Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Corso Giuseppe Garibaldi 5
- CAP:
- 63811
- Latitudine:
- 43.2526582
- Longitudine:
- 13.6829229
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Lato strada
- Data di collocazione:
- 1965
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Il monumento è realizzato in cemento e rivestito di lastre di marmo botticino. Le lettere dei nomi dei caduti sono bronzee.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Sant'Elpidio a Mare
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Probabilmente, il monumento è stato realizzato proprio nel 1965 perché erano trascorsi 50 anni precisi dall'inizio della Grande Guerra per l'Italia e 20 anni dalla fine del secondo conflitto mondiale.
Contenuti
- Iscrizioni:
- (a sinistra)
GUERRA 1915 1918
ANGELUCCI UGO
BERDINI ENRICO
CICCOLA GIUSEPPE
DI CHIARA AMEDEO
DIOMEDI GREGORIO
DIOMEDI MARONE
MARIANI PIO
MARTINELLI PRIMO
MASSI SERAFINO
OLIVIERI DOMENICO
OLIVIERI VITTORIO
PISTAGNESI EDOARDO
PISTAGNESI NAZZARENO
RIPANI CESARE
SALVATORI PASQUALE
SALVUCCI ALESSANDRO
TORRESI AMILCARE
TURTÙ VINCENZO
TORTÙ ANTONIO
ZENGARINI VINCENZO
(al centro)
GUERRA 1940 1945
ALBANESI ADORNINO
CIARROCCHI LUIGI
FABI PRIMO
MARIANI SOLITARIO
MARSILI GIOVANNI
MICUCCI OSCAR
TORRETTI UMBERTO
TOSONI NELLO
DISPERSI
MARTINELLI ENZO
GORI GIUSEPPE
(a destra)
CIVILI 1940 1945
BERDINI ESTERINA
COSCIA VINCENZO
CALDARETTA ENRICO
LANCIOTTI GIUSEPPE
RIPARI ROSA
BERDINI ANNUNZIATA
(in basso)
AI CADUTI PER LA PATRIA
- Simboli:
- I simboli presenti sul monumento sono i seguenti:
1) il gladio, ripetuto tre volte, simboleggia la forza e il sacrificio;
2) la corona d'alloro, ripetuta tre volte, simboleggia la vittoria e la gloria militare e civile.
Altro
- Osservazioni personali:
- Le classi coinvolte, IIA e IIB della Scuola Secondaria di primo grado di Casette d'Ete (IC "Sant'Elpidio a Mare"), hanno effettuato ricerche incrociando diverse banche dati e fonti per avere maggiori informazioni riguardo ad ognuno dei caduti nominati nel monumento. Riportiamo di seguito quanto scoperto.
Caduti delle Prima Guerra Mondiale
- Angelucci Ugo, figlio di Giuseppe, nato a Montegranaro il 20-08-1884, soldato (41° Rgt Fanteria), morto il 22-12-1917 (33 anni), presso l'Ospedale da Campo n. 079 (località Cavo o località Laghi), per ferite riportate in combattimento. Dopo la disfatta di Caporetto, la "Brigata Modena", 41° e 42° fanteria, dall'Isonzo fu arretrata fino alla zona di Padova (loc. Murelle). Verso la metà di dicembre fu impiegata nella difesa delle posizioni sul Massiccio del Grappa (trincee di Monte Asolone). La difesa eroica delle posizioni costò alla "Modena" ben 2613 caduti, tra i quali dobbiamo probabilmente annoverare Ugo Angelucci.
