
Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Guglielmo Marconi, Lavello, PZ, Italia
- CAP:
- 85024
- Latitudine:
- 41.045041
- Longitudine:
- 15.7917836
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Nei pressi della locale Caserma dei Carabinieri
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Mezzo busto in bronzo con l'immagine di Savino Cossidente in divisa che è appoggiato su un piedistallo di marmo. Sulla parte frontale del piedistallo è presente una scritta. Il monumento è circondato da cordoni in ferro di protezione.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Lavello
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Figlio di Michele e di Michela Garofalo, Nacque a Lavello il 23 marzo 1916. Da sempre ebbe nobili sentimenti per la Patria. A 18 anni si arruolò nell’Arma dei Reali Carabinieri e, dopo avere frequentato alcuni corsi di formazione, fu inviato in Africa Orientale presso il comando dei Carabinieri di Marmarefià (Addis Abeba), il cui comandante della Stazione era il brigadiere Pietro Sabatino. Il 20 luglio 1940 un capo ribelle Taferrà Dagnè, della regione dello Scioa che si è sottomesso ai militari italiani, approfitta della situazione e della superiorità numerica e assalta la postazione militare per impossessarsi delle armi. I due carabinieri Cossidente e Vincenti, alcuni zaptiè e gregari difendono strenuamente il presidio militare. Ma il triste sabato, purtroppo, diventa un giorno particolarmente significativo per l’eroismo di questi militi. E il loro ricordo, seppelliti lì, è rappresentato da una testimonianza storica attraverso le decorazioni al valor militare.
Medaglia d’oro al valor militare – Alla memoria.
“Distaccato con pochi uomini in un fortino isolato, mentre trovavasi solo ed inerme nell’ufficio del comando di stazione, aggredito di sorpresada un capo ribelle, da poco sottomessosi, che spalleggiato dai suoi gregari gli intimava la consegna delle armi e munizioni in dotazione all’ufficio, anziché desistere da una lotta impari e senza speranza, si rifiutava con ferrea risoluzione di aderire all’intimazione e preferiva opporre agli aggressori, l’eroica audacia del suo cuore intrepido. Ingaggiata lotta corpo a corpo, tre volte ferito da arma da fuoco, non si arrendeva e mentre cercava raggiungere in un ultimo sforzo le casse delle munizioni per impedirne l’asportazione, cadeva colpito da pugnalate, vittima purissima del suo eroico attaccamento al dovere”.
Marmarefià (A. O.), 20 luglio1940.
D. 20 settembre 1941.
Contenuti
- Iscrizioni:
- MEDAGLIA D'ORO
CARABINIERE
SAVINO COSSIDENTE
1916
1940
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita