186869 - Cippo Commemorativo mitragliamento Alleato del 6 marzo 1944 – Bracciano

Cippo in ricordo delle vittime civili del mitragliamento alleato del 6 marzo 1944.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Settevene Palo (SP 4/a) Km. 7,500
CAP:
00062
Latitudine:
42.031917101695
Longitudine:
12.156915640284

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato strada
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
La lastra con le incisioni è in marmo; il cippo è in pietra con scolpita una forma a croce greca.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Le testimonianze su quel 6 marzo del 1944 raccontano che un gruppo di contadini, finito di caricare la legna, sulle loro barrozze partono tutti insieme per Bracciano. Le più lente e pesanti barrozze trainate dalle 'vette' di buoi di Isopi, Rossi, Cordelli, Riccini, Giuseppe Lelli, Diego Marino De Santis e altri di Pisciarelli (frazione di Bracciano) rimangono indietro di qualche centinaio di metri. Arrivati nei pressi dell'attuale ingresso della discarica di Cupinoro, sulla via di Settevene Palo sfrecciano su di loro un paio di caccia Alleati, a bassa quota, che, dopo un’ampia virata, a volo incrociato, tornano a puntarli. Appena giunti all'altezza della strada scaricano una corta raffica di mitragliatrice che fa sollevare una nuvola di polvere proprio dove si trovano le barrozze; altre raffiche vanno sul punto di raccolta delle cosiddette 'codette', cariche di tronchi da trasportare alla Stazione Ferroviaria per conto della Società Romana Elettricità.
Il gruppo rimasto distante, si precipita sul posto dell'attacco aereo e trova i corpi esanimi di “Cencio” Isopi e Giuseppe Rossi vicino alla 'cunnetta' insieme alle loro bestie. Altri due paesani, Francesco Riccini detto 'Frontò' e Vincenzo Cordelli rimangono feriti gravemente.
L’episodio si inquadra nell’azione di attacco aereo Alleato su Manziana, Bracciano, fino al mare, avvenuto proprio il 6 marzo del 1944.

Dai diari di guerra dell'86° Gruppo caccia Bombardieri USAF, che in quegli anni con i suoi 525°, 526° e 527° squadroni operarono in Italia utilizzando gli A-36 (North American A-36 “Apache” aereo da attacco al suolo e bombardiere in picchiata).
Il 6 marzo 1944, dodici A36 del 525th Fighter Squadron, 86th Fighter Bomber Group, partono dall’aeroporto di Pomigliano (Napoli) per bombardare e mitragliare la stazione ferroviaria di Capranica posta a nord di Manziana.
Dopo aver completato la missione, dove distrussero 14/15 carri ferroviari, sulla via del ritorno gli aerei si erano diretti verso il mare, continuando ad attaccare lungo il percorso la ferrovia e le strade sottostanti. Il rapporto parla di attacchi ad Oriolo Romano, Bracciano, Vigna di Valle e a un “bivacco”.
Il diario dell’86 Gruppo riporta che il il 1Lt pilota Herschel Howard Mattes a bordo del suo Apache A36, sigla 97 (che aveva chiamato Steloola rifacendosi al soprannome che aveva dato alla sorella Estelle Sherry), partendo da 2000 piedi (circa 600 metri, più o meno l’altezza del monte dell’Eremo), mira ad un veicolo nemico; mentre sta bombardando il suo Apache viene colpito da terra da armi leggere o da mitragliatrice schiantandosi a circa 4 Km dal lago di Bracciano. Ricerche di molti anni dopo riportano che cadde a Manziana, al Palombaro, e che il pilota si gettò col paracadute, ma troppo tardi, morendo per l’impatto contro gli alberi del parco della villa.
ll corpo dell’Ufficiale non fu recuperato perché caduto in territorio nemico; venne dichiarato “Missing In Action”.
Dopo molti anni si è scoperto che il pilota seppellito al Palombaro e tumulato come X-977 al Cimitero di Nettuno era proprio il 1Lt Herschel Howard Mattes (nato il 23 Maggio 1921 a Pittsburgh in Pennsylvania, Stati Uniti ).
Il destino in quel mattino di lunedì 6 marzo 1944, dopo che l’aereo di Mattes era precipitato al Palombaro e dopo che i suoi compagni avevano mitragliato la stazione ferroviaria di Bracciano, avrebbe fatto incrociare, alle ore 11,30, sulla strada Settevene, in direzione di Cerveteri e del mare, gli aerei del 525th Fighter Squadron anche con un gruppo di civili italiani.
È interessante notare come il fatto di quel giorno sia raccontato in modo diverso da chi l’azione la viveva in aria avendo pochi minuti per decidere (spesso la differenza tra la vita e la morte come accaduto al 1Lt Mattes) e da chi questa la subiva stando in basso.
Si riporta il diario di guerra del 525th Fighter Squadron di quel giorno:
“...6-7 vagoni ferroviari sono stati mitragliati e danneggiati a Bracciano, e, in un altro punto 12 carri trainati da cavalli, che da principio sembravano come carri armati all'esterno di una area di bivacco, da cui è stato incontrato fuoco antiaereo di mitragliatrice, sono stati mitragliati da tre caccia. Si pensa fossero pezzi di artiglieria ippo-trainati e almeno metà di essi sono stati distrutti ed il resto fortemente danneggiato...”.
I mitragliamenti aerei Alleati continuarono a lungo in quella tragica primavera del 1944. Verranno colpiti, tra l’altro, lungo la strada per Trevignano, sul rettilineo davanti a Vigna Grande, una colonna militare tedesca e l’accampamento della Fallschirm-Panzer-Division 1 "Hermann Göring" posto al Bosco di Manziana sulla strada di Mezza Macchia.
Il territorio avrà così, qui e là, cimiteri improvvisati per quei soldati caduti; forse il più grande fu realizzato a proprio a Vigna Grande. Ma vi erano anche sepolture isolate, come quella del tedesco mitragliato vicino alla ferrovia e che fu seppellito dai suoi camerati nell’aiuola a lato della scalinata d’accesso alla piazza, vicino alla grande Croce posta all’incrocio con la strada per la Stazione ferroviaria di Manziana.
Tutti i corpi sparsi nella regione saranno poi recuperati dalle autorità della Germania nel 1948 e traslati nel “Deutscher Soldatenfriedhof Pomezia” (Cimitero militare germanico di Pomezia).
Furono diversi i piloti Alleati che colpiti durante quegli attacchi, lanciatosi col paracadute ma più fortunati di Mattes, saranno fatti prigionieri.

Contenuti

Iscrizioni:
IN SEGUITO
A MITRAGLIAMENTO AEREO
DECEDEVANO
IL 6 MARZO 1944
ISOPI VINCENZO
DI ANNI 38
ROSSI GIUSEPPE
DI ANNI 47
Simboli:
Nella parte alta della pietra, è incisa una forma a croce greca

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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