271342 - Monumento in memoria dell’eccidio di Testico (SV)

Il Monumento è stato realizzato in marmo. La parte alta è ornata da una sequenza di fiori sbocciati in bronzo. Un cippo è posto sopra un basamento composto da tre gradoni in pietra e cemento. Sul terzo gradone, ai lati, è presente una lastra con spessore di 4/5 centimetri che fa da cornice alle lapidi alloggiate subito sopra. Le lapidi sono sovrastate da altre due basi sempre in marmo di dimensioni via via minori nella direzione della colonna. Sul lato nord, all’incirca a metà colonna, si trova impressa nel marmo una croce bianca in campo nero. Il campo nero è circondato da una cornice ovale con bordo anch’esso nero. Al di sopra della croce, alla sommità della colonna, si trovano quattro fiori. Il monumento si trova nel bosco a poca distanza dalla SP13 e si raggiunge attraverso un sentiero segnalato alla partenza dalla targa in legno.

A poca distanza una targa realizzata da Dino Moraldo, Presidente ANPI di Ceriale utilizzando legno di pino e di castagno. Per le scritte si è usata la tecnica dell’incisione a caldo.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Costa Binella
Indirizzo:
SP13 Testico (SV)
CAP:
17020
Latitudine:
44.006322501644
Longitudine:
7.9960145424973

Informazioni

Luogo di collocazione:
La targa è posta in località Costa Binella lungo la SP13. Il monumento si trova nel bosco al di sotto della targa
Data di collocazione:
Monumento 1945, targa 2022.
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
MATERIALI DETTAGLIO TARGA: Per la sua realizzazione sono state utilizzate due tipologie di legno (pino e castagno) e le scritte sono state realizzate con delle fiammate.
MATERIALE DETTAGLIO MONUMENTO:Il cippo è realizzato in marmo, e nella parte alta, riporta una sequenza di fiori sbocciati in bronzo dove si trovano anche dei gradoni (3) in pietra e cemento. Sopra il terzo gradone si trova, sui lati, una lastra di qualche centimetro che fa da cornice alle lapidi alloggiate subito sopra. Al di sopra delle lapidi vi sono altre due basi in marmo di dimensioni sempre minori andando verso la direzione della colonna che la sovrasta. Sul lato nord, all’incirca verso metà colonna si trova impressa nel marmo una croce bianca in camponero. Il camponero è circondato da una cornice ovale con bordo nero. Al di sopra della croce, alla sommità della colonna si trovano quattro fiori in bronzo.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Amministrazione Comunale
Notizie e contestualizzazione storica:
Dieci giorni prima della Liberazione, il 15 aprile 1945, dal presidio di Cesio in Valle Impero, dopo aver occupato il valico del Ginestro e il paese omonomo, i tedeschi puntano su Testico e Poggio Bottaro con colonne armatissime. Sotto improvvise raffiche di mitra a stento Giorgio Olivero, comandante la Divisione e Luigi Massabò (Pantera) vicecomandante, ed altri, scorti dal nemico, riescono a porsi in salvo tra gli ulivi. I tedeschi inferociti per la mancata sorpresa, catturano dieci ostaggi a Ginestro. Qui si era rifugiato presso il Distaccamento " Garbagnati" il medico austriaco Jakob Unkelback (Antonio), già delle SS, fingendosi disertore con lo scopo di individuare le famiglie contadine che avevano curato i partigiani malati a Testico. Unkelback guida i tedeschi casa per casa di tali famiglie facendone arrestare i componenti. Una ventina di residenti vennero legati e portati al capoluogo di Testico. Costantino Vairo, un giovane di 14 anni che stava pascolando gli animali, vide da distante la colonna, e si mise a correre verso il paese, ma non riuscì ad arrivare in tempo e fu a sua volta catturato. Durante il tragitto i tedeschi uccisero Bruno Angelo che era sul ciglio della strada con una scarica di mitra. Raggiunta la piazza di Testico, bloccarono e catturarono gli inermi cittadini che stanno uscendo dalla Chiesa. Alcuni abitanti riuscirono a a fuggire e avvertire i partigiani nascosti sui monti attorno al paese. Vennero esplosi alcuni spari contro soldati tedeschi dai partigiani guidati dal comandante Massimo Gismondi, detto "U Mancén".Il soldato della Wehrmacht che col suo mitra sorvegliava i prigionieri fu costretto a ripararsi all'interno del vicino oratorio di Sant'Antonio Eremita e il giovane Costantino Vairo riuscì a scappare assieme ad altri due. I partigiani provarono a liberare i prigionieri, ma i tedeschi usarono i civili come scudi umani. I tedeschi giunti ai margini della Valle Lerrone, presso il valico di Ginestro (località Costa Binella), ormai fuori tiro dalle armi dei partigiani, fucilarono tutti gli ostaggi. In occasione del terribile evento venne eretto un monumento. Ogni anno, in occasione delle strage, viene celebrata una messa. Il Consiglio Comunale di Testico, in data11 giugno 2003, richiese al Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi il riconoscimento della medaglia d'argento al Merito Civile per il gonfalone di Testico. Fu conferita dal Prefetto Nicoletta Frediano con la seguente motivazione:
"Piccolo paese dell’entroterra ligure di appena duecento abitanti fu oggetto di un efferato episodio di guerra: ventisette suoi concittadini furono presi in ostaggio e barbaramente trucidati per rappresaglia dalle truppe naziste. Due donne presenti nel gruppo vennero prima violentate e poi sventrate con i moschetti d’ordinanza. Nobile esempio di spirito di sacrificio e di elette virtù civiche. 15 aprile 1945 - Testico (Savona)".
E' doveroso per noi ricordare le vittime con il loro nome e cognome:
Aicardi Elena, fu Eutimio, di anni 48
Ascheri Giuseppe, fu Giovanni, di anni 51
Bruno Angelo, fu Giovanni, di anni 72
Bruno Giovanni, di Valente, di anni 38
Danio Giovanni, di Costantino, di anni 44
Ferrari Giovanni, Fu Carlo, di anni 40
Ferrua Giacinto, di Giovanni, di anni 36
Gaibizio Bernardo, fu Venanzio, di anni 74
Merello Pietro, di Benedetto, di anni 42
Moreno Angelo, fu Vittorio, di anni 42
Pace Francesco, fu Pietro, di anni 57
Regesta G. Batta, Fu Nicola, di anni 58
Tirteo Anacleto, fu Lino, di anni 46
Vairo Americe, fu Luigi, di anni 60
Vairo Marcello, fu Marcello, di anni 36
Zerbone Filiberto, fu G.B., di anni 53
Zerbone Francesco, di Vincenzo, di anni 33
Zerbone Lindo, di Carmelo, di anni 35
Zerbone Mario, fu Luigi, di anni 45
Zerbone Teresa, di Giovanni, di anni 31

