235067 - Lapide commemorativa dell’Hotel Regina – Milano

La lastra di marmo bianco senza venature, di dimensioni approssimative 100 x 80 centimetri, è fissata al muro del palazzo che fu sede dell’Hotel Regina, mediate quattro dei tipici chiodi in bronzo con testa piramidale. Un quinto identico chiodo sotto la lastra, è disponibile per l’abituale posa annuale della corona di alloro.

Durante la seconda guerra mondiale l’Hotel Regina fu sede del quartier generale delle SS guidato dal colonnello Walter Rauff. Fra le sue mura i nazisti interrogarono, torturarono e destinarono alla deportazione antifascisti, ebrei, partigiani e chiunque si opponesse alla Repubblica di Salò. Durante queste attività furono commesse innumerevoli atrocità e per questi motivi all’albergo venne nominato come “Hotel Gestapo”.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
centro città
Indirizzo:
Via Silvio Pellico (angolo Santa Margherita)
CAP:
20121
Latitudine:
45.466447270658
Longitudine:
9.1891036574658

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete esterna del palazzo
Data di collocazione:
27 gennaio 2010
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Durante la seconda guerra mondiale l'Hotel Regina di Milano, vero gioiello splendente della vita mondana nel periodo della «belle époque», divenne sede del quartier generale del comando delle SS guidato dal colonnello Walter Rauff, inventore delle camere a gas mobili (Gaswagen). Fra le sue mura, i nazisti interrogarono, torturarono e destinarono alla deportazione antifascisti, ebrei, partigiani e chiunque fosse anche solo sospettato di opporsi alla Repubblica di Salò.
Durante queste attività furono commesse innumerevoli atrocità e per questi motivi all'albergo venne nominato come "Hotel Gestapo".
Molti cittadini italiani sospettati di essere contrari al regime nazifascista furono arrestati e portati in albergo per interrogatori, torture e maltrattamenti, per essere poi inviati a San Vittore ed in seguito nei campi di concentramento in Italia, Austria, Polonia e Germania.
Da questo centro operativo, furono organizzati tutti i viaggi di deportazione dal binario 21.
Per questi motivi venne dotato all'esterno di recinzione di filo spinato e di una potente illuminazione notturna, ma nonostante questo subì pesanti attacchi dei partigiani.

Il 30 aprile 1945, dopo 19 mesi e 17 giorni di spietata occupazione, l'hotel fu circondato da blindati della V Armata statunitense e da partigiani milanesi che costrinsero i nazisti alla resa.
La resa avvenne fra la folla inferocita, ma senza spargimenti di sangue.
Il Maresciallo Rodolfo Graziani dovette trasferirsi dall'Hotel Regina al 'Grand Hotel de Milan'.

L'albergo non esiste più, ma la targa in via Silvio Pellico ricorda le atrocità che avvennero al suo interno.
Il colonnello Walter Rauff, avendo segretamente avviato trattative per la resa, ottenne l'immunità per sé e per i suoi uomini. In seguito evase dal campo di concentramento di Rimini e si rifugiò in Cile, dove visse fino al 1984.

Ai membri della Wehrmacht fu fatta percorrere a piedi la centralissima via Dante, protetti dai partigiani e preceduti da due ufficiali che vollero coprirsi il volto.

Il capitano Saevecke che nel dopoguerra divenne alto funzionario di polizia in Germania Ovest, morì nel 2000 senza aver scontato nemmeno un giorno di carcere, nonostante il Tribunale Militare di Torino lo avesse condannato in contumacia all'ergastolo, con sentenza del 9 giugno 1999 quale principale responsabile dell'omicidio dei quindici partigiani fucilati in piazzale Loreto il 10 agosto 1944, atto che gli valse l'appellativo "Boia di Piazzale Loreto".
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FONTI:
  • Il curiosone
  • Wikipedia
  • MI4345
  • FanPage
  • Patriaindipendente
  • Contenuti

    Iscrizioni:


    QUI DOVE ERA L'ALBERGO REGINA,
    SI INSEDIO' IL 13 SETTEMBRE 1943
    IL QUARTIERE GENERALE NAZISTA DELLE SS A MILANO.
    QUI FURONO RECLUSI TORTURATI ASSASSINATI,
    AVVIATI AI CAMPI DI CONCENTRAMENTO E DI STERMINIO,
    ANTIFASCISTI RESISTENTI,
    ESSERI UMANI DI CUI IL FASCISMO E IL NAZISMO
    AVEVANO DECISO IL SISTEMATICO ANNIENTAMENTO.

    UNA PETIZIONE POPOLARE
    HA VOLUTO QUESTA LAPIDE
    PER LA MEMORIA DEL PASSATO
    LA COMPRENSIONE DEL PRESENTE
    LA DIFESA DELLA DEMOCRAZIA
    IL RISPETTO DELL'UMANITA'.
    27 GENNAIO 2010-GIORNO DELLA MEMORIA
    65 ANNI DOPO LA LIBERAZIONE DELL'ALBERGO REGINA


    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:
    L'attuale lapide ha sostituito la precedente che nell'elenco non includeva gli ebrei, i maggiormente perseguitati.
    La lapide è affissa sulla parete esterna del palazzo che avendo da anni cambiato la sua destinazione d'uso, nemmeno ricorderebbe il suo passato, a fasi alterne glorioso, sinistro, tragico.

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