252232 - Targa alle rovine della Rocca Malatestiana minata dai tedeschi nel 1944 – Cesenatico

Parco archeologico della Rocca di Cesenatico con le rovine della Rocca minata dai tedeschi in fuga nell’ottobre del 1944.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
via Torre Malatestiana
CAP:
47042
Latitudine:
44.196539726765
Longitudine:
12.39366455444

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area verde
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Laterizio
Materiali (Dettaglio):
All'esterno si trova un piccolo muretto di pietra e nella parte interna si trova un telone per coprirlo dall'acqua
Stato di conservazione:
Insufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Nell'autunno del 1944 l'esercito tedesco in ritirata, con una potente carica d'esplosivo posta all'interno, riduce anche il torrione superstite in ruderi, come ricorda la targa apposta, di cui viene trascritta l'iscrizione.

Contenuti

Iscrizioni:
La Rocca medievale di Cesenatico.
Le ricerche archeologiche e storiche condotte nel 1970 e quelle recenti del 2004-2005 hanno messo in evidenza come nell'area della Rocca di Cesenatico (luogo di fondazione della città) vi sia stata una continuità d'insediamenti umani e probabilmente anche un piccolo porto, dal periodo romano imperiale fino ai primi decenni dell'Ottocento.
Alcune fonti storiche riportano che la comunità di Cesena nel settembre del 1302 costruì uno scale marittimo, con annessa fortificazione, sul lido del mare, ma non è sicuro che si trattasse proprio di queste sito; comunque neppure un anno dopo l'insediamento fu distrutto, e il canale interrato, da una coalizione di signorie romagnole, fra cui Federico da Montefeltro, Uguccione della Fagiola e Bernardino d Polenta. Più certa è la notizia che nel giugno del 1314, ancora ad opera della città di Cesena, fu scavato in loco (o solo ristrutturato) un porto canale; tuttavia anche quell'approdo e le opere realizzate a sua difesa furono in seguito assaltati e posti fuori uso.
Nel 1329, dopo un'ennesima incursione da parte del capitano forlivese Cecco Ordelaffi, fu ricostruita una torre in muratura, sempre per mano dei cesenati, sulla quale fu apposta la seguente lapide: Nell'anno '1329, indizione XII, il 20 di maggio, fu cominciata la riparazione di questa torre a lode di Cristo, c Giovanni Battista, della Vergine Maria Madre e della Corte Divina.
Un'altra data importante risulta quella del 1377, allorché papa Gregorio XI cedette la fortezza con il port al medico Giovanni Bonachino, della famiglia Ambroni di Cesena, ed è probabile che solo in qu periodo il mastio- cioè la torre principale della fortezza - abbia assunto la forma e le dimensioni che son a noi pervenute; a confermarlo sarebbe lo stemma gentilizio che era affisso nella parete alta della torr dal lato nord-ovest, e che fu fotografato agli inizi del Novecento.
Nel 1381 "Il Cesenatico" diventò malatestiano, visto che la Santa Sede l'affidò a Galeotto Malatesta, quale potenziò il porto ampliando la fortificazione posta a sua difesa. Nel 1402 la Rocca fu occupata e Braccio di Montone, nel 1465 papa Paolo II la riconsegnò alla Comunità di Cesena; in quegli anni probabilmente per proteggerla dai colpi dell'artiglieria, la base del mastio fu rinforzata con blocchi pietra d'Istria che sono ancora visibili grazie ai recenti scavi.
Risale - com'è noto - al 1502 la visita a Cesenatico di Leonardo da Vinci che, dalla Torre alta, come importanti rilievi del borgo e del porto canale per conto di Cesare Borgia; un'altra veduta, o meglio "alzato del porto di Cesenatico", fu eseguito da Francesco Masini nel 1577. Da quella data le for storiche non segnalano più avvenimenti o fatti importanti relativi a questo insediamento, ad eccezion del 1580 circa, quando, sempre ad opera dei Cesenati, iniziarono i lavori per la costruzione di u seconda torre (quella Pretoria) più vicina al mare, indicando così chiaramente la progressiva perdita d'importanza strategica della prima fortezza costruita a difesa del porto.
In una stampa del 1776 di Sebastiano Sassi (vedi disegno a lato) la Rocca è ancora rappresentata con l'intero perimetro dei bastioni dall'insolita forma triangolare. Ai primi dell'Ottocento la cerchia delle mura viene demolita e il materiale recuperato - mattoni e blocchi di pietra d'Istria - sono utilizzati nella costruzione di un Fortino napoleonico in riva al mare che ha lo scopo di contrastare gli attacchi della flotta Inglese. E, per finire, è nell'autunno del 1944 che l'esercito tedesco in ritirata, con una potente carica d'esplosivo posta all'interno, riduce anche il torrione superstite in ruderi.
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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