271003 - Lapidi in memoria di partigiani caduti – Loria (TV)

Nella parete frontale dell’androne del Municipio di Loria, sopra la porta d’ingresso, sono posizionate due lapidi rettangolari, una a destra e una a sinistra. Sono in marmo, di spessore medio e recano incisi i nomi di partigiani vittime dei nazifascisti rispettivamente negli eventi del 23 settembre 1944  e del 13 aprile 1945 (lapide a destra), del 26 aprile 1945 (lapide a sinistra).

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
piazza Marconi 1
CAP:
31037
Latitudine:
45.728337277988
Longitudine:
11.866124868393

Informazioni

Luogo di collocazione:
Androne del Municipio, sopra la porta d'ingresso
Data di collocazione:
1946
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Lapidi in marmo con borchie di ancoraggio in bronzo
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Loria
Notizie e contestualizzazione storica:
Le pietre riportano i nomi di persone e fatti diversi a cui si dà precisa collocazione storica.
Guido Pinarello
Il sergente maggiore Guido Pinarello, nato a Loria il 10 aprile 1915, al rientro dal fronte slavo dopo l'8 settembre 1943, si unì alle formazioni partigiane del Monte Grappa ma venne catturato durante il rastrellamento il 23 settembre del 1944. Il giorno successivo venne fucilato presso la caserma Efrem Reatto di Bassano del Grappa, ora Caserma Montegrappa. Dapprima venne sepolto in una fossa comune, in seguito il corpo venne trasferito nel cimitero di Santa Croce a Bassano del Grappa dove attualmente riposa nella Tomba Monumento ai Caduti per la Libertà.

Carletto Lazzari, Agostino Porcellato, Giovanni e Gildo Costa
Carletto Lazzari faceva parte dei partigiani della brigata Martiri del Grappa, guidata dal professor Primo Visentin "Masaccio", era il suo braccio destro con funzione anche di motociclista. Partecipò insieme a Masaccio, ad Adone Brunello e ad altri partigiani del Btg. "Ceccato", di cui era vice comandante, e del Btg. "Orazio Dionello" al sabotaggio del Ponte degli Alpini di Bassano del Grappa del 17 febbraio 1945.
In seguito ad altre rappresaglie e corrispondenti delazioni, confuse con furti di bande di ladri armati e la morte di alcune spie fasciste, la Brigata nera (corpo paramilitare fascista della Repubblica Sociale Italiana) di Asolo iniziò, verso la fine di marzo, un vasto rastrellamento nei Comuni di Rossano Veneto (VI), Cassola (VI) e Loria (TV).
L’8 aprile 1945, furono radunate varie persone in via Manzolino a Loria presso casa Costa per essere interrogate, fra esse in particolare Carletto Lazzari, Agostino Porcellato, Costa Giovanni e figlio Gildo. Quest'ultimo, insieme a Carletto Lazzari, venne soprattutto percosso con inaudita violenza. Successivamente i quattro vennero portati al carcere di Asolo. Giovanni Costa vi andò perché molto preoccupato per la sorte del figlio Gildo che era stato ferito gravemente ad un occhio a causa dei maltrattamenti sopra accennati, inoltre voleva sapere dove venissero portati.
Masaccio, insieme a don Giuseppe Menegon, stava preparando un piano per liberarli, ma ricevette un veto categorico da parte di qualcuno tra i parenti.
Dopo Asolo, i quattro vennero spostati a Treviso, nelle celle dello scantinato del collegio Pio X dove subirono pesanti maltrattamenti.
Di giorno le brigate nere erano impegnate in azioni punitive e, se qualcuno di loro fosse stato ucciso, al rientro avrebbero compiuto azioni di rappresaglia verso i loro prigionieri, scelti a caso in numero pari ai fascisti uccisi.
La sera del 13 aprile furono prelevate le quattro persone di Loria e portate lungo il Sile, a Carbonera di Treviso. Carletto Lazzari e Costa Gildo si dichiararono partigiani e supplicarono di liberare Costa Giovanni, un padre innocente. Come risposta ricevettero in testa delle bottiglie vuote bevute dai soldati. Infine, vennero legati insieme, rinchiusi ancora vivi in sacchi di iuta e gettati nel fiume. Le salme non sono state mai ritrovate.

