225948 - Lapide a nove civili impiccati nel Viale G. Garibaldi – Pescia (PT)

La lapide è dedicata a 9 civili impiccati il 5 Settembre 1944 da soldati tedeschi appartenenti alla 65a Infanterie-Division ai platani che costeggiano il Viale G. Garibaldi, a Pescia, come misura di rappresaglia per la morte di due loro camerati. Si tratta di una lastra rettangolare di pietra collocata mediante quattro perni di metallo lungo il parapetto prospiciente il fiume Pescia. L’epigrafe reca incisi nomi dei 9 Caduti, disposti su due file, in ordine essenzialmente alfabetico, ciascuno con la relativa età, la data della comune morte, l’Ente promotore di questa “memoria” e la data di posa.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Capoluogo
Indirizzo:
Viale Giuseppe Garibaldi
CAP:
51017
Latitudine:
43.8962665
Longitudine:
10.6888189

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parapetto prospiciente il fiume Pescia.
Data di collocazione:
5 Settembre 2014
Materiali (Generico):
Pietra
Materiali (Dettaglio):
Pietra per la lapide. Metallo per i quattro perni di sostegno.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Pescia
Notizie e contestualizzazione storica:
Dalla scheda di Marco Conti e Gianluca Fulvetti per il sito “Straginazifasciste.it”

“Verso la fine dell’estate i tedeschi si preparavano a lasciare Pescia ma non prima di aver minato i ponti e parte dell’abitato. Anche per questo l’attività partigiana si era fatta più intensa. In tutta risposta l’occupante non solo inasprì le limitazioni di movimento della popolazione ma diede avvio a rastrellamenti su ampia scala. Nei primi giorni di Settembre la città venne dichiarata zona d’operazione da parte del Comando di piazza. Il 3 Settembre, in località Palagio, dei partigiani uccisero due tedeschi. Così, mentre un grande rastrellamento era in corso sul Monte Telegrafo a nord-ovest di Pescia, il Comando tedesco reagì alla notizia con vari rastrellamenti nella stessa città. Vennero fatti alcuni prigionieri che tuttavia furono rilasciati, eccetto 14 che era stati presi in località Collecchio, vicino a dove erano stati uccisi i due tedeschi. Furono portati in carcere per essere identificati come antifascisti insieme ad altri detenuti. Tra i 14 vennero indicati 6 uomini più per i loro trascorsi poco legali che per attività antifascista. Furono impiccati in Viale Forti alle 1:00 del mattino del 4 Settembre. Lo stesso giorno, sempre all’interno del grande rastrellamento, a Collecchio furono presi tre membri della famiglia Cerboncini. Costretti a scavare una piazzola per una mitragliatrice, alla sera, terminato il lavoro, furono condotti al luogo della loro esecuzione. I tre, intuito il pericolo, riuscirono a eludere la sorveglianza e a fuggire. Ma i due fratelli furono catturati di nuovo alle porte di Pescia. Ricondotti a Collecchio vennero fucilati presso la Chiesa del paese alla presenza di un sacerdote. Il giorno successivo verso le ore 13:00, anche se prima vi erano stati alcuni rilasci, 9 uomini furono impiccati ai platani di Viale Garibaldi mentre 3 partigiani catturati armi in pugno due ore prima erano stati impiccati agli alberi di Viale Forti. Qui a Pucci Gabriello venne tagliata la lingua quando chiese di essere impiccato prima del figlio Piero Luigi. Nonostante la dura reazione tedesca il pericolo maggiore venne evitato in quanto il Comando tedesco, forse su ordine di alcuni ufficiali provenienti dal Comando supremo di Barga (Lu), aveva deciso la distruzione della città. Tuttavia l’intervento deciso del vescovo monsignor Angelo Simonetti che offrì la propria persona in cambio della salvezza della città fece in modo che il comandante Hertz riuscisse a ottenere dal Comando di Barga il ritiro dell’ordine.”

1. Mario Bonelli, 47 anni, di Pescia.

2. Achille Armando Del Re, di anni 51, sfollato da Viareggio (Lu).

3. Giovanni Franchi, nato il 27 Dicembre 1884, da Pescia, padre di Mario. Riposa nel Sacrario dei Caduti in guerra del Cimitero di Castellare (Pescia).

4. Mario Franchi, nato il 20 Settembre 1920, da Pescia, figlio di Giovanni. Riposa nel Sacrario dei Caduti in guerra del Cimitero di Castellare (Pescia).

5. Mario Franchi, 51 anni, di Pescia. Omonino del precedente.

6. Alarico Landi, 43 anni, di Pescia.

7. Gabriello Pucci, 56 anni, di Pescia. Padre di Pier Luigi.

8. Pier Luigi Pucci, 21 anni, di Pescia, figlio di Gabriello.

9. Attilio Vezzani, 58 anni, di Pescia.

Contenuti

Iscrizioni:
CITTA' DI PESCIA
IN MEMORIA DELLE INNOCENTI VITTIME
UCCISE PER RAPPRESAGLIA IN DATA 5 SETTEMBRE 1944

MARIO BONELLI DI ANNI 47
GIOVANNI FRANCHI DI ANNI 59
MARIO FRANCHI DI ANNI 23
MARIO FRANCHI DI ANNI 51
ALARICO LANDI DI ANNI 43

GABRIELLO PUCCI DI ANNI 56
PIER LUIGI PUCCI DI ANNI 21
ATTILIO VEZZANI DI ANNI 58
ACHILLE ARMANDO DEL RE DI ANNI 51

L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE E LA CITTADINANZA
QUI POSERO
PESCIA 5 SETTEMBRE 2014
Simboli:
Informazione non reperita

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Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps: 43.8962665, 10.6888189

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