- Berdini Enrico, figlio di Gaetano, nato a Fermo il 04-07-1895, caporale (69° Rgt Fanteria), morto in prigionia in data sconosciuta (20-23 anni). Un Berdini Enrico risulta essere censito in una pietra collocata a Capodarco di Fermo. Questo nominativo potrebbe essere stato riportato in maniera errata, dal momento che una lastra commemorativa di Casette d'Ete del 1925 riporta il nome di Bedetta Enrico, figlio di Vincenzo e Tosoni Violante, nato a Sant'Elpidio a Mare il 13 aprile o luglio 1892, contadino, soldato (17° Rgt Fanteria), morto nella battaglia di Sant'Elia del 9 giugno del 1915 (23 anni). La Brigata Acqui, 17° e 18° fanteria, fu subito impegnata sull'Isonzo; il 9 giugno combatté sul Colle Sant'Elia, presso Fogliano Redipuglia, a nord di Monfalcone, occupando, al prezzo di 400 perdite, il paese di San Pier d'Isonzo. Al momento della morte, Bedetta lasciava una moglie (Giuseppa Belletti).
- Ciccola Giuseppe, figlio di Raffaele e di Bordoni Cecilia, nato a Sant'Elpidio a Mare il 26-09-1889, soldato (2° Rgt Art. da Montagna) morto il 05-10-1917 (28 anni), presso l'Ospedale da Campo n. 0142 (località Banitza, in Macedonia), per malattia (polisierosite setticopienica). Giuseppe Ciccola, al momento della morte, aveva una moglie (Caterina Renzi) e un figlio di un anno (Primo Ciccola).
- Di Chiara Amedeo, figlio di Giuseppe e di Cerolini Rosa, nato a Montegranaro il 17-04-1890, contadino, soldato (70° Rgt Fanteria), morto il 03-11-1916 (26 anni), presso l'Ospedale da Campo 063 (località Schio, scuole tecniche, Provincia di Vicenza) per ferita da fucile alla coscia sinistra con conseguente frattura del femore. Il nominativo di Amedeo Di Chiara è attestato dal sito pietrigrandeguerra.it nel Sacrario militare di Schio. La "Brigata Ancona", 69° e 70° fanteria, fu impiegata nel contrastare la "Strafexpedition" austriaca nella zona del Pasubio e successivamente nella controffensiva italiana iniziata il 16 giugno. Dopo il fallito tentativo di conquistare il Col Santo (a nord del Pasubio) nella prima metà di ottobre, nel periodo invernale, quando si colloca la morte di Di Chiara, la Brigata si alternò tra le prime linee e la zona di riposo di Speccheri-Raossi (Prov. di Trento).
- Diomedi Gregorio Sante, figlio di Giovanni e Turtù Elpidia, nato a Sant'Elpidio a Mare il 29-10-1895, bracciante, soldato (35° Rgt Fanteria), morto il 25-11-1915 (20 anni) presso l'Ospedaletto da Campo n. 221 (località Manzano, in Provincia di Udine) per malattia (enterite specifica). La Brigata "Pistoia", 35° e 36° fanteria, agli inizi della guerra fu impiegata nelle battaglie dell'Isonzo, in particolare nel settore del Monte Calvario o Podgora, nei pressi di Gorizia. Tra il 18 ottobre e gli inizi di novembre la "Pistoia" combatté la terza battaglia dell'Isonzo nel settore del Calvario-Podgora perdendo 2000 uomini. Tra il 10 novembre e gli inizi di dicembre, nella stessa zona, combatté la quarta battaglia dell'Isonzo perdendo circa 1500 uomini. Si può ipotizzare che Gregorio Diomedi si sia ammalato nel periodo della terza o della quarta battaglia isontina.
- Diomedi Marone, figlio di Annibale e Mozzorecchia Rosa, nato a Sant'Elpidio a Mare il 17-08-1890, calzolaio, soldato (13° Rgt Fanteria), morto il 14-10-1916 (26 anni) all'Ospedale Militare di Riserva di Padova per ferite riportate in combattimento. La Brigata "Pinerolo", 13° e 14° fanteria, nel 1915 era impiegata nel settore dell'Isonzo, in particolare nei pressi del Monte Sei Busi, tra Gorizia e Monfalcone. Nel 1916 combatté nella stessa zona subendo numerose perdite. Tra il 14 e il 18 settembre e tra il 9 e il 12 ottobre 1916 fu impiegata rispettivamente nella settima e nell'ottava battaglia dell'Isonzo. Diomedi Marone potrebbe aver combattuto in una di queste due battaglie ed essere morto a Padova per le ferite riportate. Al momento della morte, aveva una moglie (Annunziata Olivieri) e un figlio di un anno (Annibale Diomedi).