Contenuti

Iscrizioni:
Iscrizioni targa:
MEMORIALE
ECCIDIO NAZIFASCISTA DI GINESTRO 15-04-1945
COSTA BINELLA

Iscrizioni monumento:
Lato nord (subito visibile scendendo dalla stradina):
ALLE VITTIME INNOCENTI DELLA BARBARIA TEUTONICA CHE LA BELVA NAZISTA GIA’ AGONIZZANTE A PERPETRATO SULL’ORLO DELLA SUA FINE INGLORIOSA QUESTO CIPPO I CITTADINI DI TESTICO POSERO A GLORIA IMPERITURA DEL LORO SACRIFICIO ED A MEMORIA DELLE GENERAZIONI VENTURE PERCHE’ NEL RINNOVATO SOFFIO DELLE VERE LIBERTA’ DI CUI L’ITALIA FU MADRE E CULLA TRAGGANO VOLONTA’ E FORZA PER PRESIDIARLE  MANTENERLE DIFENDERLE

Lato ovest:
COMUNE DI ALASSIO
OLIVERI PIETRO GIOV. BATTISTA DI FRANCESCO DI ANNI 38

COMUNE DI CHIUSANICO
GARABELLO PIETRO FU GIOVANNI DI ANNI 65
PELLEGRINO SETTIMO DI AURELIO    “     41
SCIANDRINI ANTONIO DI GIOVANNI    “       35

COMUNE DI CESIO
BARLA ENRICO FU SEBASTIANO        “        61

Lato sud:
15  - 4  -  1945
10.1945

Lato est:
COMUNE DI TESTICO
AICARDI ELENA FU EUTIMIO DI ANNI 48
ASCHERI GIUSEPPE FU GIOVANNI “  51
BRUNO ANGELO FU GIOVANNI    “  72
BRUNO GIOVANNI DI VALENTE     “  38
DANIO GIOVANNI DI COSTANTINO “ 44
FERRARI GIOVANNI FU CARLO   “    40
FERRUA GIACINTO DI GIOVANNI   “  36
GAIBIZIO BERNARDO FU VENANZIO “ 74
MERELLO PIETRO DI BENEDETTO    “  42
MORENO ANGELO FU VITTORIO      “  42
PACE FRANCESCO FU PIETRO    “   57
REGESTA G.BATTA FU NICOLA    “    58
TIRTEO ANACLETO FU LINO    “   48
VAIRO AMERICE FU LUIGI      “   60
VAIRO LUIGI FU AMERICE " 36
VAIRO MARCELLO FU MARCELLO  “  43
ZERBONE FILIBERTO FU G B   “   53
ZERBONE FRANCESCO DI VINCENZO “  38
ZERBONE LINDO DI CARMELO  “  35
ZERBONE MARUI FU LUIGI  “ 45
ZERBONE TERESA DI GIOVANNI   “ 31
Simboli:
Simboli della targa in legno:
Ogni particolare della targa in legno ha un significato ben preciso. Il pino, che caratterizza le colline della Liguria, ricorda il luogo dove è avvenuto l’eccidio, ma richiama anche l'attenzione ai luoghi in cui i partigiani vivevano nel periodo della Resistenza e alla tradizione di utilizzare le pigne dei pini per accendere il fuoco. Il castagno ha un duplice significato: un martire di Testico fu ucciso dai soldati tedeschi proprio mentre eseguiva l’innesto di un castagno. Inoltre le castagne un tempo erano una fonte di sostentamento fondamentale, tanto da essere chiamate "pane dei poveri": si mangiavano cotte in diversi modi quasi tutto l’anno. La tecnica a caldo utilizzata per l'incisione delle scritte è stata scelta per ricordare il fuoco con cui i tedeschi bruciarono le case nel paese e i rifugi dei partigiani.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

Gallery