251782 - Lapide al Maggiore Giovanni Coridori – Pomponesco (MN)

Una lastra di marmo grigio sormontata dal bassorilievo in bronzo del Maggiore Giovanni Coridori che nacque a Pomponesco, combatté nella guerra d’Africa e perì sul campo di battaglia a Cima Palone il 19 ottobre 1915, è posta a fianco del portone d’ingresso del paese di Pomponesco. Il bassorilievo è opera dello scultore Michelangelo Monti.  Al Maggiore furono concesse numerose onorificenze e il comune di nascita gli dedicò la lapide nel 1923. Originariamente il suo busto era sormontato da una ricca ghirlanda in bronzo con numerosi rami di alloro e quercia, corona requisita nella richiesta della seconda guerra di dare materiale bronzeo alla Patria per esigenze belliche. L’epigrafe dei cittadini riporta l’affetto per questa figura che morì sul campo di battaglia, dopo numerose imprese anche in terra d’Africa.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza XXIII Aprile 11
CAP:
46030
Latitudine:
44.927155
Longitudine:
10.5924264

Informazioni

Luogo di collocazione:
Sotto ai portici, a fianco dell'entrata del Comune sulla piazza XXIII Aprile n° 11
Data di collocazione:
1923
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Il bassorilievo del Maggiore Coridoni è in bronzo, mentre la lastra è in marmo grigio 2 punzoni di bronzo attaccano la lapide al muro.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Amministrazione Comunale e Anpi locale
Notizie e contestualizzazione storica:
Giovanni Corridori nacque il 27 Settembre 1868 a Pomponesco, in provincia di Mantova, da Angelo e Matilde Riva. Allievo della scuola militare di Milano, dal 1881 al 1885, fu successivamente ammesso alla scuola militare di Modena. Al termine del suo percorso formativo fu nominato sottotenente il 6 agosto 1888 ed assegnato al 73° reggimento di fanteria di stanza ad Ivrea. Rimase in tale reparto per qualche anno, venendo promosso al grado di tenente nel 1892. Tre anni dopo, nel febbraio 1895, fu trasferito in Eritrea.Sbarcato in Italia il 1 marzo 1914, venne comandato, a sua domanda, all’Istituto Geografico Militare, per poi tornare tra le file del 56°. Nel febbraio del 1915, con la Grande Guerra alle porte, Giovanni fu promosso al grado di maggiore e trasferito al 61° regg. di fanteria. Il 24 maggio sconfinò insieme alla sua unità, occupando le alture di Cima Spessa, di Monte Stigolo, Cima dei Visi e la fortezza d’Ampola, senza incontrare una vera resistenza. Nel giugno egli fu nominato cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. Ad ottobre, durante l’avanzata sulle pendici di Cima Melino, di Monte Giovo e di Cima Palone si incontrò la prima vera resistenza da parte delle truppe austriache. Tra il 18 ed il 19 ottobre le truppe italiane lanciarono un attacco alla Cima Palone. Durante l’assalto Giovanni, alla testa del 3° battaglione, fu ferito due volte dal fuoco di fucileria avversario, ma rifiutò di lasciare la prima linea per farsi medicare. Nel momento in cui si stava espugnando l’ultima trincea egli cadde, ucciso da un colpo avversario. Per il coraggio e l’abnegazione dimostrate durante la battaglia Giovanni fu decorato con la medaglia d’argento al valore con la seguente motivazione: “Sereno, energico, instancabile, guidava il proprio battaglione alla conquista della forte posizione nemica incuorando i suoi dipendenti a seguirlo e dando a tutti mirabile esempio di virtù militare, finché, colpito a morte a pochi passi dalla trincea nemica, lasciò la vita sul campo. Le sue ultime parole furono per incitare all’avanzata e per chiedere conferma della conquista della posizione avversaria, già avvenuta. Cima Palone, 19 ottobre 1915”

Onorificenze:
Medaglia di bronzo al valore militare

“Comandante la centuria di estrema avanguardia durante una ricognizione, guido il proprio reparto con intelligenza, calma e risolutezza nell’attacco di un grosso nucleo di ribelli, infliggendo loro gravi perdite ed obbligandoli a ripiegare e ad abbandonare il bestiame che tentavano mettere in salvo. (Debra Matzò), 7 maggio 1896.”

Medaglia d’argento al valore militare

“Aiutante maggiore in 1°, con molta noncuranza del pericolo si porta più volte sulla linea di fuoco per riferire sulla situazione e portare ordini. Con rara calma esegui, in nemico, terreno esposto al fuoco nemico, una ricognizione per determinare l’andamento di un sentiero, sul quale doveva avviarsi una colonna. – Eltangi, 18 giugno 1913.”

Medaglia d’argento al valore militare“Sereno, energico, instancabile, guidava il proprio battaglione alla conquista della forte posizione nemica incuorando i suoi dipendenti a seguirlo e dando a tutti mirabile esempio di virtù militare, finché, colpito a morto a pochi passi dalla trincea nemica, lasciò la vita sul campo. Le sue ultime parole furono per incitare all’avanzata e per chiedere conferma della conquista della posizione avversaria, già avvenuta. – Cima Palone, 19 ottobre 1915”
Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia
con decreto luogotenenziale del 5 giugno 1915

Contenuti

Iscrizioni:
AC MCMXXIV
AL MAGGIORE
GIOVANNI CORIDORI
CHE NELLE GUERRE AFRICANE 1896-7-1906
E PER LA REDENZIONE D'ITALIA 1915-1918
FU CONDOTTIERO EROICO
AMOROSO PADRE DEI SUOI SOLDATI
FULGIDO ESEMPIO DEL DOVERE
FINO AL SACRIFICIO DELLA VITA
NEI CONTESTATI CONFINI DELLA PATRIA
LA SUA TERRA NATALE
ACCOGLIENDONE LA SALMA GLORIOSA
MEMORE E GRATA
DEDICA
Simboli:
Non sono presenti simboli

Altro

Osservazioni personali:
Il borgo di Pomponesco, uno dei più belli d'Italia, onora , a fianco della porta d'ingresso del Comune due significative figure qui nate : il maggiore Giovanni Coridoni e Cantoni Alberto, scrittore ed umanista che riposa nel cimitero ebraico di Pomponesco . A volte il cognome del maggiore è scritto con doppia erre, tuttavia sulla lapide è scritta con una sola erre, dicitura corretta.

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