224931 - Cippo a quindici civili fucilati al Casotto dell’Isola – Castelmartini di Larciano (PT)

Il cippo è dedicato 15 civili fucilati presso il Casotto dell’Isola, in uno dei tanti episodi che costituiscono quella che è conosciuta come la strage del Padule di Fucecchio quando, il 23 Agosto 1944, l’unità esplorante della 26a Panzer-Division, in azione antipartigiana, massacrò almeno 174 persone (3 soli i partigiani), compresi vecchi, donne e bambini, lungo i margini dell’area palustre delimitata dai Comuni di Fucecchio (Fi), Cerreto Guidi (Fi), Larciano (Pt), Monsummano Terme (Pt) e Ponte Buggianese (Pt). Si trova in uno spiazzo lungo il margine di una strada campestre, tra Casa Silvestri (teatro di un altro eccidio compiuto nell’ambito della stessa strage) e il Bosco di Chiusi. Il cippo è costituito da un corpo di pietra a forma di parallelepipedo, a pianta rettangolare, in cui è inserita una lastra di marmo che ne segue il profilo, ma con la parte superiore sagomata a forma di trapezio isoscele. Sulla lastra è incisa la semplice epigrafe che riporta i nomi dei 15 Caduti disposti in ordine alfabetico, la relativa l’età e la data della comune morte. Sopra l’epigrafe, in posizione centrale, è incisa una piccola croce cristiana. Tanto i caratteri, quanto il simbolo religioso, sono stati riempiti con vernice di colore nero. Il cippo poggia su una base di pietra a pianta rettangolare. Purtroppo l’usura del tempo sta compromettendo la leggibilità della lapide e la conservazione generale del manufatto; per questo, si sollecita un intervento di restauro.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Frazione Castelmartini, località detta Casotto dell'Isola, fra Casa Silvestri e il Bosco di Chiusi
Indirizzo:
CAP:
51036
Latitudine:
43.81468
Longitudine:
10.818408

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato strada poderale
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Pietra per il corpo del cippo e per la base su cui è collocato. Marmo per la lastra su cui è incisa l'epigrafe. Vernice di colore nero a riempimento dei caratteri dell'epigrafe e del simbolo religioso incisi sulla lastra.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Larciano
Notizie e contestualizzazione storica:
La strage del Padule di Fucecchio, 23 Agosto 1944

Dalla scheda di Marco Conti per il sito “Straginazifasciste.it”:

Dalla metà di Luglio del 1944 il fronte in Toscana si era arrestato sulla linea dell’Arno. L’area del Padule di Fucecchio vedeva la presenza della piccola formazione partigiana “Silvano Fedi”, composta da poche decine di uomini e operativa nella zona di Ponte Buggianese. Più consistenti le formazioni presenti sui colli del Montalbano, a ridosso dell’area palustre. Nelle settimane d’Agosto che erano servite alle truppe tedesche per preparare la ritirata sulla Linea Gotica, non erano mancati in quest’area di transito, episodi di sabotaggio, piccole scaramucce e alcune uccisioni di soldati tedeschi. Assieme alle operazioni antipartigiane, le truppe di occupazione operavano gli usuali rastrellamenti volti a reperire forza lavoro e molte persone (sia residenti che sfollati) si nascosero proprio nell’area del Padule. La percezione, quindi, di operare in un’area caratterizzata dalla presenza di banditi e civili, anch’essi potenziale ostacolo alle operazioni della ritirata, spinse i comandi della 26a Divisione corazzata della Wehrmacht (26a Panzer-Division), guidata dall’allora colonnello Peter Eduard Crasemann (ufficiale che dal 20 Aprile 1943 operò per un anno scarso sul Fronte orientale) ad organizzare un sistematico rastrellamento. Secondo le testimonianze tedesche rilasciate in sede processuale si riteneva che ci fosse la presenza di circa 2/300 partigiani. All’alba del 23 Agosto 1944 piccole pattuglie del reparto esplorante divisionale (26° Aufklärungs-Abteilung), appoggiate dall’artiglieria, circondarono l’area del Padule e progressivamente la passarono al setaccio, senza però addentrarsi troppo nell’interno. Ed era proprio ai bordi del Padule che la maggior parte della popolazione sfollata era acquartierata. Chiunque s’imbatté nelle truppe tedesche venne passato per le armi o ucciso all’istante. L’artiglieria sparò direttamente su molte abitazioni della zona. Solo alcuni, profittando della conformazione del territorio, riuscirono a salvarsi. Alcune case e capanne venivano incendiate. Il capitano Joseph Strauch fece la parte del leone visto che, oltre a operare sul campo, diede le indicazioni ai tenenti che guidavano le varie pattuglie (…). Verso le ore 14:00 l’operazione poteva dirsi conclusa. Tutte le vittime furono ritrovate dai familiari o dai parroci della zona, mentre, in un primo momento, furono gli stessi tedeschi a caricare alcuni corpi sui camions per ammassarli in improvvisate fosse comuni. Tedeschi che addirittura operarono le prime cure nei confronti di alcuni feriti. Certa fu la presenza di fascisti locali, soprattutto nell’area dell’Anchione, che collaborarono con i tedeschi visto che la zona era ricoperta da una folta e alta vegetazione lasciata così appositamente dalla popolazione come protezione da eventuali rastrellamenti. Servivano dunque delle guide. Ma fascisti locali che operarono attivamente risultarono presenti anche nell’area Monsummanese e nel Larcianese secondo le testimonianze dei sopravvissuti.


1. Dina Arinci nei Natali, nata il 22 Giugno 1890 a Larciano, residente a Monsummano Terme, casalinga. Madre di Svevo Redento Natali, nonna paterna di Tamara Maria Elisa Natali e di Roberto Luciano Natali. Uccisa dai tedeschi al Casotto dell'Isola, presso Castelmartini, il 23 Agosto 1944.

