239805 - Lastra in memoria di Angelo Ventura – Milano

La lastra che commemora Angelo Ventura è in marmo bianco quasi privo di venature. Le sue misure approssimative sono di 50×30 centimetri.

La lastra è fissata con perni in acciaio inox. È posta in evidenza ad una altezza di circa 2,5 metri dal suolo, sulla parete esterna del palazzo dove Angelo abitò, a destra del portone di ingresso.

Grazie alla tecnica recente adottata, le iscrizioni sono smaltate in nero dopo essere state incise con grande precisione e cura dei dettagli, a tutto vantaggio di una facile e chiara lettura ed alla buona conservazione della lastra.

Visualizza la mappa

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
quartiere Stadera
Indirizzo:
via Nicola Palmieri 11
CAP:
20141
Latitudine:
45.4352255
Longitudine:
9.1764431

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete esterna del palazzo, a destra del portone di ingresso.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
Informazione non reperita
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:

  • Angelo Ventura
    figlio di Roberto e di Pasqua Bonato, nacque l'8 agosto 1904 a Milano ed abitò in via Palmieri 11.
    Lavorò come tassista, ma quando nel 1943 scarseggiò anche la benzina, si vide costretto a trovare un impiego come operaio nella vetreria di Angelo Bordoni e figlio che in quell'epoca occupava una superficie di circa 18000 metri quadrati in via Savona 29 e 31 a Milano. Tre giorni dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 seguì il fratello Emilio in Valcuvia (in provincia di Varese) entrando a far parte della Brigata San Martino, Gruppo 5 giornate, incaricato di guidare un camion.
    Seguendo lo stesso ordine imposto dal comandante ad Angelo ed a tutti i suoi compagni, la brigata ed ad un gruppo di soldati guidati dal colonnello Croce che si opposero alle truppe della Wehrmacht, si arroccarono sul Monte San Martino con l'obbiettivo di resistere al rastrellamento nazifascista che però disponeva di uno sproporzionato numero di uomini e di armi.
    La 'Battaglia di San Martino' è ricordata per aver avuto un grave bilancio di vite e per essere stata uno dei primi scontri immediatamente dopo l'8 settembre. Infatti il suo esito fu disastroso: tutti i prigionieri furono fucilati nella caserma Cadorna di Val Alta (VA); i pochi sopravvissuti riuscirono a fuggire in Svizzera.
    Fra i caduti di quel 15 novembre 1943 si contò anche Angelo Ventura di 39 anni.
    ______________________________________

    FONTI:
  • Wikipedia: Battaglia del San Martino
  • Chieracostui: Angelo Ventura
  • Chieracostui: Battaglia di San Martino
  • Digitami: Angelo Ventura
  • Testimonianza di Emilio Ventura
  • Comune di Cinisello Balsamo: Lastra "La battaglia di San Martino"
  • Comune di Cinisello Balsamo: Sacrario a Varese ai partigiani caduti nella battaglia di San Martino
  • Wikipedia: I municipi di Milano

    Angelo Ventura è ricordato in:
  • Lastra Monte San Martino (approfondimento)
  • Sacrario Monte San Martino
  • Memoriale ai Caduti – Idroscalo - Milano
  • ai Caduti per la Libertà – Loggia dei Mercanti – Milano
  • ai Caduti per la Libertà – Cimitero Maggiore – Milano dove egli riposa presso il cippo N° 341 (vedi galleria)
  • Contenuti

    Iscrizioni:


    NELL'AVANGUARDIA EROICA
    CHE SUL MONTE S.MARTINO
    AFFRONTÒ IL TEDESCO INVASORE
    CADEVA IL PARTIGIANO
    VENTURA ANGELO
    CHE QUI ABITAVA

    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:

    IL QUARTIERE STADERA


    La zona municipale 15 di Milano comprende i quartieri: Porta Vigentina-Porta Lodovica, Ticinese-Conca del Naviglio, Scalo Romana, Chiaravalle, Morivione, Vigentino-Fatima, Quintosole, Ronchetto delle Rane, Gratosoglio-Missaglia-Terrazze, Stadera-Chiesa Rossa-Torretta-Conca Fallata, Tibaldi, Parco delle Abbazie, Parco dei Navigli, Cantalupa.

    Il quartiere Stadera che dagli anni '70 del '900 è parte del Municipio 15 di Milano, nacque agli inizi degli anni '30 del '900.
    Prese il nome dall'omonimo strumento per la pesa delle merci che anticamente era posto in un cascina prossima all'ingresso delle merci nella cerchia di Milano: una specie di dazio.
    Il regime fascista battezzò questo quartiere "Quartiere XXVIII Ottobre" in ricordo della "marcia su Roma", ma buona parte dei lavoratori e degli abitanti confinati in questo quartiere ghetto ai margini della città, respinsero con forza questo nome, ribattezzandolo a loro volta "Baia del Re", ovvero il nome base di partenza della tragica spedizione Nobile al Polo Nord. Un gesto che può essere facilmente letto come: "siamo italiani, non fascisti", come gli abitanti dimostrarono resistendo ai tedeschi durante la guerra, con l'antifascismo durante le lotte partigiane e dei tragici giorni delle vittoriose insurrezioni che portarono alla Liberazione.

    Un quartiere che fu protagonista nel dare un notevole contributo alla Resistenza, nella lotta contro il nazifascismo, pagato al costo di tante vite dei suoi giovani ragazzi che intrapresero la via dei monti e di quelle valli dove i nazisti in fuga con la collaborazione dei fascisti, mietevano vittime fra i partigiani.
    Questo risulta evidente a chi camminando oggi per le vie del quartiere Stadera volge lo sguardo sul gran numero di lapidi disseminate nelle sue vie. Si contano anche numerosi supporti per la bandiera nazionale che ogni ricorrenza del 25 aprile, commemora la Liberazione, a dimostrazione di un certo spirito patriottico, quello che nonostante i gravi rischi spinse gli abitanti a lottare contro i tedeschi invasori, a lottare contro i fascisti in seguito ed infine nella lotta di classe per i diritti dei lavoratori.
    Il quartiere Stadera fu senza dubbio uno dei più attivi protagonisti nella città di Milano che da 'culla del fascismo' divenne la 'Capitale della Resistenza' soprattutto per merito della classe operaia.

    Gallery