210462 - Pietra d’inciampo in memoria di Aldo Ghezzi – Bergamo

La Pietra d’inciampo in memoria di Aldo Ghezzi è posta davanti alla casa nella quale egli ebbe l’ultima residenza: Via Pignolo 42 a Bergamo. Su di essa viene indicato il nome, l’anno di nascita (1923) e di deportazione (1944), il luogo di deportazione (Mauthausen) e la data di morte (1945).
La Pietra d’inciampo è stata posta giovedì 27 Gennaio 2022 per la celebrazione, promossa dall’Amministrazione comunale, in occasione del Giorno della Memoria.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Borgo Pignolo
Indirizzo:
Via Pignolo, 42
CAP:
24121
Latitudine:
45.6989979
Longitudine:
9.6752058

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato strada
Data di collocazione:
27 gennaio 2022
Materiali (Generico):
Ottone
Materiali (Dettaglio):
La pietra è ricoperta di ottone ed le sue dimensioni sono di 10x10 cm.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Bergamo
Notizie e contestualizzazione storica:
Aldo Ghezzi nasce il 21.07.1923 in Via Pignolo 42, una delle più popolate della città. Ghezzi era figlio unico della casalinga Giulietta Guerini e del falegname socialista Camillo Ghezzi, da cui eredita la passione per la politica e per i problemi sociali. Infatti, sceglie di impegnarsi per la Resistenza, aspirando a un'Italia diversa da quella fascista.
Nel 1941, quando Aldo è un giovane tipografo, entra in contatto con Tobia Piccinini e Dante Paci con i quali partecipa, sui bastioni della città alta, a riunioni clandestine riguardanti marxismo, leninismo e trotzkismo. 
Aldo frequenta inoltre la rete comunista e gli uomini legati a Giustizia e Libertà, impegnati a fornire una struttura logistica alla Resistenza. Nel rastrellamento contro il gruppo di Dante Paci, ha fortuna e non viene arrestato perché impegnato in operazioni di collegamento con Milano.
In ogni caso, incapace di rimanere nascosto e inattivo, viene catturato a Bergamo e detenuto nel carcere di Sant'Agata, poi trasferito a San Vittore, a Fossoli e infine a Bolzano. Qui il tipografo Luigi Minardi lo adotta quasi come se fosse un figlio e i due lavorano insieme alla tipografia dei due campi, fin quando Aldo è trasferito a Mauthausen il 18 novembre 1944.
Nella primavera dell'anno successivo, Ghezzi vede entrare gli Alleati nel campo, ma muore di stenti il 3 giugno dello stesso anno.

Contenuti

Iscrizioni:
QUI ABITAVA
ALDO GHEZZI
NATO 1923
ARRESTATO 4.2.1944
INTERNATO FOSSOLI
DEPORTATO 1944
MAUTHAUSEN
MORTO 3.6.1945
EBENSEE
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Censimento a cura delle allieve Caterina Cavallini e Alice Corti, classe 5E, a.s. 2021-22.

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