
L'Autore in questo romanzo desidera rievocare la storia, a lungo trascurata, del Novecento, ovvero le vicende dei trecentomila Italiani che, in un lungo esodo, durato oltre ventanni, dopo la seconda guerra mondiale, lasciarono l'Istria, Fiume e Zara. Erano Italiani due volte e scelsero di rimanere tali, quando il trattato di pace del 10 febbraio 1947, assegnò quelle regioni alla Jugoslavia comunista di Tito. Il tutto accompagnato dalle testimonianze inedite dei parenti delle vittime della violenza titina e di chi da bambino lasciò la casa natale senza la speranza di potervi ritornare.