Adone Brunello
Adone Brunello, nato il 22 agosto 1923, studente universitario di Bessica di Loria, era anch'egli fra i partigiani di Masaccio nella brigata "Martiri del Grappa", che prese questo nome a seguito dei rastrellamenti avvenuti nel settembre del 1944, in ricordo dei compagni Caduti.
Adone collaborò il 17 febbraio 1945 al sabotaggio del Ponte degli Alpini.
Morì il 26 aprile 1945 durante l'assalto al presidio tedesco situato presso il Municipio di Loria. Fu colpito da una raffica di mitra mentre accorreva verso il cugino Pietro Ferronato, di San Zenone degli Ezzelini, Caduto in quel momento.

Contenuti

Iscrizioni:
Lapide a sinistra:
SUL TRAMONTO DEL 26 APRILE 1945
COMANDANTE MASACCIO
NELL’ASSALTO AL PRESIDIO TEDESCO
ASSERRAGLIATO IN QUESTO MUNICIPIO
BRUNELLO ADONE DI LORIA
FERRONATO PIETRO DI S.ZENONE
PEDRON ANTONIO DI RIESE
CADDERO EROICAMENTE
PER LA LIBERAZIONE DI LORIA E D’ITALIA
_____________________
NELL'ANNIVERSARIO DEL LORO SACRIFICIO
LORIA RICONOSCENTE


Lapide a destra:
A
LAZZARI CARLETTO
PORCELLATO AGOSTINO
COSTA GIOVANNI E FIGLIO GILDO
DELLA GLORIOSA BRIGATA PARTIGIANA
MARTIRI DEL GRAPPA
TRUCIDATI NELLA NOTTE DEL 13 APRILE 1945
DALLA “BRIGATA NERA” DI TREVISO
______________________
IL SILE PIETOSO ACCOLSE LE SALME STRAZIATE
IL MARE IMMENSO E LA LORO TOMBA
_______________ . ___________________
ALL’ INVITTO COMPAGNO DI LOTTA
PINARELLO GUIDO
TRAFITTO DA PIOMBO TEDESCO
IL 23 SETTEMBRE 1944
_________________
SULLA SPOGLIA INSANGUINATA
VEGLIA IL GRAPPA DUE VOLTE GLORIOSO
______________ . ______________
LORIA MEMORE
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
La strada che fiancheggia il piazzale del Municipio è denominata "Via fratelli Pinarello" con riferimento a Guido, menzionato in una delle lapidi dell'androne, e Francesco (nato a Loria il 28 luglio 1912, Tenente M.O.V.M. del 62° Reggimento fanteria motorizzata, morto ad Agedabia in Libia il 28 dicembre 1941) a cui è stata intitolata la Biblioteca comunale di Loria il 13 aprile 2019.
Il nome di Guido Pinarello è presente anche presso il cippo della Caserma Montegrappa dove è stato fucilato, presso il Sacrario dei Caduti partigiani del cimitero di Santa Croce a Bassano del Grappa, nonché nella lapide ai partigiani trucidati a Bassano del Grappa posta sulla parete occidentale della Porta delle Grazie in Viale dei Martiri.

Via Adone Brunello si trova nella frazione di Bessica dove il partigiano abitava.
Sul Ponte degli Alpini di Bassano del Grappa, una lastra in bronzo ricorda la fucilazione di 3 partigiani per rappresaglia a seguito dell'azione di sabotaggio del 17 febbraio 1945 a cui parteciparono anche Adone Brunello e Carletto Lazzari guidati da Masaccio, allo scopo di evitare un bombardamento aereo sulla città.

Bibliografia di riferimento:
Gianfranco Corletto, Masaccio e la Resistenza tra il Brenta e il Piave, Neri Pozza Editore, 1965;
Giacinto Cecchetto, Loria, storia di uomini terre ed acque, Comune di Loria, 2004.

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