- Mariani Pio, figlio di Candido e di Martinelli Violante, nato a Sant'Elpidio a Mare il 13-04-1892, calzolaio, soldato (96° Rgt Fanteria), morto il 22-05-1917 (25 anni) sul Medio Isonzo (Quota 363) per ferite al ventre e alle gambe riportate in combattimento. Il sito cadutigrandeguerra.net riporta un Mariani Pio, reparto 96° Fanteria, morto in località Prelli in data 14-05-1917 e sepolto nel Sacrario di Oslavia, tomba/loculo n. 1101 (pagina registro 2067). In quei giorni, a partire dal 12 maggio, si combatteva la Decima battaglia dell'Isonzo. Il 95° e il 96° Reggimento Fanteria (Brigata "Udine") vi presero parte e, tra il 12 e il 26 maggio, conquistarono con diversi attacchi e moltissime perdite il Vallone Paljevo, Quota 363 e quota "Montanari".
- Martinelli Primo, figlio di Giuseppe e Pollastrelli Nicolina, nato a Sant'Elpidio a Mare il 31-10-1898, venditore ambulante, soldato (253° Rgt Fanteria), morto il 05-10-1918 nell'Ambulanza chirurgica d'Armata n. 4 (località Montebelluna, Provincia di Treviso) per ferite all'addome riportate in combattimento. Creata nel 1917, la Brigata "Porto Maurizio", 253° e 254° fanteria, venne destinata prima alla zona dell'Altipiano di Asiago e successivamente al Carso. Alla metà di giugno del 1918 fu impiegata nella Battaglia del Solstizio (15-23 giugno), nella zona del Montello, nei pressi di Nervesa della Battaglia. Rimase poi nel settore del Piave e prese parte all'offensiva su Vittorio Veneto alla fine di ottobre. Primo Martinelli morì nel corso delle operazioni militari italiane sul Piave. Il sito pietrigrandeguerra.it attesta la presenza di Primo Martinelli al Sacrario del Montello (Nervesa della Battaglia), tomba n. 3554. Al momento della morte, aveva una moglie (Pasqualina Corvaro).
- Massi Serafino, figlio di Filippo e di Turtù Petronilla, nato a Sant'Elpidio a Mare il 28-04-1881, contadino, soldato (20^ Compagnia Presidaria), morto il 29-09-1918 (37 anni) a Milano, all'Ospedale "Morosini", per malattia (broncopolmonite). Al momento della morte, aveva una moglie (Anna Arcangeli) e sei figli (Maria, 9 anni; Brandino, 7 anni; Alfredo, 6 anni; Laura, 5 anni; Elvira, 3 anni; Mario, 1 anno).
- Olivieri Domenico, figlio di Davide e di Cesaretti Maria, nato a Montegranaro il 23-09-1894, contadino, soldato (4° Rgt Bersaglieri), morto l'01-07-1917 (23 anni) presso l'Ospedaletto da Campo n. 101 (Begliano, Villa Bosma, strada Turriaco-Begliano, Comune di San Canzian d'Isonzo, Provincia di Gorizia) per infortunio per fatto di guerra (annegò nel torrente Kotek-Potok, in località Aiba, frazione del Comune sloveno di Canale d'Isonzo). Il Quarto Reggimento Bersaglieri fu inizialmente impiegato nella zona della Valsugana e dell'Altopiano di Asiago. Nel 1916 fu spostato sull'Isonzo nell'area di Volzana e Tolmino, ma il 20 giugno del 1917, pochi giorni prima della morte di Domenico Olivieri, fu posizionato di nuovo nell'area dell'Altopiano di Asiago, precisamente nei pressi del Monte Badenecche (Comune di Foza). L'Olivieri era tuttavia rimasto sull'Isonzo: forse l'annegamento era avvenuto prima dello spostamento della brigata e la morte sopraggiunse non immediatamente, ma qualche giorno dopo.
