272696 - Lastra commemorativa alle Deportate Italiane – Ivrea (TO)

Tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945, almeno 23.826 italiani furono deportati come prigionieri politici nei campi di concentramento nazisti per la loro opposizione al regime fascista, di cui 1.514 erano donne. Di essi, 10.129 (circa il 45% sul totale) morirono. I deportati includevano per lo più antifascisti e partigiani, sia tra gli uomini che tra le donne. A queste donne italiane, deportate politiche, la Città di Ivrea nel 1995 ha dedicato una lastra commemorativa e l’ha posta nei Giardini Giusiana.
La lastra, alta circa un metro, è in pietra grigia e porta la scritta incisa con caratteri corsivi.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
C.so Re Umberto, 4
CAP:
10015
Latitudine:
45.465502598195
Longitudine:
7.8781918449829

Informazioni

Luogo di collocazione:
Giardini Giusiana
Data di collocazione:
1995
Materiali (Generico):
Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
La lastra è in pietra grigia opaca ed è sostenuta da una struttura metallica infissa nel terreno.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Amministrazione comunale
Notizie e contestualizzazione storica:
I deportati politici italiani, condotti dall'Italia nei campi di concentramento del Terzo Reich per la loro opposizione al regime nazifascista, tra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 furono un totale di almeno 23.826 persone (22.204 uomini e 1.514 donne). Ne morirono 10.129, ovvero il 45%. Tra di loro c’erano antifascisti, partigiani, sindacalisti, scioperanti, fiancheggiatori della resistenza, ostaggi prelevati al posto del familiare partigiano, ma anche renitenti alla leva, militari fascisti disertori, detenuti comuni, borsaneristi, militari italiani sotto processo, chi aveva aiutato gli ebrei. Per le italiane classificate nella deportazione come politiche (nel Lager contrassegnate col triangolo rosso), la militanza nella Resistenza, sia direttamente come staffette partigiane, sia indirettamente attraverso varie forme di aiuto e supporto (come fornire cibo, medicine, lavare o rammendare i panni dei combattenti che vivevano nascosti nei boschi) fu molto diffusa.
Dachau, Mauthausen, Buchenwald, Flossenburg e Auschwitz sono stati i maggiori campi di concentramento in cui furono condotti i deportati italiani.
Essendo i politici condannati al lavoro coatto, le donne furono deportate in misura minore degli uomini. A queste donne italiane, deportate politiche, la Città di Ivrea nel 1995 ha dedicato una lastra commemorativa e l'ha posta nei Giardini Giusiana.
I giardini di palazzo Giusiana, noti anche come Giardini Pubblici di Ivrea, si estendono per circa 13.000 mq tra i corsi Botta e Re Umberto I, lungo la sponda fluviale sinistra della Dora Baltea. Essi sorgono nel sito sul quale fino al 1700 si ergeva un complesso abbaziale benedettino dell'XI secolo del quale è ancora visibile e ben conservata la torre campanaria denominata Torre di Santo Stefano. In questi Giardini la Comunità eporediese ha posto più memorie, oltre a quella soggetto della presente scheda. Tra queste, una stele che onora i patrioti che nella lotta di liberazione caddero da eroi per la riconquista della libertà sottratta agli italiani dal regime fascista. Una targa richiama la memoria "Alle ventuno Madri Costituenti della Repubblica Italiana", ed un’ultima lastra, posta sulla fontana dei Giardini, ricorda i Caduti eporediesi nella lotta di liberazione.

Le altre pietre qui citate, sono recensite sul sito “Pietre della Memoria”

Contenuti

Iscrizioni:
Non so dove giaccia
la mamma. Dove sarà
sepolta io non lo so….
Alla mia tomba portate,
quando potete, fiori
rossi. Null’altro.
E battete con ogni
mezzo la barbarie.

ALLE DEPORTATE ITALIANE
IVREA 1995
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Si ringrazia la Sig.ra Stella Cuzziol per aver fornito il materiale fotografico.

Fonti:
Wikipedia: Deportati Politici Italiani
Laura Fontana Fourel, 2022: Le donne italiane deportate ad Auschwitz (1943-1945): un mosaico composito di vittime

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