 105X150 con elementi in rilievo, collocata nell’atrio del palazzo dei Priori di Arezzo, sede del Comune. Riporta il Proclama della Vittoria in cornice profilata e con la corona d’Italia e ornato vegetale di rami di quercia e di alloro nella parte superiore.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza della Liberta 1,
CAP:
52100
Latitudine:
43.466705
Longitudine:
11.882392

Informazioni

Luogo di collocazione:
Cortile del Palazzo Comunale
Data di collocazione:
1920-1925 ca.
Materiali (Generico):
Bronzo
Materiali (Dettaglio):
Bronzo fuso dalla artiglierie nemiche dalla Reale Fabbrica d'Armi di Roma. Presenta iscrizione a rilievo e cornice modanata. Stato di conservazione compromesso dall'ossidazione e dalla presenza di polveri sulla superficie.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Arezzo
Notizie e contestualizzazione storica:
Il testo del “Bollettino della Vittoria”, documento emesso dal Comando Supremo, a firma del capo di Stato Maggiore dell'esercito italiano, Armando Diaz, all'indomani della fine della prima guerra mondiale, fu inciso su lapidi bronzee dalla Reale Fabbrica d'Armi di Roma che, insieme ad altre fonderie private, fu impegnata nella produzione, in sostanza seriale, di questo tipo di monumento ottenuto dalla fusione del bronzo delle artiglierie confiscate durante il conflitto, variamente lavorato. Tali manufatti furono acquistati da quasi tutti gli enti locali per essere esposti negli edifici pubblici, come nel caso del palazzo comunale di Arezzo (Fuchs Charles Dominique, Gottschalk Renata (a cura di), In Victoria Vita. Monumenti ai caduti della grande guerra nell'aretino, Firenze 2010, pp. 60-61).
FONTE: www.catalogo.beniculturali.it scheda censimento della pietra in oggetto

Contenuti

Iscrizioni:
ESERCITO ITALIANO/ COMANDO SUPREMO/PROCLAMA DEL GENERALE DIAZ/IV NOVEMBRE MCMXVIII ORE 13
LA GUERRA CONTRO L'AUSTRIA-UNGHERIA CHE SOTTO L'ALTA GUIDA DI S.M. IL RE DUCE SUPREMO L'ESERCITO ITALIANO INFERIORE PER NUMERO E PER MEZZI INIZIO' IL XXIV MAGGIO MCMXV E CON FEDE INESORABILE E TENACE VALORE CONDUSSE ININTERROTTA ED ASPRISSIMA PER XLI MESI E' VINTA. LA GIGANTESCA BATTAGLIA INGAGGIATA IL XXIV DELLO SCORSO OTTOBRE ED ALLA QUALE PRENDEVANO PARTE CINQUANTUNO DIVISIONI ITALIANE, TRE DIVISIONI BRITANNICHE DUE FRANCESI UNA CZECO-SLOVACCA E UN REGGIMENTO AMERICANO CONTROSESSANTATRE' DIVISIONI AUSTRO-UNGARICHE E' FINITA.
LA FULMINEA ARDITISSIMA AVANZATA SU TRENTO DEL VENTINOVESIMO CORPO DELLA PRIMA ARMATA SBARRANDO LE VIE DELLA RITIRATA ALLE ARMATE NEMICHE DEL TRENTINO TRAVOLTE AD OCCIDENTE DALLE TRUPPE DELLA SETTIMA ARMATA E AD ORIENTE DA QUELLE DELLA PRIMA, SESTA E QUARTA HANNO DETERMINATO LO SFACELO TOTALE DEL DELLA FRONTE AVVERSARIA.
DAL BRENTA ALLA TORRE, L'IRRESISTIBILE SLANCIO DELLA DODICESIMA, DELL'OTTAVA E DELLA DECIMA ARMATA E DELLE DIVISIONI DI CAVALLERIA, RICACCIA SEMPRE PIU' INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE.
NELLA PIANURA S.A.R. IL DUCA D'AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DELLA SUA INVITTA TERZA ARMATA, ANELANTE DI RITORNARE SULLE POSIZIONI DA ESSA GIA' GLORIOSAMENTE CONQUISTATE CHE MAI AVEVA PERDUTE.
L'ESERCITO AUSTRO-UNGARICO E' ANNIENTATO: ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME NELL'ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI DI LOTTA E NELL'INSEGUIMENTO HA PERDUTO QUANTITA' INGENTISSIME DI MATERIALI D'OGNI SORTA E PRESSOCHE' PER INTERO I SUOI MAGAZZINI ED I DEPOSITI: HA LASCIATO FINORA NELLE NOSTRE MANI CIRCA TRECENTOMILA PRIGIONIERI CON INTERI STATI MAGGIORI E NON MENO DI CINQUEMILA CANNONI.
I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIU' POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E SENZA SPERANZA LE VALLI CHE AVEVANO DISCESO CON ORGOGLIOSA SICUREZZA.
COMANDO SUPREMO
GENERALE DIAZ
Simboli:
Nella cornice superiore ornato vegetale e la corona reale

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Informazione non reperita

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