- Olivieri Vittorio, figlio di Davide e Cesaretti Maria, fratello minore del già citato Olivieri Domenico, nato a Montegranaro il 12-05-1896, contadino, soldato (Deposito Bombardieri), morto il 13-07-1919 (23 anni) a L'Aquila per malattia (infezione tisica).
- Pistagnesi Edoardo, figlio di Giacinto e Amaolo Giovanna, nato a Sant'Elpidio a Mare il 13-10-1885, contadino, soldato (11° Rgt Bersaglieri), morto il 14-11-1918 (33 anni) ad Ancona (presso l'Ospedale militare "San Palasia") per broncopolmonite influenzale e nefrite. L'11° Bersaglieri combatté nel settore dell'Isonzo; nell'autunno del '17 venne destinato al Cadore e alla provincia di Belluno e, dopo Caporetto, al Piave; agli inizi di novembre del '18 giunse a Trieste. Da sottolineare, considerata la località della morte di Edoardo Pistagnesi, che l'11° Bersaglieri era, prima e dopo la guerra, proprio di stanza in Ancona e, qui, nel giugno del 1920 si ribellò, con l'appoggio della popolazione, al governo Giolitti che voleva spedirlo a Valona, in Albania, città occupata dall'Italia e per la cui liberazione si battevano gli albanesi. Al momento della morte, Edoardo Pistagnesi aveva una moglie (Pistagnesi Ersilia) e tre figli (Maria, 6 anni; Marina, 2 anni; Riccardo, 11 giorni).
- Pistagnesi Nazzareno, figlio di Luigi e Amaolo Anna, nato a Sant'Elpidio a Mare il 14-04-1889, contadino, soldato (11° Rgt Bersaglieri), morto l'11-07-1916 (27 anni) prigioniero degli austriaci a Ranka (Albania) per affogamento nel fiume Dwina (non siamo riusciti ad individuare con precisione queste località).
- Ripani Cesare, figlio di Domenico e di Sacchetti Rosa, nato a Montegranaro il 15-12-1896, calzolaio, soldato (84° Rgt Fanteria e poi 213° Rgt Fanteria), morto il 10-06-1917 (21 anni) sul Monte Forno per ferite riportate in combattimento. La Brigata "Arno" (213° e 214° fanteria), costituita nel 1916 con reparti dell'84° e dell'87° reggimento, agli inizi di giugno del 1917 fu spostata a nord di Asiago per tentare la conquista del Monte Forno, poco più a nord del Corno di Campo Bianco e a sud dell'Ortigara. Gli assalti, nei quali perse la vita Cesare Ripani, non ebbero successo.
- Salvatori Pasquale, figlio di Vincenzo e Bracalente Nazzarena, nato a Monte Urano il 23-03-1884, calzolaio, soldato (201° Rgt Fanteria), morto il 02-07-1916 (32 anni) sul campo nella non meglio nota località di Canterle per ferite riportate in combattimento (commozione cerebrale e ferite multiple alla testa). La Brigata "Sesia", 201° e 202° fanteria, creata nel 1916, fu impegnata, a partire da metà maggio, a contrastare l'offensiva austriaca (la cosiddetta "Strafexpedition") nei dintorni del Pasubio. Dal 16 giugno fino alla fine di luglio, nel periodo della morte di Pasquale Salvatori, fu poi utilizzata nella controffensiva italiana, nel corso della quale perse ben 1857 soldati e 41 ufficiali. Al momento della morte, Pasquale Salvatori aveva una moglie (Rosa Belletti) e tre figli (Lina, 5 anni; Irma, 4 anni; Blandino, 2 anni).
