239790 - Lastra in memoria di Carlo Abbamagal – San Severino Marche (MC)

Lastra posta dalla cittadinanza di S. Severino per ricordare il sacrificio del partigiano etiope Abbabulgù Abbamagal (Carlo) caduto durante la lotta di Liberazione.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
via S. Michele
CAP:
62027
Latitudine:
43.230339115705
Longitudine:
13.194787407628

Informazioni

Luogo di collocazione:
Sul muro perimetrale subito dopo l'ingresso del cimitero.
Data di collocazione:
8 Luglio 2014
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra in marmo chiaro con iscrizione incisa e verniciata
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Amministrazione Comunale
Notizie e contestualizzazione storica:
Abbabulgù Abbamagal, chiamato Carlo dai compagni partigiani, fu tra gli africani che fecero parte della Banda partigiana “Mario”. Egli cadde tra i primi il 24 novembre 1943.
Nella Banda Mario, formata e guidata da Mario Depangher, coesistettero tante lingue e religioni e vi militarono sia uomini che donne. Vi furono inglesi, scozzesi, jugoslavi, sovietici, polacchi, boemi e una dozzina di Eritrei, Etiopi, Somali.
Ci furono altri casi di partecipazione di africani alla Resistenza ma quelli della Banda Mario costituirono un caso unico perché si mossero in gruppo, uomini e donne, ascari e civili.
La storia dei partigiani africani della Banda Mario cominciò poco prima dell’ingresso dell’Italia nella Seconda Guerra Mondiale. Il governo fascista realizzò a Napoli una Mostra propagandistica dedicata ai Territori d’Oltremare (MTO). Nel villaggio coloniale furono ricostruiti gli habitat dei paesi conquistati con la presenza di sudditi coloniali figuranti. Per questo dal corno d’Africa furono fatti arrivare una sessantina di etiopi, somali, eritrei e una cinquantina di agenti coloniali (ascari) incaricati di vigilare su di loro. Conclusa l’esibizione i figuranti avrebbero dovuto rientrare in Africa, ma il 10 giugno 1940 l’Italia entrò in guerra, la mostra fu sospesa e gli africani rimasero internati nel villaggio. Finchè l’8 aprile 1943 essi furono trasferiti a Treia, in provincia di Macerata, in un edificio nobiliare decadente: Villa Spada.
A differenza di quel che accadeva a Napoli, nelle Marche i 58 africani (e i 15 ascari) ebbero contatti con la gente del luogo. Dopo la caduta del fascismo e l’armistizio del 1943, il 5 ottobre tre etiopi fuggirono da Villa Spada per unirsi a un gruppo di partigiani e li aiutarono a impadronirsi delle armi presenti nella villa. Subito dopo altri africani si unirono al gruppo: in totale furono 12 compreso Carlo Abbamagal.
Il primo luglio 1944 la banda entrò a San Severino Marche, 24 ore prima dell’arrivo dei Polacchi. Il 26 luglio Villa Spada fu sgomberata e gli africani furono rimpatriati dagli alleati tra la fine del 1945 e la metà del 1946.
I resti di Carletto Abbamagal sono presenti nel cimitero di San Severino Marche.
La vicenda dei partigiani africani della Banda Mario è stata ricostruita e raccontata dallo storico Matteo Petracci nel libro Partigiani d’Oltremare (Pacini Editore).

Fonte: https://www.africarivista.it/25-aprile-i-partigiani-neri-della-banda-mario/158304/

Contenuti

Iscrizioni:
ABBAMAGAL CARLO
ADDIS ABEBA *
MONTE SAN VICINO † 24-11-1943
ETIOPE PARTIGIANO DEL
BATTAGLIONE MARIO
DI SAN SEVERINO MARCHE
INSIEME AD ALTRI UOMINI E DONNE
PROVENIENTI DA TUTTO IL MONDO
CADUTO PER LA LIBERTÀ
D’ITALIA E D’EUROPA
LA CITTADINANZA POSE
LUGLIO 2014
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Ringrazio lo storico Matteo Petracci, la socia ANPI Francesca Mauri e la sezione ANPI di S. Severino Marche per la gentile collaborazione nel fornirmi informazioni e foto della lastra.

In seguito a ricerche fatte dallo storico Matteo Petracci successivamente alla scopertura della lastra, è emerso che Abbamagal nacque a Kersà (Etiopia) e non ad Addis Abeba, come riportato nella lastra.

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