2. Iole Barni nei Brinati, nata il 26 Febbraio 1915 a Monsummano Terme (Pt), residente a Larciano. Moglie di Giulio Pietro Brinati e madre di Giovanna. Ucciso dai tedeschi al Casotto dell'Isola, presso Castelmartini, il 23 Agosto 1944.

3. Carlo Giovanni Brinati, nato il 22 Maggio 1903 a Larciano, residente a Pistoia. Fratello di Giulio Pietro, marito di Celia Cioli e padre di Giovanni Brinati. Ucciso dai tedeschi al Casotto dell'Isola, presso Castelmartini, il 23 Agosto 1944.

4. Giovanna Brinati, nata il 14 Gennaio 1936 a Larciano, ivi residente. Figlia di Giulio Brinati e Iole Barni. Uccisa dai tedeschi al Casotto dell'Isola, presso Castelmartini, il 23 Agosto 1944.

5. Giovanni Brinati, nato a Pistoia nel 1929, ivi residente. Figlio di Carlo Giovanni e Celia Cioli. Ucciso dai tedeschi al Casotto dell'Isola, presso Castelmartini, il 23 Agosto 1944.

6. Giulio Pietro Brinati, nato il 26 Dicembre 1910 a Larciano, ivi residente. Fratello di Carlo Giovanni, marito di Iole Barni, padre di Giovanna. Ucciso dai tedeschi al Casotto dell'Isola, presso Castelmartini, il 23 Agosto 1944.

7. Celia Cioli nei Brinati, nata il 26 Gennaio 1903 a Larciano, residente a Pistoia. Moglie di Carlo Giovanni Brinati e madre di Giovanni Brinati. Uccisa dai tedeschi al Casotto dell'Isola, presso Castelmartini, il 23 Agosto 1944.

8. Bernardo Giuseppe Dani Borghese, nato il 20 Agosto 1898 a Larciano, ivi residente. Ucciso dai tedeschi al Casotto dell'Isola, presso Castelmartini, il 23 Agosto 1944.

9. Paolo (o Paolino) Giacomelli, nato il 15 Ottobre 1914 a Monsummano Terme, ivi residente. Ucciso dai tedeschi al Casotto dell'Isola, presso Castelmartini, il 23 Agosto 1944.

10. Ilma (o Irma) Lazzeretti nei Natali, nata il 18 Aprile 1921 a Massa e Cozzile (Pt), residente a Monsummano Terme. Madre di Roberto Luciano Natali. Uccisa dai tedeschi al Casotto dell'Isola, presso Castelmartini, il 23 Agosto 1944.

11. Nello Pierattini, nato il 18 Agosto 1915 a Larciano, ivi residente. Ucciso dai tedeschi al Casotto dell'Isola, presso Castelmartini, il 23 Agosto 1944.

12. Roberto Luciano Natali, nato il 21 Giugno 1942 a Montecatini Terme (Pt), residente a Monsummano Terme. Figlio di Ilma (o Irma) Lazzeretti nei Natali e nipote di Dina Arinci nei Natali. Ucciso dai tedeschi al Casotto dell'Isola, presso Castelmartini, il 23 Agosto 1944.

13. Svevo Redento (o Svevo Remo) Natali, nato il 2 Dicembre 1911 a Monsummano Terme, ivi residente, parrucchiere. Figlio di Dina Arinci nei Natali, padre di Tamara Maria Elisa. Ucciso dai tedeschi al Casotto dell'Isola, presso Castelmartini, il 23 Agosto 1944. Nel cippo è indicato col solo nome di Remo Natali.

14. Tamara Maria Elisa Natali, nata il 19 Ottobre 1940 a Monsummano Terme, ivi residente. Figlia di Svevo Redento e nipote di Dina Arinci nei Natali. Uccisa dai tedeschi al Casotto dell'Isola, presso Castelmartini, il 23 Agosto 1944.

15. Michele Romiti, nato il 2 Gennaio 1891 a Larciano, residente a Monsummano Terme. Ucciso dai tedeschi al Casotto dell'Isola, presso Castelmartini, il 23 Agosto 1944.

Contenuti

Iscrizioni:
BRINATI GIULIO DI ANNI 34
BRINATI IOLE 29
BRINATI GIOVANNA 8
BRINATI CARLO 41
BRINATI CELIA 41
BRINATI GIOVANNI 13
DANI BORGHESE 46
GIACOMELLI PAOLO 30
PERATTINI NELLO 27
NATALI IRMA 23
NATALI ROBERTO 2
NATALI REMO 33
NATALI TAMARA 4
NATALI DINA 54
ROMITI MICHELE 53

ASSASSINATI DAI BARBARI TEDESCHI
23 AGOSTO 1944
Simboli:
Croce cristiana incisa in posizione centrale sopra l'epigrafe.

Altro

Osservazioni personali:
Il cippo si trova in una proprietà privata. Per fare queste foto ho preso contatti con la Società Agricola Castelmartini che, davvero molto gentilmente, mi ha messo a disposizione un loro “guardia” che, con una gagliarda quanto agile “Panda”, mi ha condotto suoi luoghi delle mie ricerche all'interno della tenuta. Desidero ringraziarli nuovamente anche in questa sede.
Tuttavia tutti i cippi e le lapidi presenti nella tenuta sono omaggiati e visitati nei giorni preposti per le celebrazioni, con la partecipata presenza delle famiglie dei Caduti, delle Autorità e delle Associazioni Combattentistiche e d'Arma.

Coordinate Google Maps: 43.814680, 10.818408

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