- Salvucci Alessandro, figlio di Silvestro e Lattanzi Bibiana, nato a Sant'Elpidio a Mare il 22-05-1895, contadino, soldato (69° Rgt Fanteria), morto il 02-08-1916 (21 anni) sul Monte Corno, settore del Pasubio, per ferite da proiettile di fucile riportate in combattimento. Nell'estate del 1916 la Brigata "Ancona", costituita dal 69° e dal 70° fanteria, operò nel settore del Monte Pasubio e contribuì alla riconquista del Monte Trappola (in direzione sud-ovest). A luglio tentò inutilmente la riconquista del Monte Corno. Nei mesi di agosto e settembre del 1916 rimase nella zona del Pasubio conducendo piccole operazioni militari, tese probabilmente anche alla riconquista del Monte Corno, dove morì Alessandro Salvucci.
- Torresi Amilcare, figlio di Agostino e di Della Valle Maria, nato a Sant'Elpidio a Mare il 24-09-1893, contadino, soldato (21° Rgt Fanteria), dichiarato disperso il 18-06-1917 (24 anni) sull'Altopiano di Asiago nel combattimento di Camporovere (vicino ad Asiago). La Brigata "Cremona", 21° e 22° fanteria, precedentemente impiegata sull'Isonzo, fu trasferita nel marzo del 1917 nei pressi di Asiago dove, a giugno, fu utilizzata nei combattimenti per la conquista dell'Ortigara.
- Turtù Vincenzo Pio, figlio di Sante e Martellini Rosa, nato a Sant'Elpidio a Mare il 18-10-1881, contadino, soldato (6° Rgt Fanteria), morto il 15-11-1917 (36 anni) presso Ospedale da Campo n. 017 (località San Cipriano, frazione del Comune di Roncade, Provincia di Treviso) per ferite riportate in combattimento (ferita alla regione parieto-occipitale e frattura al femore). L'8 novembre 1917 la Brigata "Aosta", cui apparteneva il 6° reggimento fanteria, venne spostata sul Monte Grappa, schierata sulla linea Col Caprile-Col della Berretta-Col Bonato e difese con successo le sue posizioni contro gli assalti austro-tedeschi. Al momento della morte, Vincenzo Turtù aveva una moglie (Argentina Berdini).
- Turtù Antonio, figlio di Pasquale e di Cardelli Teresa, nato a Sant'Elpidio a Mare il 31-05-1884, contadino, soldato (29° Rgt Fanteria), morto prigioniero il 28-03-1918 (34 anni) all'Ospedale da Campo di riserva n. 5 a Krakan, in Galizia (Ucraina occidentale-Polonia meridionale), a causa di una polmonite cruposa. Al momento della morte, aveva una moglie (Santina Doria) e due figlie (Ida, 3 anni; Stella, 2 anni).
- Zengarini Vincenzo, figlio di Antonio, nato a Montegranaro il 09-11-1882, soldato (268° Rgt Fanteria), morto il 15-06-1918 (36 anni) sul Piave in combattimento. Tra il 15 e il 23 giugno si combatté la Battaglia del Solstizio (seconda battaglia del Piave), durante la quale l'esercito italiano, al prezzo di decine di migliaia di perdite, riuscì a resistere ad una potente avanzata austroungarica infliggendo una pesante sconfitta al nemico. Il 267° e il 268° Reggimento di Fanteria (Brigata "Caserta") furono tra i reparti impegnati in questa battaglia. Fino al 22 giugno la "Caserta" rimase posizionata nella zona di Candelù (fraz. di Maserada sul Piave).
