197545 - Cippo ai Caduti dell’eccidio delle Querce di Buonasera il 21 Luglio 1944 – La Panca di Greve in Chianti

Il cippo sorge a ridosso della grande quercia sotto la quale furono fucilate le cinque vittime di questo barbaro eccidio. L’area è delimitata da un cordolo in pietra ed è protetta per quattro lati da una recinzione interrotta da un cancelletto di accesso a doppia anta. Il cippo in pietra, opera dello scalpellino grevigiano Mario Gherardotti, è stato costruito a somiglianza di un altare. Su di esso poggia, in posizione centrale, un libro con le pagine aperte su cui sono incisi, in ordine alfabetico, i nomi dei Caduti: tre a sinistra (rispetto a chi guarda) e due a destra. In testa ad ogni pagina, inoltre, è incisa in posizione centrale una piccola croce cristiana. Nel corpo del manufatto è incisa l’epigrafe con la data dell’eccidio. Sopra di essa, all’interno di una circonferenza, è scolpita in rilievo una croce cristiana dai bracci simmetrici. Il manufatto poggia su un basamento rettangolare a più livelli decrescenti, mentre il piano dell’altare si sviluppa su più livelli crescenti. Tutte le incisioni ed i caratteri sono stati riempiti con vernice di colore rosso. Sul fusto della quercia è stato inchiodato un piccolo crocifisso di legno.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Frazione La Panca, presso Villa Buonasera
Indirizzo:
Via Cintoia Alta (pressi)
CAP:
50022
Latitudine:
43.608821
Longitudine:
11.371785

