250971 - Lastra alla M.O.V.M. Fenulli Dardano – Reggio Emilia

Lastra posta dai Lancieri del Vittorio Emanuele II e dai Cavalieri Reggiani per commemorare il Generale Dardano Fenulli trucidato dai tedeschi nell’eccidio delle Fosse Ardeatine e insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza Prampolini, 1
CAP:
42121
Latitudine:
44.6971758
Longitudine:
10.6304467

Informazioni

Luogo di collocazione:
All’estrema sinistra della parete frontale nel portico del Municipio.
Data di collocazione:
24 MAGGIO 1987
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lastra di marmo bianco venato con iscrizione a caratteri di bronzo.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Dardano Fenulli, di Saverio e Rosa Ferrari, nacque a Reggio Emilia il 3 agosto 1889. Studiò all'Accademia militare di Modena uscendone nel 1912 con il grado di Sottotenente di cavalleria. Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale, fu assegnato al Reggimento Nizza Cavalleria con il grado di Capitano. Nel 1941 fu nominato Colonnello e comandò in Jugoslavia i "Lancieri di Vittorio Emanuele". Nel 1943 fu nominato Generale di brigata e vicecomandante della Divisione corazzata Ariete. Dopo l’armistizio dell'8 settembre 1943 Fenulli entrò a far parte delle formazioni partigiane che operarono a Roma e nel Lazio. Tradito da un delatore, fu arrestato dai tedeschi nel febbraio 1944 e detenuto nelle carceri di via Tasso. Fu giustiziato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944.
Per il suo sacrificio fu decorato con la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria con la seguente motivazione: «Vicecomandante della Divisione "Ariete", prendeva parte ai combattimenti dei giorni 9-10 settembre guidando una colonna corazzata che si impegnava nei pressi di Ciampino e la cui ulteriore azione fu sospesa dal concluso armistizio. Dopo l'armistizio rimaneva in Roma per dedicarsi intensamente all'organizzazione della lotta clandestina. A tale scopo prendeva contatti con numerosi rappresentanti politici e militari esponendosi senza riguardo. Animato da purissimi ideali e da una ardente volontà di lotta si prodigava in ogni modo per organizzare in Roma e nel Lazio bande armate per la lotta contro i nazifascisti. Individuato ed arrestato e sottoposto a tortura dava ai suoi compagni di prigionia esempio di fortezza d'animo. Nelle Fosse Ardeatine faceva olocausto della sua nobile esistenza.» - Roma, settembre 1943-marzo 1944.

Contenuti

Iscrizioni:
24 MAGGIO 1987
I LANCIERI DEL VITTORIO EMA-
NUELE II AL LORO COMANDANTE
E I CAVALIERI REGGIANI AL
LORO CONCITTADINO
DARDANO FENULLI
GENERALE DI CAVALLERIA
MEDAGLIA D’ORO AL V.M.
MARTIRE DELLE FOSSE ARDEATINE
REGGIO EMILIA FOSSE ARDEATINE
3-8-1889 24-3-1944
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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