Caduti e dispersi della Seconda Guerra Mondiale
- Albanesi Adornino, nato a Campofilone il 20-01-1921, morto il 29-03-1941 (20 anni).
- Ciarrocchi Luigi, nato a Massignano il 12-11-1921, soldato (2° Rgt Artiglieria Div. Fanteria), Internato Militare Italiano, morto il 24-04-1945 (23 anni) a Brema (Germania dell'Ovest) a causa di un attacco aereo - Luogo di sepoltura: Amburgo, Cimitero Militare Italiano d'Onore (posizione tombale: riquadro 4, fila C, tomba 6) - Prima sepoltura: Brema - Cimitero di Osterholz.
- Fabi Primo, nato a Sant'Elpidio a Mare il 02-02-1924, soldato (Guardia alla Frontiera, XXI Settore Copertura), Internato Militare Italiano, catturato a Cuneo il 09-09-1943, morto l'11-06-1944 (20 anni) presso l'Ospedale per i prigionieri di guerra di Dortmund (Germania dell'Ovest) per malattia - Luogo di sepoltura: Francoforte sul Meno, Cimitero Militare Italiano d'Onore (posizione tombale: riquadro M - fila 1 - tomba 7) - Prima sepoltura: Cimitero principale di Dortmund.
- Mariani Solitario, figlio di Pompeo, nato a Sant'Elpidio a Mare il 29-07-1910, Internato Militare Italiano a Remscheid (Germania dell'Ovest), morto dopo essere ritornato a casa (di Mariani abbiamo dei documenti, tra cui un diario, che sono in attesa di essere studiati).
- Marsili Giovanni, nato a Sant'Elpidio a Mare il 05-04-1916, morto il 14-08-1942 (26 anni) in Jugoslavia.
- Micucci Oscar (non abbiamo trovato informazioni).
- Torretti Umberto, nato a Sant'Elpidio a Mare il 22-02-1921, soldato (Automobilisti trasp. 10 Autorep. Auto.), Internato Militare Italiano, morto il 09-03-1945 (24 anni) nella Germania dell'Ovest - Sepolto nel cimitero di Sant'Elpidio a Mare - Prima sepoltura: Brandeburgo, al "Neuer Altstädtischer Friedhof" ("Nuovo Cimitero della Città vecchia").
- Tosoni Nello Leonardo, nato a Sant'Elpidio a Mare il 27-02-1917, morto l'01-09-1942 (25 anni) in Grecia.
- Martinelli Enzo, disperso (non abbiamo trovato informazioni).
- Gori Giuseppe, nato a Sant'Elpidio a Mare il 21-01-1923, disperso il 30-09-1943 (20 anni).
Morti civili 1940 - 1945
- Berdini Esterina, Coscia Vincenzo, Caldaretta Enrico, Lanciotti Giuseppe, Ripari Rosa, Berdini Annunziata - (non abbiamo trovato informazioni).
Linkografia e bibliografia:
https://www.difesa.it/il-ministro/cadutiinguerra/index.html
https://www.cadutigrandeguerra.it/CercaNome.aspx
https://www.lemarcheelagrandeguerra.it/caduti/
https://www.sanitagrandeguerra.it/index.php/effettua-la-ricerca
https://pietrigrandeguerra.it/
https://cadutigrandeguerra.net/index.php/ricerca4/caduti-italiani
https://www.storiaememoriadibologna.it/archivio/organizzazioni (per informazioni sui reparti militari)
Ministero della Guerra, Stato maggiore centrale, Ufficio storico, "Brigate di fanteria riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918", Roma, Libreria dello Stato, 1924-1929 (8 volumi).
https://alboimicaduti.it
"Sant'Elpidio a Mare nell'inaugurazione del monumento ai suoi figli", 10 giugno 1923, Prem. Stab. Coop. Tip. Fermo, opuscolo con informazioni sui caduti di Sant'Elpidio a Mare.








