239815 - Lastra in memoria di Domenico Bernori – Milano

La lastra che commemora Domenico Bernori è in marmo bianco debolmente rosato, quasi privo di venature; le sue misure approssimative sono di 60×35 centimetri ed è fissata alla parete tramite chiodi con testa grezza ed annerita.
Le iscrizioni sono incise e smaltate in rosso scuro.
Fissato alla stessa parete, al di sotto della lastra,  vi è un piccolo vaso in marmo di pregiata fattura per poter offrire omaggi floreali.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
quartiere Stadera
Indirizzo:
via Neera 11
CAP:
20144
Latitudine:
45.4331014
Longitudine:
9.176418

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete esterna dello stabile dove Domenico abitò a circa 3 metri da terra.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
marmo
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:

Domenico Bernori, figlio di Luigi e Angela Panigada, nacque a Milano il 20 marzo 1924 ed abitò in via Neera 11 e lavorò come meccanico.
Entrò a far parte della 113a Brigata Garibaldi.
Dopo la sua morte fu insignito della Medaglia di Bronzo per la sua attività partigiana.
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L'episodio

La 113a brigata Garibaldi, comandata da Luigi Maradini, si impegnò a bloccare l'autocolonna tedesca che da Ronchetto sul Naviglio stava dirigendosi verso Milano.
I tedeschi vennero investiti da raffiche di mitra (solo 5) ed il lancio delle poche bombe a mano rimaste alla sessantina di partigiani, scarsamente equipaggiati (poche armi non del tutto funzionanti, poche munizioni).
Lo scontro durò circa un'ora, ma esaurite le munizioni, i partigiani furono costretti a ritirarsi. A causa delle gravi perdite, i tedeschi dovettero fare altrettanto e dirigersi verso Corsico e Baggio.
Alla fine dei combattimenti, si contarono i partigiani Domenico Bernori, Idelio Fantoni e Giovanni Paghini fra i caduti e Scipione Grossi, Paolo Mignosi e Antonio Besana fra i feriti.

Domenico Bernori è ricordato anche in:

  • cippo ai tre partigiani - Ronchetto sul Naviglio - Milano
  • Monumento ai caduti della Barona
  • ai Caduti per la Libertà – Loggia dei Mercanti – Milano
  • ai Caduti per la Libertà – Cimitero Maggiore – Milano

    Egli riposa oggi nel Campo della Gloria – Cimitero Maggiore – Milano, presso il cippo 32 (vedi galleria) accanto ai cippi di Giovanni Paghini (31) e Idelio Fantoni (28).
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    FONTI:
  • Wikipedia: I municipi di Milano
  • A.N.P.I. Milano
  • I.S.E.C.

  • Contenuti

    Iscrizioni:


    IN QUESTA CASA FIORI' LA GIOVINEZZA
    DEL PATRIOTTA
    BERNORI DOMENICO
    DELLA 113 BRIG. GARIBALDI
    STRONCATA DAL PIOMBO NAZIFASCISTA
    MILANO 20-3-1924 MILANO 25-4-1945

    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

    Osservazioni personali:

    IL QUARTIERE STADERA


    La zona municipale 15 di Milano comprende i quartieri: Porta Vigentina-Porta Lodovica, Ticinese-Conca del Naviglio, Scalo Romana, Chiaravalle, Morivione, Vigentino-Fatima, Quintosole, Ronchetto delle Rane, Gratosoglio-Missaglia-Terrazze, Stadera-Chiesa Rossa-Torretta-Conca Fallata, Tibaldi, Parco delle Abbazie, Parco dei Navigli, Cantalupa.

    Il quartiere Stadera che dagli anni '70 del '900 è parte del Municipio 15 di Milano, nacque agli inizi degli anni '30 del '900.
    Prese il nome dall'omonimo strumento per la pesa delle merci che anticamente era posto in un cascina prossima all'ingresso delle merci nella cerchia di Milano: una specie di dazio.
    Il regime fascista battezzò questo quartiere "Quartiere XXVIII Ottobre" in ricordo della "marcia su Roma", ma buona parte dei lavoratori e degli abitanti confinati in questo quartiere ghetto ai margini della città, respinsero con forza questo nome, ribattezzandolo a loro volta "Baia del Re", ovvero il nome base di partenza della tragica spedizione Nobile al Polo Nord. Un gesto che può essere facilmente letto come: "siamo italiani, non fascisti", come gli abitanti dimostrarono resistendo ai tedeschi durante la guerra, con l'antifascismo durante le lotte partigiane e dei tragici giorni delle vittoriose insurrezioni che portarono alla Liberazione.

    Un quartiere che fu protagonista nel dare un notevole contributo alla Resistenza, nella lotta contro il nazifascismo, pagato al costo di tante vite dei suoi giovani ragazzi che intrapresero la via dei monti e di quelle valli dove i nazisti in fuga con la collaborazione dei fascisti, mietevano vittime fra i partigiani.
    Questo risulta evidente a chi camminando oggi per le vie del quartiere Stadera volge lo sguardo sul gran numero di lapidi disseminate nelle sue vie. Si contano anche numerosi supporti per la bandiera nazionale che ogni ricorrenza del 25 aprile, commemora la Liberazione, a dimostrazione di un certo spirito patriottico, quello che nonostante i gravi rischi spinse gli abitanti a lottare contro i tedeschi invasori, a lottare contro i fascisti in seguito ed infine nella lotta di classe per i diritti dei lavoratori.
    Il quartiere Stadera fu senza dubbio uno dei più attivi protagonisti nella città di Milano che da 'culla del fascismo' divenne la 'Capitale della Resistenza' soprattutto per merito della classe operaia.

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