
Questo libro di memorie era tra i primissimi usciti subito dopo la Liberazione, e al perché fosse diventato partigiano risponde risponde nel modo più franco e analitico possibile. Battaglia era stato un antifascista passivo come tanti, "per ragione di stile": e se ne sentiva immune a causa della propria indifferenza e per la protezione del castello d'avorio della cultura. Dopo tanti anni passati con la coscienza assopita, prima la morte in guerra di un amico, poi il 25 Luglio lo sottoposero a un'esigenza conturbante, quella di sentirsi e dichiararsi colpevole. Fu un passo definitivo. Egli non poté tornare il placido studioso di prima, assente da ogni impegno civile; diventò lo storico delle vicende che aveva vissuto e dei problemi che gli si erano aperti alla coscienza, il primo storico, non solo in ordine di tempo, della Resistenza Italiana.