E' il 1940, Sara e Angela, nove e sette anni, vivono nella Libia dominata dagli italiani, quando sono costrette a partire con la sorella minore Margherita per un campo estivo del regime, tre mesi in Italia insieme a bambini come loro: tredicimila figli di coloni libici, li per imparare la disciplina e i doveri di ogni buon fascista. Ma appena un giorno dopo il loro sbarco, Mussolini pronuncia la dichiarazione di guerra e la vacanza in Toscana di un'estate si trasforma in una prigionia infinita. Le tre sorelle crescono indossando una divisa , la testa rasata, piccole operaie della dittatura in balia di regole feroci, della propaganda e di un mondo senza più genitori. L'autrice ci consegna un romanzo che pulsa e ammalia, fatto di vite spezzate, crescite fulminee bambine che sono, a modo loro delle amazzoni. E con una prospettiva inedita riporta alla luce un pezzo di Storia dimenticato. Per ricordarsi sempre di chi, prima di noi, ha lottato per una vita diversa.