245368 - Lastra in memoria di Ferdinando De Capitani – Milano

La lastra in memoria di Ferdinando De Capitani è realizzata in marmo rosato quasi privo di venature, di dimensioni approssimative sono di centimetri 75 x 40, con iscrizioni a caratteri capitali incisi nel marmo e smaltati in rosso.

La lastra è applicata e sostenuta alla parete del palazzo con 4 zanche metalliche.

 

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Porta Nuova - San Marco
Indirizzo:
via della Moscova 29
CAP:
20121
Latitudine:
45.476925397001
Longitudine:
9.1887242920307

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete a sinistra del portone di ingresso di quella che fu la sua abitazione
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo
Materiali (Dettaglio):
marmo rosato
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:

  • Ferdinando De Capitani
    figlio di Francesco ed Anna, nacque il giorno 1 novembre 1891 a Verona.

    Entrò come volontario nel Corpo dei Garibaldini – 1° compagnia, 1° battaglione, soldato semplice già nel 1914. Combatté nella battaglia delle Argonne rimanendo ferito alla testa.
    Sposò Regina Rorato, ma non ebbero figli.
    Lavorò al Cairo, e a Parigi per giornali francesi; successivamente alla Pirelli come archivista ed in seguito, dal 16 gennaio 1941, come linotipista al Corriere della Sera di Milano.
    Fu denunciato come organizzatore dello sciopero dei lavoratori del Corriere della Sera del 1° marzo 1944, e per ciò, il 2 marzo fu arrestato e con altri 5 colleghi del giornale fu rinchiuso a San Vittore.
    Con un centinaio di prigionieri fu deportato a Mauthausen il 4 marzo 1944. Vi giunse il 13 marzo 1944 col trasporto n.33 che per alcuni giorni sostò a Reichenau, Innsbruck, in Austria.
    Ferdinando De Capitani (matricola 57559), da Mauthausen fu trasferito nel castello di Hartheim dove, sotto il comando di Mauthausen, si soppreimevano i malati considerati incurabili, i portatori di handicap o coloro che erano ritenuti non abili al lavoro.

    Morì il 18 luglio 1944, ma sulla sua morte vi furono omissioni, silenzi e bugie, come quella in cui nel settembre 1944 fu dal giornale alla moglie che De Capitani fosse deceduto ‘in seguito a gravi ferite riportate durante un attacco terroristico anglo-alleato’.
    Per il Corriere, De Capitani era un ‘assente ingiustificato’ fin dal 2 marzo 1944 e soltanto nel febbraio 1947 scrisse che De Capitani ‘era stato fermato indi internato in Germania’.

    Ferdinando De Capitani è ricordato anche in:
  • ai Caduti per la Libertà – Loggia dei Mercanti – Milano
  • ai Caduti per la Libertà – Cimitero Maggiore – Milano
  • ai Caduti nei Lager in Germania – Cimitero Monumentale - Milano
  • targa al Corriere della Sera - via Solferino, Milano
  • pietra d'inciampo posta nel marciapiede, a destra del portone di ingresso del palazzo dove abitò (allo stesso indirizzo della lastra commemorativa).

    FONTE:
  • Pietre d'inciampo
  • Contenuti

    Iscrizioni:


    GRATI E REVERENTI
    S'INCHINANO GLI UOMINI LIBERI
    AL RICORDO DI
    FERDINANDO DE CAPITANI
    MARTIRE DELLA LIBERTA'
    SACRIFICATO NEL LAGER DI MAUTHAUSEN

    1- 11 -1891 + + 18 - 8 - 1944

    Simboli:
    Informazione non reperita

    Altro

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    Informazione non reperita

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