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lungo il margine di una strada campestre
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Pietra per l'intero cippo e per il cordolo che delimita l'area su cui sorge. Metallo per l'intera recinzione (cancelletto d'accesso, paletti e rete a maglie rettangolari). Vernice di colore rosso a riempimento dei caratteri e delle incisioni. Legno per il crocifisso posto sul fusto della quercia.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Al mattino del 20 Luglio 1944 alcuni soldati tedeschi autocarrati giungono alla Panca, forse provenienti da Uzzano (1). A piedi raggiungono la Pieve di San Pietro a Cintoia dove il pievano don Giuseppe Raspini offre loro da bere per rinfrescarli dalla calura estiva ma anche per mitigarne la possibile carica aggressiva.
Successivamente i militari si portano a Badia di Monte Scalari (2) arrivando, poi, alla colonica denominata "Fonte del Gallo". Con loro ci sono altri camerati di stanza nella zona, dove stanno apprestando le difese per l'ormai prossimo avvicinarsi del fronte.
L'ordine dei soldati provenienti dalla Panca è quello d'impadronirsi del bestiame che i contadini hanno nascosto nei boschi per sottrarlo a questo tipo di razzie.
Nelle macchie del Monte Scalari vi sono ancora presenti alcuni partigiani della II Compagnia della XXII bis Brigata Garibaldi "Vittorio Sinigaglia" (3) che vengono edotti dai contadini (forse dal contadino di don Raspini che ha anche lui del bestiame occultato nella zona) della presenza e delle intenzioni dei tedeschi.
Il rapido intervento dei garibaldini si risolve in un breve scontro a fuoco in località "I Marroncini" che causa il ferimento di due soldati nemici, uno dei quali in maniera grave. Anche un partigiano, di nazionalità sovietica, ex prigioniero di guerra, resta ferito.
Angiolo Gracci (“Gracco”) comandante della Brigata partigiana, nelle sue memorie riporterà in 4 il numero dei nemici morti. Don Raspini, nella sua cronaca parrocchiale, scriverà di un ufficiale ferito mortalmente. Entrambi sono in errore.
La popolazione della zona, venuta a conoscenza di questo fatto e per paura di possibili ritorsioni, si sparpaglia nei boschi circostanti. Infatti i tedeschi aprono il fuoco a più riprese contro i fuggiaschi, ma la distanza rende inefficace il tiro delle loro armi.
Nella Villa Buonasera, di proprietà dell'ingegnere comunale Carlo Baglioni, è acquartierato il Comando dell'8a Kompanie del Ersatz-Bataillon (870° Infanterie-Regiment, 356a Infanterie-Division) (4) e qui, alla sera dello stesso giorno, viene deciso un rastrellamento per procurarsi degli ostaggi: se uno dei due feriti morirà, 5 di questi saranno passati per le armi.
I soldati si recano nelle case dei poderi "Mura", "Poggio", "Sala" ed altre, prendendo in ostaggio una decina di persone che vengono portate a Villa Buonasera. Qui il comandante fa loro presente ciò che potrebbe spettargli.
Purtroppo, nella notte sul 21 Luglio, uno dei feriti, il caporale Andreas Mennsen (appartenente alla Stabs-Kompanie, 870° Infanterie-Regiment) (5), muore e viene tumulato nel giardino della villa.
Anche se non è noto il criterio della scelta, il destino per 5 ostaggi è segnato alle 8:00 del 21 Luglio. Scortati nella vicina località detta "Querce di Buonasera", a circa 200 metri dalla villa, sono costretti a scavare una fossa. Terminata la macabra incombenza, alle ore 13:10 gli ostaggi sono fucilati a raffiche di mitra.
Un altro dei civili catturati, Ettore Vettori, bottegaio e trattore alla Panca, provvede a ricoprire la fossa.
Particolare di un certo rilievo è la scelta, apparentemente immotivata, di sostituire al termine dello scavo Giuseppe Vettori, destinato alla fucilazione, con Sirio Scarselli (6) di fede fascista ma non iscritto al Partito Fascista Repubblicano. A nulla sono valse le sue proteste e l'esibizione di tessere attestanti la sua militanza politica.
Sono così caduti:
Corinto Burgassi, nato a Greve in Chianti l'11 Aprile1889, coltivatore diretto del podere "Sala", coniugato (7);
Fedele Vettori, nato a Greve in Chianti il 31 Marzo1895, mezzadro del podere"La Panca", coniugato;
Ferdinando Vettori, nato a Greve in Chianti il 27 Settembre 1898, mezzadro del podere "Le Capanne", coniugato;
Natale Pacenti, nato a Greve in Chianti il 3 Settembre 1910, mezzadro del podere "La Panca", coniugato (9);
Sirio (o Silio) Scarselli, nato a Empoli il 23 Giugno 1896, residente a Figline Valdarno (Fi), commerciante, coniugato, sfollato.
Non destando preoccupazioni le ferite dell'altro militare, il Comando tedesco decide di liberare gli altri ostaggi. Ma questi non avranno il coraggio di raccontare l'accaduto e la verità verrà fuori soltanto pochi giorni dopo, quando le fanterie britanniche conquisteranno La Panca.
Infatti la sera del 4 Agosto1944 viene fatto il trasporto di tre salme dalle Querce di Buonasera al Cimitero della Panca e precisamente quelle dei due Vettori e del Burgassi. Le altre due saranno sepolte una a Greve in Chianti e l'altra a Firenze.
Secondo una relazione di don Raspini inviata al priore di Dudda (10) i tedeschi avrebbero effettuato la rappresaglia anche perché ritenevano i fucilati colpevoli di aver aiutato i partigiani. Aggiunge inoltre che qualche giorno prima un tedesco fintosi disertore aveva chiesto agli abitanti della zona il modo per raggiungere i partigiani e le informazioni ad esso date sarebbero costate la vita a qualcuna delle vittime.
Queste vittime sono ricordate anche in una lapide dedicata ai Caduti della II Guerra Mondiale posta nell'atrio del Municipio di Greve in Chianti, nel monumento eretto in frazione La Panca in memoria dei civili uccisi dai tedeschi nel Luglio 1944 e in una lapide posta sulla Pieve di San Pietro a Cintoia.
NOTE:
1. Località posta nel Comune di Grave in Chianti.
2. Nell'attuale territorio comunale di Figline e Incisa Valdarno (Fi).
3. “Vittorio” era il nome di battaglia di Alessandro Sinigaglia, militante comunista ed organizzatore dei GAP (Gruppi di Azione Patriottica) fiorentini ucciso dai fascisti a Firenze il 13 Febbraio 1944. Medaglia d'Argento al Valor Militare alla Memoria.
4. 8a Compagnia del Battaglione Rimpiazzi, 870° Reggimento Fanteria, 356a Divisione di Fanteria.
5. Compagnia comando.
6. Silio, sul cippo.
7. Olinto, sul cippo.
8. O nato il 25 Giugno 1896, da altra fonte.
9. Ora tumulato nel Sacrario dei Caduti in guerra del Cimitero di Greve in Chianti.
10. Frazione del Comune di Greve in Chianti.

Contenuti

Iscrizioni:
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SILIO

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FEDELE
VETTORI
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QVI A QVESTA QVERCIA
FVRONO PER RAPPRESAGLIA
FVCILATI DALLA FEROCIA TEDESCA
CINQVE PADRI DI FAMIGLIA ONESTI
E LABORIOSI IL XXI.VII.MCMXLIV
I CONGIVNTI QVESTO RICORDO POSERO
Simboli:
Croci cristiane incise sulle pagine del libro di pietra posto sopra l'altare. Croce cristiana incisa in posizione centrale sopra l'epigrafe. Croce cristiana di legno posta sul fusto della quercia.

Altro

Osservazioni personali:
La posizione in mappa è approssimativa.

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